OK!Valdisieve

Occhi di Bosco: Un progetto musicale mugellano che sta riscuotendo successo

Omaggio a Faber

  • 453
Occhi di Bosco: Un progetto musicale mugellano che sta riscuotendo successo Occhi di Bosco: Un progetto musicale mugellano che sta riscuotendo successo
Font +:
Stampa Commenta

Il16 Novembre si è svolto presso il Teatro Giotto di Vicchio ed ha ancora una volta riscosso un gran successo il terzo concerto del progetto musicale "occhi di Bosco". La serata ha visto la partecipazione dei ragazzi della Dirty Old Band (Simone Barbagallo, Thomas Barnes, Francesco Giura e Saverio Vaiano), gli Overflow - Acoustic Duo (Stefano Morozzi e Andrea Sciarra), Francesco Baba Fuligni e poi Leonardo Bettini, Andrea Ciccio Sciarra, Andrea Righini, Francesca Morozzi, Simona Pasquini, Andrea Gena e Filippo Morozzi. A seguire la testimonianza di come è nato e cresciuto il progetto raccontato dagli stessi protagonisti.

E’ stata la prima volta che il progetto è entrato in teatro così come, per alcuni di noi, è stata la prima volta che ci siamo trovati a suonare su di un palco. La sala buia e silenziosa, i fari caldi che si accendono. E’ stata un’emozione forte e indescrivibile, ma che senza dubbio ci motiva ancora di più nella nostra intenzione: portare le canzoni di Fabrizio De Andrè a contatto con le bellezze e le realtà del nostro territorio del Mugello. Da subito si è sentita la vicinanza e il calore del pubblico: il battere le mani a tempo, il cantare insieme, gli applausi… è stato come condividere il palco con più di 200 persone.

E’ stato bello anche vivere insieme la sana agitazione del camerino: l’inesperienza di alcuni si è mescolata con la sicurezza di altri, ci siamo aiutati nell’allestire il palco, nella gestione delle luci e ci è piaciuto concludere la serata lasciando un ricordo a tutti i presenti. Siamo tutti, indubbiamente, molto soddisfatti di ciò che abbiamo realizzato.Siamo un progetto giovane, con nemmeno un anno di esperienza sulle spalle. Anche se fra noi c’è chi ha una certa dimestichezza con esibizioni dal vivo, non ci aspettavamo sicuramente che già dai primi passi fossimo sostenuti e incoraggiati da così tante persone.

Fare sold-out al Teatro Giotto di Vicchio è stata per noi una piccola scommessa: riuscire a creare una situazione intima e raccolta che solo un palco del genere riesce a dare, sostenendo più di 2 ore di musica con varietà di suoni, strumenti e musicisti. Non sapevamo come sarebbe stato accolto questo sforzo di riunire in una serata più artisti, cercando di offrire il più possibile uno spettacolo vario e di qualità. A giudicare dai numerosi feedback siamo senza dubbio molto soddisfatti.La prima esperienza del progetto "OCCHI DI BOSCO" è nata presso il Rifugio I Diacci, nel Comune di Palazzuolo Sul Senio (FI).

E' stata una sorpresa inaspettata ed un bellissimo battesimo: ci siamo ritrovati nel mezzo del bosco, immersi nel nostro Appennino che tanto amiamo, circondati da circa 400 persone (stimati dalle prenotazioni del Rifugio) che hanno seguito con attenzione il nostro concerto. Ovunque ci voltavamo vedevamo gente sdraiata sul letto del bosco, fra le fronde dei faggi, sull’erba… non ci aspettavamo di avere fin da subito un richiamo così grande del quale siamo e saremo sempre grati.

Un mese dopo circa, a Settembre, ci siamo trovati sulle colline dell’Azienda Agricola Latera sul Lago di Bilancino, accompagnando il tramonto con le musiche di De Andrè. Un evento suggestivo e ricco d'interventi musicali, che ci ha motivato e incoraggiato nel nostro progetto.La prima ai Diacci è stata un'emozione unica: era la prima volta che il nostro progetto prendeva corpo; la cornice naturale e l'atmosfera che si è creata con le persone ha fatto il resto. A Latera abbiamo differenziato di più il repertorio e il progetto è cresciuto vista la collaborazione con molti altri musicisti della nostra vallata.Il progetto è nato, in un certo senso, per dare una forma e una struttura di un certo livello artistico e musicale ai dopocena passati a strimpellare in compagnia con gli amici e a qualche serata improvvisata.

L’impegno per la realizzazione di questi eventi non è indifferente: ogni volta c’è da costruire il repertorio, coordinando tutti i musicisti che si prestano alla serata, cercando sempre di portare al pubblico un’offerta di canzoni curate negli arrangiamenti, non banali e non ripetitive. Questo ovviamente comporta un certo carico di studio e impegno per ognuno di noi, ma crediamo che soddisfazioni come quelle avute in questi mesi meritino tutto quello fatto finora. Quella che proponiamo è un’esperienza musicale made in Mugello, nella quale cerchiamo di portare il nostro contributo nella valorizzazione del territorio e del bagaglio culturale che un personaggio come De André ci ha lasciato in eredità, specialmente a noi giovani.

Per fare questo crediamo che uno dei valori fondanti sia la condivisione, per questo siamo in continua ricerca di collaborazioni e stimoli provenienti dall’esterno. Sul palco del Giotto si è unita al progetto la Dirty Old Band che ha portato il suo tipico sound irlandese in pezzi come Sally, Il Bombarolo, Geordie e Creuza de Ma, con arrangiamenti originali e molto curati, veramente apprezzati dal pubblico, così come si sono uniti a noi Simona Pasquini al canto e Andrea Righini che ha eseguito magistralmente gli accompagnamenti di pianoforte. Per la seconda volta, dopo il battesimo del Rifugio I Diacci, è tornato con noi sul palco il Cantastorie d’Appennino Francesco Fuligni, con le sue versioni di Don Raffaè e La Guerra di Piero.

Agli scorsi eventi hanno preso parte al progetto musicisti del calibro di Andrea Sighieri, Francesca Maria Coeli, Marco Lompi, Iacopo Landi, Riccardo Betti, Tommaso Pacetti, Matteo Pampaloni, che di volta in volta hanno portato il loro contributo al progetto. In ogni occasione, tutti i musicisti intervenuti hanno ricevuto molti apprezzamenti per le loro qualità e doti artistico/musicali e la cosa ci fa senza dubbio molto piacere. Scegliere il repertorio da suonare non è stato assolutamente una cosa facile, tutt’altro: se avessimo seguito il cuore, ci saremmo ritrovati con una scaletta infinita di canzoni.

Ad ogni evento cerchiamo di seguire la stessa linea scegliendo sia brani più noti che canzoni meno famose, permettendo quindi a chi ci segue di ri-scoprire alcune delle sue produzioni. Certo è che ogni volta è difficile decidere quali canzoni escludere e quali inserire all’interno della scaletta.
Per la serata al Teatro Giotto, ad esempio, abbiamo dovuto mettere ai voti ogni singolo pezzo. Allo stesso tempo però, non vogliamo dare vincoli nella scelta dei brani a chi si unisce a noi nella serata come “ospite”. Chiediamo serietà e impegno nell’elaborazione dei brani e degli arrangiamenti a loro connessi, al meglio delle capacità di ognuno, cosa che, guardando tutti gli eventi passati, non è venuta indubbiamente a mancare da parte di tutti.Ogni evento che curiamo, quindi, non è mai la copia di se stesso: ogni volta ci impegniamo nel variare non solo la scaletta, ma anche gli arrangiamenti stessi e gli allestimenti.

Siamo tutti cresciuti ascoltando le canzoni di Faber, canticchiando La Guerra di Piero o Il Pescatore da bambini, fino a esplorare i mondi delle sue produzioni da più grandi. Ma non ci riteniamo dei nostalgici, (conserviamo pochi ricordi dell’attività del cantautore: quando è scomparso eravamo tutti bambini o quasi), ma amanti e appassionati della sua musica. Proprio la musica è l’elemento centrale che vogliamo caratterizzi i nostri eventi: crediamo che al giorno d’oggi De Andrè non vada tanto raccontato, celebrato o raffigurato, ma solamente suonato e condiviso con chiunque trovi piacere nel farlo. Ma questo, come abbiamo già detto, non può prescindere da uno studio attento e metodico delle sue canzoni.

Occhi di Bosco nasce senza grosse pretese di longevità, ma vuole essere il mezzo e lo strumento per esprimere la nostra amicizia e la voglia di condividere l’amore per De André e per il nostro territorio. Lo facciamo suonando insieme in maniera seria e impegnata, uniti dalla volontà di creare qualcosa di bello per valorizzare il nostro lavoro. Certo è che finché ci sarà chi avrà voglia di condividere con noi tutto questo il progetto andrà avanti.Per il futuro abbiamo già contatti con diverse realtà del territorio, abbiamo qualche idea sullo sviluppo del progetto e siamo in contatto con molti musicisti veramente in gamba della nostra zona… ma ovviamente non sveleremo niente.


Lascia un commento
stai rispondendo a