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La pizza connection del piazzale Michelangelo fa arrossire di vergogna Firenze

Dagli atti di giunta, risultano tutti a favore gli assessori, assenti il sindaco Dario Nardella e l'assessore Andrea Giorgio.

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I forni al piazzale I forni al piazzale © Instagram
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Il primo grido d'allarme è giunto da chi al piazzale ci lavora da sempre. Stefano, titolare del chiosco lato giardino dell'Iris di famiglia dal 1947 (ancora prima che La Pira inaugurasse il giardino dell'Iris) si mette le mani nei capelli indicando l'ennesimo scempio al paesaggio più del mondo fatto negli ultimi anni.

Dopo il piazzale inaccessibile a chiunque perché affittato ai privati dello scorso anno pensavamo di avere visto tutto, ma non è così.
"15 giorni di piazzale occupato per tre giorni di pizza al Piazzale" sottolinea il commerciante a cui peraltro, il mangificio in plen air dal piazzale più bello del mondo crea anche una concorrenza inattesa. Una concorrenza illegittima per chi come lui, ogni giorno, estate e inverno, freddo o pioggia "presidia" l'area offrendo ristoro a fiorentini e turisti.

Devo dire che la vista è quanto meno imbarazzante. Poi rifletto. Ma cosa c'entra la pizza, tradizione tipicamente campana con Firenze?
Perché in una città già stuprata da turismo mordi e fuggi foraggiato da una proposta enogastronomica quantomeno imbarazzante e molto fake fatto di schiacciate crude e quarti di bue esposti in vetrina si fanno queste clamorose gaffe?

Lo spettacolo è molto triste nel susseguirsi di tendoni bianchi, tutti uguali e tutti puzzolenti al sole di plastica nuova con forno annesso vista Cupolone e Ponte Vecchio.
Fettucce bianco/rosse a delimitare l'area e un simpatico cartello giallo che in inglese recita "for picture" indicando uno stretto pertugio concesso dall'organizzazione per chi vuole usufruire dell'affaccio.

A dare il La alle polemiche politiche ci ha pensato poche ore dopo dai social la candidata sindaca di Italia Viva Stefania Saccardi: «Siamo sicuri che queste iniziative siano utili a Firenze? Non si voleva combattere il mangificio? Non mi pare che trasformare il piazzale Michelangelo in una Pizzeria Campana sia il modo migliore per farlo».

La replica arriva dall'assessore comunale all'Ambiente, Andrea Giorgio, in quota Pd ma assente quando è stata firmata la delibera di Giunta  «Strano però, Italia Viva ha votato quella delibera in giunta, con l'assessora (Titta, ndr) Meucci che ora è anche candidata per voi a presidente del Quartiere dove si svolge la manifestazione». 

Il dibattito infuria via social, mentre i fiorentini che salgono al piazzale s'indignano!
A rispondere a Giorgio è l'ex assessore Massimo Mattei, oggi iscritto a Iv: «L'iniziativa è imbarazzante. Se l'assessore Meucci l'ha votata ha sbagliato, ma sai meglio di me che spesso in giunta si vota (sbagliando) senza la dovuta attenzione. Ma io credo che invece che una difesa, che vendendo le reazioni dei fiorentini mi sembra piuttosto sterile, sarebbe giusto riflettere sul modo che potremo avere in futuro per evitare certe manifestazioni, che di culturale non hanno niente».

Ci va giù duro anche Dmitrij Palagi, candidato sindaco di Sinistra Progetto Comune: “Ennesima occasione di svendita del patrimonio culturale di Firenze. Festa della Pizza come evento culturale? – attacca ancora Palagi -. Nascesse dal basso sarebbe anche una bella iniziativa, se unisse culture e generazioni diverse, in spazi meno vissuti e abbandonati dallo sviluppo insostenibile della Città. Invece è l’ennesima, un’idea di plastica da consumare sempre di più, senza prospettive di futuro. La Giunta all’unanimità ha approvato anche l’abbattimento dell’80% del Canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico, impegnandosi a promuovere la proposta arrivata.
Se per Funaro e Bettarini questa è l’idea di promozione culturale, non vediamo in cosa si distinguano dal centrodestra”.

Se nei titoli dei giornali viene sottolineato che l'evento del piazzale "E' cultura" è necessario sottolineare che l'iniziativa non è stata sollecitata dall'assessore alla cultura appunto e attuale vicesindaca Alessia Bettini che specifica essere un'iniziativa dell'assessorato alle attività produttive che fa capo a Giovanni Bettarini.
Vero ma a leggere gli atti di giunta risulta che tutti i presenti il 12 marzo quando fu approvata la delibera votarono a favore dell'iniziativa: Alessia Bettini, Sara Funaro, Titta Meucci, Stefano Giorgetti, Maria Federica Giuliani, Giovanni Bettarini, Benedetta Albanese e Cosimo Guccione. Assenti il sindaco Dario Nardella e l'assessore Andrea Giorgio.

Sulla querelle interviene anche il candidato di centrodestra Eike Schmidt, che sempre sui social scrive: «Ma che belle iniziative partorisce questa giunta! È così che combattiamo il mangificio e il turismo mordi-e-fuggi? Con la sagra della pizza al Piazzale Michelangelo? Oltre al caos, quanta spazzatura si produrrà? Chi ci guadagna? Di certo non Firenze».

Ma veniamo al conquibius, ovvero l'evento  nel mirino, che violenterà il piazzale Michelangelo dal 23 al 26 maggio trasformando uno dei monumento più bello del mondo e area Unesco anche se qualcuno pare se lo sia dimenticato.
Si chiama Pitti Pizza & Friends, nome altisonante che ammicca a Pitti, ma nessun coinvolgimento dell'ente organizzatore di Pitti Immagine e di altri eventi collegati (anche perché di ben altra classe) e ignoti sono i Friends almeno in ambito fiorentino poiché nessuna realtà del territorio è coinvolta anche se la regione ha concesso il suo patrocinio.

L'organizzazione parla anche di laboratori per le scuole alberghiere e per le elementari, e spiega che la festa «celebra la tradizione e l’autenticità della pizza italiana, promuovendo la sua rilevanza culturale e gastronomica».

A rilanciare l’evento è Destination Florence Convention & Visitors Bureau, l’ente partner del Comune di Firenze nel turismo che in teoria, dovrebbe promuovere il turismo alternativo e valorizzare i luoghi meno battuti, anche per decongestionare il centro storico dalle masse di visitatori.
Lo stesso ente peraltro che un anno fa, attraverso una società partner, promuoveva i tour nel mangificio del borgunto di via de’ Neri, con tanto di bonus saltafila per le schiacciate crude di un noto locale.

Ora, però pare che anche da Destination Florence, dopo le polemiche ci sia una frenata tant'è che la direttrice Carlotta Ferrari afferma «Noi non siamo né coinvolti nell’organizzazione, né abbiamo patrocinato» anche se sul sito accanto all’evento è riportato il bollino «qualità garantita da Df Convention & Visitors Bureau».

Sul profilo Facebook di Pitti Pizza & Friends, in un post, celebra che è «un grande onore annunciare che la Camera di Commercio di Firenze ha concesso il suo patrocinio», dalla stessa Camera di Commercio fanno sapere di aver ricevuto la richiesta ma di averla respinta. È il giallo della pizza continua.... mentre Firenze s'indigna

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