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Parte da Marradi un ciclo di incontri sul PNRR nell'area metropolitana fiorentina

Promosso da Ordine e Fondazione Architetti Firenze.

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Marradi Marradi © N.c
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Inizia il 3 marzo da Marradi (Firenze) il ciclo di incontri sul Pnrr nell'area metropolitana fiorentina, promosso da Ordine e Fondazione Architetti Firenze. L'appuntamento, dalle ore 14.30 al Teatro degli Animosi di Marradi (ingresso gratuito) e in collaborazione col Comune di Marradi, rientra nel progetto “Fine cantiere 2026: Strategie urbane, strumenti e attori per la costruzione del futuro della Città metropolitana di Firenze”, che ha l'obiettivo di esplorare il futuro e la visione della Città metropolitana di Firenze a partire dalla grande opportunità che il Pnrr e la nuova programmazione Europea costituiscono in termini di risorse, progettualità, utilità e qualità delle trasformazioni urbane.


Se la prima fase, col confronto istituzionale dello scorso 2 dicembre alla presenza - tra gli altri - del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell'assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re, è stata l'occasione per fare il punto aggiornato su quanti progetti ci sono in Toscana, nella seconda il focus andrà direttamente sui territori. Oltre a Marradi i primi appuntamenti confermati sono a Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Empoli e Scandicci, in collaborazione con i rispettivi Comuni.

Per quanto riguarda l'evento di Marradi sono previsti tre panel più una discussione finale con i cittadini. Nel primo panel, dal titolo, 'L'opportunità per i piccoli Comuni' interverranno il sindaco di Marradi e consigliere della Città metropolitana di Firenze Tommaso Triberti, il direttore di Anci Toscana Simone Gheri, il consigliere dell'Ordine degli Architetti di Firenze Camilla Perrone e il collega della Fondazione Architetti Firenze Simone Scortecci

Nel secondo panel, 'Strategie ed esperienze nei Comuni appenninici', spazio alle testimonianze dirette del sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti, del sindaco di San Godenzo Emanuele Piani e del coordinatore del Piano strutturale intercomunale del Mugello Gianfranco Gorelli. A moderare l'incontro sarà Camilla Perrone.

Nell'ultimo panel, moderato da Simone Scortecci e dal titolo 'Buone pratiche e progetti', parteciperanno il progettista di Urban Life Sara Naldoni e il rappresentante della Commissione territoriale del Mugello dell'Ordine degli Architetti di Firenze Silvia Ciucchi.

L'evento è valido per il rilascio di 4 Cfp per gli architetti.

“I piccoli Comuni possono essere una chance per la ripresa e la resilienza grazie all’impegno congiunto della politica e della tecnica – hanno spiegato il presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze Andrea Crociani e il consigliere Oaf Camilla Perrone -. In certi casi si trasformano in veri e propri cantieri di sperimentazione e innovazione. Le difficoltà da affrontare sono molteplici e riguardano la fornitura di servizi e la realizzazione di investimenti. Mancano le risorse umane, anche se il decreto di riparto del Fondo assunzioni Pnrr può essere in parte una risposta. La logica dei bandi non sempre consente di dare risposte alle necessità dei territori. Tuttavia la capacità di orientare le risorse al compimento di visioni e progetti territoriali integrati, sostenibili e strategici consolidati in percorsi strutturati sembra essere la cifra di intervento di alcune piccole realtà territoriali, come Marradi e più in generale dell’area del Mugello”.

“L'attività per il 2023 del progetto 'Fine Cantiere 2026' non ha scelto casualmente il Comune di Marradi come prima tappa per sviluppare i propri temi sul territorio metropolitano: meno di 3.000 abitanti e una superficie superiore al Comune di Firenze, al confine con l'Emilia Romagna, area interna e tipicamente identificato come territorio 'fragile' – hanno sottolineato il presidente di Fondazione Architetti Firenze Silvia Ricceri e il consigliere Faf Simone Scortecci -. L'area si è però distinta in questi anni per aver ottenuto numerosi finanziamenti grazie ai quali è in corso di attuazione una concreta strategia di riqualificazione urbana, portando benefici al territorio e ai cittadini. Una ampia e partecipata condivisione di tali progettualità è il viatico migliore per dare forma e velocità agli interventi cantierizzati e renderli comprensibili alla cittadinanza. Il Mugello è stato interessato, nel tempo, da importanti interventi che hanno reso l’intero Paese una nazione moderna. Adesso, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’asticella si sposta ancora un po’ più in alto, ideando e condividendo non solo una serie di interventi per il presente ma cercando di anticipare il futuro, con una particolare attenzione alla sostenibilità degli interventi che andranno ad essere realizzati”.

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