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Pelletteria Claudio Sas a Dicomano, grave preoccupazione per i lavoratori: Cgil si rivolge alle istituzioni

I lavoratori hanno terminato gli ammortizzatori sociali ordinari il 18 ottobre, e spnl senza stipendio da agosto

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Pelletteria Claudio Sas Dicomano, forte preoccupazione per i 31 lavoratori e  60 se si considera l'indotto, rispetto alla condizione di forte precarietà finanziaria in cui verte l'azienda. 

I lavoratori hanno terminato gli ammortizzatori sociali ordinari il 18 ottobre, stanno ancora aspettando il pagamento della cassa del mese di settembre e sono in arretrato di una mensilità. Pertanto da fine agosto sono senza stipendio.

I lavoratori stamattina, accompagnati dalla Cgil, si sono presentati a lavoro per  prestare la propria attività lavorativa ed hanno trovato i cancelli chiusi. Solo successivamente, il Sindacato, insieme al Sindaco di Dicomano - Massimiliano Amato - già a conoscenza della situazione dei lavoratori, è stato ricevuto dal titolare che dichiara grosse preoccupazioni per il futuro dell'attività.

L'azienda produce da 30 anni articoli di lusso in pelle e conta, all'interno delle sue maestranze, lavoratori specializzati che si sono dichiarati pronti a riprendere immediatamente l'attività. 

"Chiediamo alle istituzioni di attivare il prima possibile un tavolo all'unità di Crisi della Regione Toscana a salvaguardia dei posti di lavoro e di professionalità. La pelletteria Claudio, sfortunatamente, è la prima industria, prima fascia di un famoso brand della Moda, che rischia di essere travolta dalle dinamiche della crisi di settore che le organizzazioni sindacali denunciano da tempo.", dichiara Cgil. 

I lavoratori, rappresentati dalla Cgil, si dichiarano sin da subito disponibili ad attivare tutti i tavoli e le trattative a tutela dei posti di lavoro, indispensabili in territorio interno quale quello di Dicomano che già soffre una crisi importante delle imprese e, tra i comuni del Mugello, è il Paese a più alto tasso di pendolarismo.

"Chiediamo pertanto  un'attenzione rispetto al tema sociale delle lavoratrici e dei lavoratrici delle aziende del territorio, sia da parte delle istituzioni che da parte delle aziende committenti", conclude il sindacato. 

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