"Non ho alcun rimpianto. Rifarei tutto quello che ho fatto, perché si impara anche dagli errori".
Con queste parole esordisce nella sua serata evento Dario Nardella a poco più di due mesi dalla fine del suo mandato di sindaco.
Forse nemmeno i fiorentini avranno alcun rimpianto di lui dato che, a ben vedere non c'era certo la folla delle grandi occasioni a festeggiarlo in quel Pala Wanny che aveva scelto proprio per accogliere tutti e che così semivuoto (nella sua ampiezza di spazi) faceva davvero una certa impressione.
Dario Nardella saluta Firenze e i fiorentini circondato "da tutte quelle persone che hanno fatto un pezzo di strada con me". Lui, che è in odor di candidatura alle europee, di politica non parla, probabilmente per non forzare il partito e chi dovrà decidere i nomi da mettere in lista, "ma sono a disposizione", dice con un sorriso sornione.
Mentre sul grande video del palazzetto dello sport posto alle sue spalle scorrono le immagini dei dieci anni da sindaco scandisce i momenti più significativi ricordando due bambine: la prima Alice morta per la caduta di un albero nel parco delle Cascine e Kata scomparsa nel degrado e nell'illegalità dell'ex hotel Astor il giugno scorso.
Abito classico blu, camicia bianca senza cravatta ma abbinata alle sneakers ai piedi e niente occhiali da bravo studente sul volto. Snocciola ai supporter che lo hanno raggiunto a San Bartolo a Cintoia ciò che di buono ha fatto nei suoi dieci anni da Primo Cittadino.
Come a fine primo mandato trasformò in virtù il crollo del Lungarno Torrigiani raccontando del celere ripristino, adesso dopo il pensiero per la piccola Kata e dichiarando di non essere "il sindaco della Tramvia" racconta con la visione del bicchiere mezzo pieno di "aver realizzato due linee della tramvia e faremo partire anche quella per San Marco. Stiamo completando i lavori alla Fortezza e sono partiti quelli per il restyling del Franchi e per l’Alta Velocità. E poi abbiamo risollevato le sorti del Teatro del Maggio e di Firenze Fiera dimenticando lo scandalo Pereira delle "spese pazze" costato al direttore da lui voluto un rinvio a giudizio; il pasticcio del Franchi e l'alta velocità appena partita.
Uno dei miei crucci è l’ampliamento dell’aeroporto Vespucci, caratterizzato da una serie di stop and go dovuti ai ricorsi al Tar che ha bloccato la procedura. Ci è toccato ripartire da capo, ma credo che ce la faremo".
Senza dimenticare nella sua autocelebrazione la guerra ai minimarket e all’abuso di alcol soprattutto tra i giovani, il Regolamento Unesco e il Tour de France che, grazie al suo rapporto con Christian Prudhomme, direttore dell’ evento ciclistico, partirà per la prima volta dall’Italia e da Firenze.
Infine non la cita ma tutti l'abbiamo ben presente, la celebre corsa da centometrista in abito sportivo per bloccare, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, gli imbrattatori di Ultima Generazione che per tanti sa di tarocco
I suoi supporters che lo applaudono come se fossero almeno il doppio a riempire le sedie colorate del Pala Wanny lo salutano celebrandolo anche loro con un pizzico di commozione; ma chi al Pala Wanny non c'era, oltre a non comprendere come possa parlare di Kata dato che quella terribile situazione è "sfuggita" ai suoi servizi sociali nonostante le tantissime sollecitudini dei cittadini all'assessorato competente peraltro capitanato dalla sua delfina Sara Funaro; che il più clamoroso fallimento nardelliano è sul piano della sicurezza (cosa ne è stato del "Patto per Firenze" da lui sottoscritto?) argomento per altro di cui non fa cenno è che il più grande problema attualle della città dato che si è arrivati alla cifra choc di 40 fra furti e spaccate al giorno.
Che Firenze, prendendo a prestito le parole della direttrice dell'accademia Cecilie Hollberg, "è diventata una meritrice" a causa dei prezzi degli affitti delle case arrivati alle stelle a causa dell’invasione degli Airbnb, che hanno costretto molti residenti a fuggire dal centro (Nardella nel programma aveva vergato nero su bianco che voleva riportare la residenza, soprattutto giovane, in centro); che i parcheggi promessi (in particolare quelli interrati) non sono mai stati realizzati.
Che dire poi del famigerato Scudo Verde abortito dopo aver fatto infuriare tutti i sindaci metropolitani; dei tanti (troppi?) alberi tagliati; degli pseudo studentati che invece sono alberghi travestiti; del parco delle Cascine diventate nel suo doppio mandato il quartier generale della criminalità e dello spaccio violento? .
Fuori silenziosi ma con striscioni ben in vista alcuni residenti del quartiere: "Grazie Nardella per averci tolto 25mq di verde", "Grazie per tutto il cemento che ci hai regalato", "Grazie per la moschea di via della Casella" e "Grazie per tutti gli alberi tagliati lasciandoci a 40° nelle isole di calore"..
Dentro fra tavolate di drink (rigorosamente analcolici e gelati confezionati in omaggio) più o meno nascosti fra le centinaia di persone consiglieri e presidenti di quartiere, consiglieri comunali e regionali e deputati Pd.
Insieme a loro dirigenti di Palazzo Vecchio, lo staff del sindaco al gran completo, assessori di oggi e di ieri fra cui si è fatto notare il ritorno in città di Tommaso Sacchi e Paola Concia.
In prima fila il Governatore della Toscana Eugenio Giani, la delfina Sara Funaro che ha profuso sorrisi, baci e abbracci un po' a tutti, la rettrice Alessandra Petrucci, l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yeroslav Melnik (ringraziato pubblicamente della sua presenza), il console d’Israele Marco Carrai, i vertici delle municipalizzate e dei alcune associazioni di categoria.
Si è fatta notare la presenza nel palazzetto dell'ex consigliera leghista ora al gruppo misto Michela Monaco (prossimamente in lista Pd?) e dei due pentastellati (in cerca di accordi su incarico di Roma?) il consigliere comunale Masi e la coordinatrice Pini che dopo essere stati avvistati alla convention di Sara Funaro tornano a confermare la spaccatura interna al Movimento dialogando con i dem pubblicamente e uscendo allo scoperto in vista di un possibile campo largo per Palazzo Vecchio.