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Panicaglia. In arrivo i fondi, ma alcuni dovranno lasciare le case

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Panicaglia. In arrivo i fondi, ma alcuni dovranno lasciare le case Panicaglia. In arrivo i fondi, ma alcuni dovranno lasciare le case © n.c.
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Frana di Panicaglia: belle e brutte notizie nell'assemblea che si è tenuta questa mattina (giovedì 20 marzo) presso il Circolo Lo Stradone, nella frazione. 

Quali sono le belle notizie? Primo: che il Consiglio Dei Ministri ha accolto la proposta della Regione Toscana e stanziato 16 milioni di euro per i principali eventi franosi che hanno interessato la regione. Tra i quali, si cita in modo esplicito, è prevista anche Panicaglia. Quindi, detto in maniera molto spiccia, ci saranno risorse disponibili non sono per effettuare rilievi e ricerche ma anche per risarcire quei cittadini che a causa dell'evento dovranno lasciare in maniera definitiva le proprie case. Questa la prima notizia positiva, portata in assemblea questa mattina dal sindaco Bettarini.

L'altra è che i cittadini della frazione, prima tra tutte le 15 famiglie che hanno ricevuto l'invito all'evacuazione (tra zona rossa e zona gialla) hanno costituito un comitato per presentarsi con voce unitaria davanti alle istituzioni. Ma anche per raccogliere fondi in favore degli interventi necessari e delle famiglie in difficoltà (vedi nella loro nota qui sotto come donare). 

Queste le buone notizie, e non sono da poco. Le cattive? Sono che, come spiegato in conferenza stampa da Paolo Pinarelli e dal geologo Luigi Paoli (per quanto le ricerche siano ancora in corso) allo stato attuale si spera e si conta di poter salvare e consolidare la case sulla parte destra di via del Cantone (quella più lontana dalla frana). Per quelle poste sulla sinistra, anche se naturalmente ancora nessuno lo afferma in via ufficiale, la soluzione più probabile sarà l'abbandono definitivo e la ricostruzione (con fondi e sovvenzioni) su terreni messi a disposizione in altra parte del paese. Una notizia forse in qualche modo scontata: ma comunque dura da sentire come prospettiva concreta. 

Durante i lavori della conferenza, naturalmente, i tecnici hanno ricostruito con dovizia di particolari gli interventi svolti e quelli in programma, compreso l'immediato posizionamento di basi deformatrici e le rilevazioni laser.

Ecco comunque, in forma integrale, la nota diffusa dal comitato, con le istruzioni e gli estremi per donare:

E' stato presentato il comitato ‘La Frana di Panicaglia’, recentemente costituito allo scopo di tenere alta l’attenzione sulle conseguenze del fenomeno calamitoso del 1 febbraio 2014. Erano presenti Giovanni Bettarini, primo cittadino di Borgo San Lorenzo, Girolamo Bartoloni responsabile della Protezione civile dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, Luigi Paoli geologo, tecnico incaricato dal Comune di Borgo San Lorenzo, Alessandro Lanini presidente del neocomitato.

Il comitato è attualmente costituito solo da 15 famiglie”, ha detto Alessandro Lanini, “le cui abitazioni sono state fortemente compromesse dalla frana del 1 febbraio ma è aperto a tutti gli interessati, a partire dai residenti di Panicaglia, perché il problema riguarda tutto il territorio della frazione, almeno fino a quando la frana non si assesterà del tutto”.

Scopo primo del comitato è quello di ottenere dalle pubbliche autorità la messa in sicurezza e il ripristino del bastione interessato dalla frana, che in questo momento divide il borgo di Panicaglia in due parti.

 

Come specificato nello statuto, il comitato si prefigge di ottenere: la messa in sicurezza del bastione; il ripristino del bastione stesso; la salvaguardia di Via del Cantone; la ricostruzione nell’attuale localizzazione del patrimonio immobiliare distrutto e/o danneggiato dall’evento franoso oppure ottenere la delocalizzazione e la ricostruzione dello stesso in un’altra area diversa. Di supportare i danneggiati nell’azione risarcitoria.

Il comitato non persegue finalità politiche né ha scopri lucrativi; cura la raccolta di fondi necessari per il conseguimento di tali scopi. Fondi che, in nessun caso, possono essere ripartiti tra i componenti del comitato.

 “L'aspetto che preoccupa in maniera particolare è la profondità di scorrimento della frana, stimata tra i 10 e 15 metri (dato da accertare)”, dice Luigi Paoli, “superati i 10 m diventa estremamente difficile ipotizzare interventi come sondaggi, almeno fino a quando la frana è in movimento. Occorre quindi attendere”.

Se da un lato quindi, la frana non risulta ancora del tutto assestata e gli esperti si dicono in attesa per portare avanti accertamenti, dall’altro diventa ancora più importante il ruolo che il nuovo comitato ‘La Frana di Panicaglia’ si è prefisso, ovvero tenere alta l’attenzione da parte delle pubbliche autorità affinché non si arrivi impreparati di fronte ad un ipotetico peggioramento della situazione. “Il fronte di circa 150 m e lungo 250 ha continuato a muoversi fino a qualche giorno. Adesso pare si stia fermando anche grazie alle condizioni climatiche che stanno stabilizzandosi”, spiega Girolamo Bartoloni, “fino ad oggi la ‘zona rossa’ ha interessato, oltre alla strada comunale via del Cantone, in parte non più carrabile, anche 7 edifici fortemente danneggiati.”

Sono 150 le frane censite in Toscana. Per gli interventi di ripristino in somma urgenza la cifra totale stimata dalla Regione Toscana è di 39 milioni di euro, lo rivelò Enrico Rossi, durante il sopralluogo sulla frana di Panicaglia e i territori interessati sono diversi. "Non dobbiamo arrenderci” dice il primo cittadino di Borgo San Lorenzo, Giovanni Bettarini, “il governatore Rossi ha preso molto a cuore la situazione dell’abitato di Panicaglia, dobbiamo quindi mantenere la fiducia nelle istituzioni.” “Ricordiamo”, continua Bettarini, “che il nostro territorio è stato interessato da numerose frane ma non si era mai verificato un caso come questo in cui fossero coinvolte le civili abitazioni”. L’appello quindi rivolto alla stampa e ai media da parte del presidente del comitato Alessandro Lanini: “Non spegnete i riflettori accompagnateci in questo percorso con le autorità, per sostenere le famiglie che sono fuori dalla propria abitazione da circa un mese e mezzo; per sostenere Panicaglia nel ripristino del bastione!”.

Per chi vuole contribuire alla causa ‘AIUTA PANICAGLIA, PER LA MESSA IN SICUREZZA E RIPRISTINO DEL FRONTE DELLA FRANA’, riportiamo di seguito il codice IBAN: IT50 M033 5901 6001 0000 0100 428

Per informazioni e adesioni telefonare a:

Alessandro Lanini 347 5848885
Silvia Paoli 338 2879754
Alvaro Goti 320 8298990

 

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Commenti 1
  • svincoli

    Ecco i risarcimenti ed giusto, senza casa deve essere una cosa indescrivibile , anche se anch'io nel lontano 1985, sempre grazie ad auna frana, la mia abitazione ebbe dei danni, per 3 mesi dovetti vivere in un albergo e da dei parenti, ma dalla Regione a tutt'oggi non ho avuto niente, eppure facemmo esposti e riconobbero i danni causati dalla situazione atmosferica in quel brutto inverno, nevoso e molto piovoso ed inoltre anche grazie alla mano dell'uomo, come sempre succede, perch vogliamo costruire dove non possiamo ed allora la natura si ribella. Rimasi senza luce, per entrare nella mia abitazione dovevo passare da una finestra alta 4 metri, perch la terra aveva ricoperto tutto, grazie ad una costruzione che non doveva essere continuata. Comunque ora tutto concluso, da sola ce l'ho fatta e ne sono orgogliosa,grazie ai danni causati da altri il quel periodo stato brutto. Panicaglia ora si metta una mano sulla coscenza. Grazie

    rispondi a svincoli
    lun 24 marzo 2014 09:35