Con una notizia improvvisa dagli organi di stampa, si è appreso che, all'alba del sabato nove luglio, il Cardinale Silvano Piovanelli ci ha lasciati per entrare nella “Vita Duratura”. I maggiori quotidiani provinciali e nazionali, ognuno a suo modo, hanno riportato la notizia. Numerosi comunicati hanno sottolineato - nel cordoglio unanime - l'importanza rivestita da questo Pastore nella Diocesi fiorentina. Elencazioni di cariche, personaggi e date scandiscono - ora - il suo nome. Il copia-incolla dei giornalisti spesso, però, rende riduttivo il riflettere su di un personaggio dal così alto carisma. Nel mio piccolo, mi piacerebbe che la sua figura fosse analizzata e commentata partendo dalle piccole cose, fermandoci a riflettere sulla profondità spirituale di una vita spesa nella consapevolezza della missione umana, in riferimento ad un unico ed insostituibile Signore. Comprendendo il corso di una “esistenza” trascorsa intensamente nella speranza. Prendendo le mosse dal motto che Piovanelli scelse all'inizio del suo operato episcopale: “In verbo tuo”. In questa lapidaria frase, riprodotta sotto il suo stemma, c'era un programma di vita, fondato sulla semplicità e sulla consapevolezza della vera Guida che, anche in tempi di dilagante relativismo, è fondante per l'uomo. Mi piacerebbe si parlasse delle sue origini familiari che, anche se umili, lo fecero crescere in un ambiente sano e religiosamente attento. Di come maturò in lui una vocazione al sacerdozio ferma. Della sua profonda intelligenza. Degl'anni del Seminario fiorentino, dei suoi compagni di vita e di corsi, della sua ordinazione sacerdotale per opera di un Santo. Della sua vicinanza e collaborazione con un altro Santo - Mons. Facibeni - in ambienti complessi. Della sua familiarità con i vari Don Parenti, Bensi, Cubattoli, Rossi e - pur in un rispettoso dissenso - con Balducci e Milani. Delle sue cariche e delle sue proposte all'interno della Chiesa si può già leggere, ma ci saranno storici, religiosi o i soliti politici dell'ultim'ora che di lui parleranno aiutandoci a conoscerlo meglio. Con Piovanelli se ne è andata - silenziosamente e con signorilità - una persona che ha dato molto, senza pubblicità, come fanno i consapevoli. Egli, ogni tanto, nonostante i continui impegni da cui era oberato, riusciva - come mi disse tanto tempo fa - a scappare per due orette sul suo monte Giuvigiana, a pregare ed ammirare nel “sottostante” la perfetta opera di Dio.
Tommaso
Il Cardinale Silvano Piovanelli stato un personaggio legato indubbiamente alla propria terra. Spero che l'amministrazione Comunale borghigiana, al pi presto, deliberi l'intitolazione di una "via Cardinal Silvano Piovanelli" nella sua Ronta.
Riccardo da Firenze
Bravo, come si dice alla Messa, sar sempre il nostro Vescovo Silvano!
patrizio baggiani
Bravo. Con garbo e sinteticamente hai ricordato la distanza elegante da due sacerdoti fiorentini. Personalmente credo che Piovanelli sia stato sulla strada dritta.
Alberto
Ho conosciuto don piovanelli negli ultimi anni quando stava a Cercina e al battesimo di mia figlia mi raccont che la sua prima diocesi fu quella di San Michele, la chiesetta fuori dal castello di Castiglioni dove diceva messa ai contadini del luogo.
Roberto
Ho apprezzato l'articolo, soprattutto per essere riuscito, con immediatezza, a farci comprendere lessenza della personalit del Cardinale e il senso della sua missione pastorale: esortante alla riflessione, al rispetto reciproco delle proprie idealit. Per ritrarlo in breve, lo definirei un sincero.
Emanuele da Cagliari
Anche lui ci ha lasciato. ...
Don Andrea da Roma
Ho appena finito di leggere l' articolo sul Card. Piovanelli. Mi piaciuto perch l'avevo conosciuto negli anni 90 quando visitai il seminario di Firenze a nome delle Pontificie Opere Missionarie e poi avevo concelebrato in cattedrale quando accolse i monaci della Fraternit di Gerusalemme che sono a Badia. Hai scritto bene dell'attenzione e del tratto signorile e fraterno che aveva e sapeva essere partecipe alla vita di ogni persona.
Rita
Un personaggio come lui vale pi delle menzioni giornalistiche della prima ora.
Paolo Marini
Stavo pensando che un 'uovo di Colombo' un qualcosa, detto o fatto che sia, di straordinariamente semplice e logico, e nel contempo di straordinariamente originale, inedito, mai pensato prima. Insomma, un uovo di Colombo l'esatto opposto di un luogo comune. Ecco: il cammino di Silvano Piovanelli stato un cammino lungo il quale ci ha distribuito una lunga serie di uova di Colombo. Grazie, Pier Tommaso, per il tuo contributo.
DON GIULIANO LANDINI
Condivido pienamente, soprattutto il primo passaggio riguardo alla semplicit ed umilta e ancora il profondo rispetto riservato alla singola persona. Il Cardinale Silvano ha sempre portato con s quella semplicit sperimentata nelle origini e non si fatto mai convincere dalle tentazioni degli alti ambienti ecclesiali. Ci gli ha dato modo di rimanere inciso negli affetti veri dei cuori di tanti credenti e non. E' stato un grande e ha inciso pure nella cultura di Firenze come altri che se ne sono andati prima di lui come don Facibeni, don Milani, Giorgio La Pira e ancor prima il Card. Elia Dalla Costa. Non sar dimenticato.
ALDO GIOVANNINI
CARO PIER TOMMASO, PERFETTA ANALISI. BRAVO