Se un amministratore si voltasse indietro e osservasse come le Cascine si siano trasformate da zona di spaccio a zona d’interesse nazionale per lo spaccio di stupefacenti, potrebbe avere una rappresentazione plastica di come e quando intervenire prima che un'area urbana a verde si trasformi in una centrale dello spaccio.
Il più grande parco di Firenze, quello delle Cascine, di cui in questi anni abbiamo sentito fantasticare molti progetti di riqualificazione, di fatto peggiora giorno dopo giorno ed è sotto il controllo diretto della mafia nigeriana. La conferma arriva dal report della Fondazione Caponnetto, dove viene analizzata la situazione descritta dal presidente, Salvatore Calleri.
"Della mafia nigeriana non si registra formalmente la presenza, ma c’è ed è forte. Alle Cascine sono organizzati con una notevole manovalanza, circa 300 persone, figure intermedie tra tossici e spacciatori. La tramvia ha involontariamente creato un'isola e si è perso il controllo del territorio: inutile girarci intorno, quella parte delle Cascine non è controllata.
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*Per risolvere la situazione ci vuole un'azione combinata" – sottolinea Calleri – da una parte, tolleranza zero verso fenomeni come i mercatini abusivi con merce rubata, che si stanno verificando lungo la linea della tramvia; dall’altra, un’azione combinata in grado di intervenire sulle dipendenze e recuperare chi è recuperabile, aiutandoli a disintossicarsi."
Perché partire dalle Cascine per parlare del Parco del Mensola? Semplicemente perché, come accennato in premessa, la situazione si sta ripetendo nel secondo parco di Firenze. Adesso si può ancora intervenire, dato che la situazione, come ci raccontò lo stesso Salvatore Calleri, è in divenire (articolo qui). Ma tempo da perdere non ce n’è, poiché la presenza di comode stradine laterali al parco, che favoriscono la viabilità fra spacciatori e consumatori, e il prossimo arrivo della tramvia a Rovezzano non possono che peggiorare le cose.
Il parco è già trasformato, e tra gli sportivi che lo frequentano per correre, camminare e pedalare si confondono gli spacciatori, che si muovono a piedi o in bici. La spazzatura è ovunque e non per l'incuria degli utenti, ma perché all'interno del parco già vivono molte persone, con panni stesi, fuochi accesi e camere improvvisate sotto le stelle.
Sta nascendo, nell'indifferenza generale, una nuova bidonville dentro un parco di Firenze, ad uso e consumo di spacciatori e zombi schiavi del crack?