Il Giorno della Memoria sarà celebrato a Firenze con un incontro speciale tra gli studenti della scuola primaria Salviati e Nara Cambi, una donna di 91 anni che, da bambina, salvò decine di vite nascondendo persone a rischio deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Lunedì 27 gennaio, Nara condividerà i suoi ricordi con i giovani allievi, coetanei di quell’epoca in cui lei, appena decenne, affrontava l’orrore della guerra con coraggio e determinazione.
Nara, cugina del celebre cantante Narciso Parigi, vive oggi presso la Rsa La Mimosa a Campi Bisenzio, poco distante dalla casa in cui, insieme ai genitori Luigi e Nella, offriva rifugio a ebrei e perseguitati. In una stanza semi nascosta, accessibile solo attraverso una piccola porticina, si nascondevano fino a venti persone, sdraiate sui materassi per non essere individuate. Quando vedeva arrivare le camionette tedesche, Nara correva a casa per avvertire tutti di nascondersi. Una volta passato il pericolo, dava il via libera per uscire.
I suoi ricordi restano vividi: “Pelavo le patate nelle cucine tedesche, e con me non erano cattivi, mi regalavano le caramelle. Ma la paura era costante. Durante i bombardamenti ci nascondevamo nei fossi nei campi, portandoci coperte per il freddo. Il cibo scarseggiava e i miei parenti rubavano il grano per sopravvivere.”
L’incontro con gli studenti della Salviati avrà luogo in una scuola dal forte valore simbolico. Come spiegherà la maestra Cecilia Pugi, l’edificio era stato una casa del Fascio durante la guerra, per poi trasformarsi nel Dopoguerra in una scuola, simbolo di rinascita democratica e di speranza per le nuove generazioni.
All’evento parteciperà anche Piera Borgioli, ospite dell’Rsa San Giuseppe, che racconterà la distruzione del ristorante di famiglia da parte dei nazifascisti. Entrambe le testimonianze offriranno agli studenti una finestra sul passato, aiutandoli a comprendere il significato della memoria storica.
Nara incarna il valore del coraggio e della resistenza umana. La sua storia non è solo un ricordo del passato, ma un monito per il futuro: ricordare è fondamentale per evitare che simili atrocità si ripetano. L’incontro si concluderà con il messaggio che anche nei momenti più bui, l’umanità può prevalere grazie a piccoli, ma straordinari atti di solidarietà.