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Obbligo di assicurazione contro i danni da disastri naturali per cittadini e imprese, Volt dice No

"Proponiamo l'istituzione di un fondo dedicato a imprese e cittadini colpiti da calamità e coperto con le accise sui carburanti"

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Alluvione Campi Bisenzio Alluvione Campi Bisenzio © Volt
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Un'opposizione netta e decisa, quella del movimento politico Volt, all'obbligo di assicurazione catastrofale che il Governo ha imposto alle imprese e che forse potrebbe imporre anche ai cittadini. "A fronte di una crisi climatica che richiede una pianificazione strategica a livello nazionale, è compito dell’amministrazione pubblica mettere in sicurezza i territori, investendo nella prevenzione e nella cura del territorio per proteggere comunità e attività economiche." Si legge in un comunicato diffuso dal movimento.

Nella stessa comunicazione, Volt chiede un radicale cambio di rotta per affrontare la crisi climatica che "non può essere scaricata solo sui cittadini e sulle imprese, ma va affrontata con responsabilità condivise e un impegno concreto di chi governa con una visione di lungo periodo." Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024, infatti, tutte le imprese toscane e italiane entro il 31 dicembre dello stesso anno dovranno dotarsi di un'assicurazione contro i danni causati da calamità naturali, pena la loro esclusione dalla possibilità di ottenere agevolazioni, contributi o sovvenzioni pubbliche nel caso in cui subiscano danni da disastri naturali.

Secondo Volt, questo provvedimento sarebbe: "Una responsabilità in più che il governo Meloni scarica su chi fa impresa, imponendo di fatto un ulteriore costo a carico di attività già duramente colpite, mentre deresponsabilizza Stato, regioni ed enti locali dal mettere in campo  misure di mitigazione e adattamento  rispetto alla crisi climatica.

Oltre a ciò, il Ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha avanzato la proposta di estendere l'obbligo di estendere l'obbligo della polizza contro i danni derivanti da danni naturali anche ai privati cittadini, dichiarando che questi dovrebbero assumersi delle responsabilità. "Come se già non lo facessero." Commenta Volt, facendo riferimento al fatto che dal 1956 a oggi, per eventi come l'alluvione di Firenze del 1966 e quella in Liguria del 2011, si sarebbero pagati circa 73 centesimi per ogni litro di benzina acquistato, circa il 38% del costo totale.

"Nel mondo imprenditoriale e della società civile, l'atteggiamento del Governo sta aggravando una sfiducia generale verso la politica, vista come distante dalle necessità quotidiane e quasi d'intralcio alla loro risoluzione, e a considerare le istituzioni come entità che si scrollano di dosso le responsabilità di scelte sbagliate o mai fatte, scaricando il peso su cittadini e imprese".

Volt ha chiesto quindi una retromarcia su questo provvedimento anche all'aumento delle polizze proprio nelle zone alluvionate. Commenta Lorenzo Stefani di Volt: "Proponiamo invece l'istituzione di un fondo nazionale dedicato a cittadini e imprese colpite dagli eventi calamitosi che sia alimentato proprio dai proventi derivanti dalle accise sui carburanti. - conclude poi - Il fondo dovrebbe poi erogare in tempi brevi le risorse necessarie per la ricostruzione e il ritorno al funzionamento dei cicli produttivi, dando contestualmente nuove risorse anche per i progetti di adattamento alla crisi climatiche di infrastrutture e territori".

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