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Nascite nel territorio della ASL Toscana Centro: calo complessivo, ma segnali di crescita locale

Dati a confronto tra il 2023 e il 2024: variazioni significative tra i diversi ospedali del territorio

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Il bilancio delle nascite del 2024 nei punti nascita della ASL Toscana Centro rivela un totale di 6.257 nuovi nati, segnando un calo del 2,46% rispetto ai 6.415 del 2023. Tuttavia, le variazioni non sono uniformi tra i diversi presidi, con alcune realtà che mostrano segni di crescita mentre altre evidenziano una flessione significativa.

Tra i dati positivi spicca l’aumento delle nascite presso l’ospedale di Borgo San Lorenzo, che registra 316 nuovi nati nel 2024 rispetto ai 300 del 2023 (+5,33%). Questo incremento si accompagna a una crescita sia dei nati italiani (232 contro 210) sia degli stranieri (84 contro 77). Anche il numero di maschi e femmine è aumentato, rispettivamente da 138 a 150 e da 150 a 166.

In netto contrasto, si evidenziano cali significativi presso i maggiori presidi della rete ospedaliera, come il Santo Stefano di Prato (-9,45%) e il San Jacopo di Pistoia (-5,39%), che passano rispettivamente da 1.895 a 1.716 e da 1.114 a 1.054 nati. A Firenze, il San Giovanni di Dio registra una lieve flessione del 5,75%, con 1.327 nati nel 2024 contro i 1.408 dell’anno precedente.

Un caso a parte è l’ospedale Santa Maria Annunziata, che segna un notevole incremento del 19,69% con 863 nati rispetto ai 721 del 2023. Questo aumento è trainato soprattutto dai nuovi nati italiani, passati da 544 a 660, con un lieve aumento anche tra i bambini stranieri.

Infine, il San Giuseppe di Empoli registra una sostanziale stabilità, con un leggero aumento dello 0,41% (981 nati nel 2024 rispetto ai 977 del 2023).

Questi dati sottolineano l’importanza di analizzare i trend locali all’interno del territorio della ASL Toscana Centro, che continua a offrire un’assistenza di qualità ai nuovi nati e alle famiglie. Il calo complessivo delle nascite richiede comunque una riflessione approfondita da parte delle istituzioni, per rafforzare i servizi di sostegno alla genitorialità e invertire la tendenza negativa.

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