Scrive Gianfranco Poli, del gruppo del Cantar Maggio di Palazzuolo: "Triste quell' anno che i maggiaoli non vanno" recita un vecchio detto dell’ Appenino legato a questa tradizione la quale affonda le sue radici in un passato lontano.
Cantare il maggio e’, per sua stessa natura, un gesto di speranza, di fede e di gioia che guarda al futuro che, benchè incerto, ci piace pensare che ci vedrà protagonisti. Per questo, la sera del 30 di aprile, si propizia il tempo che verrà con un canto che deve far dimenticare paure e angosce in favore di una sempre nuova rinascita. Oggi, che siamo impossibilitati a cantare il maggio, abbiamo deciso di diffonderlo comunque come segno di buon augurio.
Purtroppo solo pochi di noi hanno potuto essere presenti, ma idealmente vogliamo abbracciare tutti coloro che, ogni anno, partecipato e ci ospitano.
I cappelli sullo sfondo li rappresentano tutti.
Cantar maggio. Il video messaggio dei maggiaioli di Palazzuolo
ven 30 aprile 2021- 1292