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Paterno. Parla il consulente della Med Link

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Paterno. Parla il consulente della Med Link Paterno. Parla il consulente della Med Link © n.c.
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Paterno, il punto di vista delle società coinvolte (ed accusate da più parti di essere inquinatori) per raccontare la loro verità e la loro versione dei fatti. E lo fanno con una lettera indirizzata al sindaco, Leonardo Borchi, e agli organi di stampa; inviata da uno dei loro consulenti, il dottore commercialista Carlo Brogioni di Firenze. Il quotidiano La Nazione di questa mattina (sabato 7 febbraio) ne riporta ampi stralci. Brogioni nella lettera spiega di parlare a titolo personale, ma puntualizza molti fatti. Come il mancato inquinamento delle acque dei pozzi che, spiega, dalle analisi sono risultate di qualità ancora migliori di quelle dell'acquedotto. Poi la questione della classificazione del 'Polverino 500 Mesh' contenuto nei sacconi. Materiale al momento classificato come rifiuto speciale pericoloso; ma, secondo il consulente, sarebbe in realtà un prodotto di lavorazione (non quindi un rifiuto) che, al massimo può comunque essere classificato come rifiuto speciale non pericoloso. Infine la questione dei ritardi nell'effettuare quella rimozione dei rifiuti promessa al sindaco ed alla comunità. Non si tratta di ritardi, si dice in sostanza nella lettera, ma di tempi tecnici legati prima alle difficoltà di effettuare sopralluoghi in zona sotto sequestro poi di ottenere le analisi necessarie. Infine la conclusione nella quale esprime il dubbio che Paterno non sia in realtà quella terra dei fuochi  toscana che è stata spesso evocata. Se così fosse, conclude la lettera, qualcuno dovrebbe chiedere scusa.  

 

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