Polentata delle Ceneri. Foto, volti e cronaca di Aldo Giovannini © n.c.
La tradizione continua, la “ Polentata delle Ceneri ”, grazie alla passione e alla volontà di un gruppo di amici (alcuni facenti parte del Comitato del Carnevale Mugellano dei Ragazzi, altra tradizione portata avanti con i denti per non farla decadere del tutto), è andata in porto anche in questo 2017. Quindi con 218 anni sulle spalle, da quando cioè, come ci racconta la storia ebbe inizio nel 1799, dopo quella splendida pagina di libertà con la cacciata da parte dei borghigiani degli invasori francesi, sotto l’effige della Madonna, di cui è rimasta una testimonianza diretta come la tavoletta della “Madonnina del Soccorso” (autore Pietro Paolo Colli nel giugno del 1799), collocata in un piccolo tabernacolo all’angolo fra piazza Garibaldi e il corso Matteotti proprio davanti al palazzo del Podestà. Ebbene, ieri mattina (mercoledì 1 marzo 2017) nel famoso “Mercoledi delle Ceneri”, evento questo violentato alcuni anni orsono per lo stupidaggine dello spostamento del mercato dopo tre secoli, i polentai si sono rimboccati le maniche iniziando, con il determinante aiuto di alcune penne nere del Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo, (Panigassi, Galeotti, Bonechi, Vivoli, Miniati, Brunetti etc, etc), a cuocere la polenta fin dalle prime ore del mattino, poiché alcuni borghigiani per ragioni di lavoro erano già in piazza in attesa. Pian piano la piazza si è riempita di tante persone, (alcune giunte da fuori sono rimaste sorprese di questo piccolo evento storico-gastronomico), molte popolane, altrettanti “anziani” borghigiani con simpatici soprannomi, rumorose scolaresche della Scuola Materna, quindi i polentai hanno iniziato a sfornar fumanti polente, che venivano distribuiti in speciali contenitori, condite con ragù di carne, ragù di porri o in bianco con formaggio, per coloro che volevano seguire la tradizione della vigilia della ricorrenza cristiana delle “Ceneri”. I paiuoli hanno sfornato 8 polente; da un paiuolo ne vengono fuori circa 120/125 porzioni, quindi sono state distribuite quasi 1000 razioni; non male! Speriamo che questa semplice tradizione, nata da una guerra di liberazione (anche questa fu una rivolta contro gli invasori della nostra terra possa continuare e se possibile riportare al mercoledì delle Ceneri l’antico mercato di merci e bestiame. Grazie a tutti coloro che si sono alquanto attivati (un caro e mesto ricordo a Francesca Viviani Graziani), e a Dio piacendo appuntamento all’anno prossimo! Ed ecco come tradizione alcune immagini dell’evento edizione 2017. (Aldo Giovannini) Foto 1 (in alto): La polenta fumante è già cotta e viene versata dal paiuolo nello spianatoio. Foto 2 (qui sopra): Moreno Giovannini gira a mano la polenta con l’olio di gomito; suo babbo il “bicce” era un vecchio polentaio. Foto 3 (qui sopra): Alcune penne nere del Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo preparano le razioni. Foto 4 (qui sopra): Angiolo “angiolone” Rugi si gusta la sua razione polenta Foto 5 (qui sopra): L’alpino Bruno Miniati con Franco Barletti, il popolare “cacino”. Foto 6 (qui sopra): Il sorriso di Enzo Cavaciocchi con Vincenzo “sansa” Sansavini. Foto 7 (qui sopra): Un momento di relax; da sinistra l’alpino Oliviero Panigassi, la moglie Carla, Stefano Giovannini e Bruno Poli. Foto 8 (qui sopra): Si sfornano, in tarda mattinata, le ultime polente. Ne sono state consumate circa 1000. (Foto cronaca di A.Giovannini)



zaffo
Mi scusi Simone volevo dire: Contraccambio saluti Sergio
zaffo
Salve Sig.Simone, penso che qui nessuno sia un mafioso, e tirare fuori dei mafiosi in un Tribunale davanti a dei Giudici e farne degli accostamenti con quanto stato civilmente discusso in questa sede, mi sembra di cattivo gusto. Ribadisco, che secondo me il PCI di danni ne ha fatti, e ne sta facendo adesso in veste di PD. Per quanto riguarda i conti che io ho fatto, e le conclusioni a cui sono giunto, giuste o sbagliate che siano sono le mie conclusioni, sono i conti che ho aperto e poi chiuso con me stesso. Per leggendola mi sto sempre pi convincendo che c' un Italia, una parte di italiani che questi conti non li ha neppure aperti. Contraccambio saluti.
ALDO GIOVANNINI
MAMMA MIA!
Simone
Gli ultimi interventi impongono una breve replica. Sar l'ultima, perch francamente mi ha stancato leggere interventi che si discostano quasi puntualmente dal punto da me inizialmente sollevato con toni civili e estremamente moderati, che lo ribadisco era: si pu paragonare tout court la liberazione di Borgo dal 1799 dalla Liberazione (peraltro festa nazionale, non locale) del 1945? Resto dell'idea che no, non si pu fare. Ora. Appare per chiaro che dei moti del 1799, dei napoleonici e degli austrorussi, del "Viva Maria!" , ecc, , e del fatto se sia proprio o improprio paragonarli ad altre liberazioni (con riferimento neanche troppo velato ai fatti del '43-45) non importi molto ai sig.ri Carlo, Luigi, Giuseppe, "zaffo". Rispetto la posizione di Antonio, pur non condividendola affatto, ma rimaneva pi o meno sul punto. Posso anche condividere una parte del primo intervento di "zaffo" , quando dice che la storia la scrivono
Simone
i vincitori, ma qui si va nei territori della filosofia della storia, pi che della storia e di come sia corretto trattarla. Per a tutto c' un limite... Leggere infatti che dal fascismo siamo passati al comunismo, dalla padella alla brace... Beh...A me viene in mente quando nel 1994 Riina in tribunale dice che "e ' tutta colpa dei comunisti! Casella un comunista...Violante...una combriccola" causa di ogni male. Un po' di misura, signori! Abbiamo avuto per mezzo secolo la DC al governo, altro che dal fascismo al comunismo! Comunque in ultima analisi, il problema questo, inutile nasconderselo: L'Italia, una parte degli italiani, non ha ancora fatto i conti fino in fondo con il suo recente passato (altro che 1799!) , e lo rimpiange, e lo mitizza. Un caro e definitivo saluto a tutti.
zaffo
Forse qualcuno dei soprastanti scriventi si perso qualche puntata di storia, diciamo recente, anche se in passato manipolata alla grande dallo stesso PCI. Nel comunismo ci siamo cascati! ECCOME se ci siamo cascati!! E a tutt'oggi se ne subisce le infauste conseguenze, dagli stessi individui di allora ancora in vita, e dai figli e nipoti, del PCI. Non dimentichiamoci che in Italia il partito comunista stato il pi forte d'Europa. Secondo la mia esperienza di vita in seguito ho capito che il PCI stata una iattura per l'Italia, fortunatamente stato stoppato da quelle che allora chiamavano le Beghine, (B maiuscola in segno di rispetto) ed venuto avanti De Gasperi che in parte riuscito ad arginarlo. Mi ricordo della mia giovent passata anche attraverso il 68, ero giovane, ero comunista, tanto cuore ma poco cervello, comunque anche se allora poco cervello, in quel periodo buio mi sono guardato bene dal metterlo all'
zaffo
ammasso, e a tutt'oggi a maggior ragione me ne guardo. Un ultima cosa, liberatemi dalla liberazione. Finita la mia storiella, complimenti per l'interessante legamento storico del Sig. Aldo Giovannini. Per a questo punto mi domando: pi OT (fuori dalla discussione primaria) la polenta, o tutti i commenti rispettosamente opinabili che venuto fuori sulle varie liberazioni e altro? E adesso non pu mancare un HIP HIP......HURRA per la POLENTA E I POLENTAI.
Giuseppe
E' vero quello che scrive Andrea: da una sudditanza all'altra. E come se dopo il fascismo ci fosse stato il comunismo. Dalla padella alla brace. Non pende un pelo come scrive Antonio. Grande signor ALDO
zaffo
Scusate ma di quale liberazione si parla? Crollato l'Impero Romano fummo liberati e riconquistati migliaia di volte, non a caso Dante defin l'Italia terra di "dolore ostello" (albergo di dolore) e pensate che sia finita? Pensate che la Madre di tutte le Liberazioni sia quella del 45? E pensate che ci abbia esorcizzato al non tornare ad essere un albergo di dolore? Gente, lo siamo gi!! Non ve ne siete accorti ?! Fortunatamente, dopo avere preso una serie di calci in bocca, viene una delle tante liberazioni, dove ci saranno sempre gli immancabili posteri che diranno che l'ultima stata la migliore. Chi vince per convenzione ha sempre ragione, ed lui il liberatore.
Giuseppe
tutti in famiglia siamo d'accordo con Carlo. Grande!
Andrea
Concordo con Simone. sempre azzardato trovare analogie storiche tra momenti profondamente diversi. I morti, gli eccidi sono comun denominatore di tutte le guerre, ma le lotte di liberazione sono quelle per la libert, non per passare da una sudditanza a un'altra.
Simone
Tengo il punto. Gentile sig. Luigi, rispetto per tutti i caduti di tutte le guerre ma... mi scusi: converr che le vittime di Stalin con quelli del "Viva Maria!" , storicamente parlando, non c'entrano un granch... E caro sig. Carlo, le classifiche dei morti le ha fatte lei, io no, Io mi sono limitato a scrivere di pagina di storia assai controversa (vada a leggersi che cosa successe alla comunit ebraica di Siena, nell'ambito di quei moti) e di un accostamento un po' "forte", a mio avviso, discutibile. Comunque, se siamo qui a scrivere e discutere liberamente, lo ribadisco, perch siamo nell'Italia democratica e repubblicana, non nella Toscanina Granducale, dove la censura c'era, eccome!, ne' tantomeno nell'Italia fascista. E questo lo si deve alla guerra di Liberazione del '43-'45, che fu riscatto di un popolo non solo dal giogo straniero ma anche da ogni tirannide e dittatura. Con buona pace di tutti i nost
Simone
algici del buon tempo andato, che buono solo perch lontano. W la Polenta!
Giuseppe
Signor Carlo, perfettamente d'accordo dall'A alla Z con lei. Buona domenica
LUIGI
e i 20 milioni di morti perpetrati da stalin in Russia dove si mettono?In Paradiso?
Simone
Per nulla persuaso. Il paragone continua a sembrarmi forzato, tutto qui. Le guerre di liberazione si combattono in nome della libert. Scacciare i Napoleonici per ritornare SUDDITI degli AUSTRIACI.... che libert ? Tutt'altra cosa aver combattuto contro gli orrori del totalitarismo nazifascista (campi di sterminio, leggi razziali, ...) per essere CITTADINI LIBERI di un'Italia finalmente repubblicana e democratica. Come non cogliere questa differenza ?!? Ma il bello confrontarsi, mica pretendere di avere ragione. E allora chiudo (passando dal sacro al profano) cos: W la polenta ! (su questo almeno saremo d'accordo)
LUIGI
Rileggendo l'articolo concordo con il lettore Antonio in tutto e per tutto. E poi dov' sta scritto scritto che la guerra di liberazione stata sola nel 43? Ce ne sono state tante e poi tante da perderne il conto. Nel 799 fu una di queste.
Simone
Complimenti ai volontari. Mi si permetta di esprimere una riserva rispetto all'articolo, quando il buon Giovannini (lo aveva gi scritto) accosta gli invasori francesi a quelli nazifascisti. Rispetto per le idee di tutti. Per me per la "guerra di Liberazione " nel sentire comune quella del 1943-45, da cui nata l'Italia repubblicana democratica. Sui moti antifrancesi della fine del '700 i giudizi degli storici sono piuttosto controversi e comunque finirono per rimettere sul trono dei monarchi assoluti quali erano i Lorena (pur se "illuminati "). I francesi non erano simpatici e si resero autori di soprusi e crimini, ma paragonarli agli autori degli eccidi di Padulivio, Crespino e Vallucciole mi sembra un po' forte. Ma solo il mio parere.
zaffo
Io penso che i bambini abbiano le papille gustative molto sensibili, in quanto giovani, e quindi sensibili a tutti i sapori, in particolare penso forti. Per quanto riguarda gli assessori che avete?....Saran di giovin papilla?
Leonardo
Francamente tempo per guardare chi viene e chi no ce ne poco. Io un paio di assessori li ho visti. Comunque, chi viene viene, l'importante svuotare il pentolone. L' unico rammarico che di scuole ne vengono un po' pochine, perch ribadisco i bambini alla fine sono quelli che danno pi soddisfazione...
TERESA
GRANDE LEONARDO, BRAVO. N.B. HO SAPUTO CHE NON SI E' PRESENTATO NEMMENO UN ASSESSORE DEL COMUNE. E' VERO?
Leonardo
Da "mescolatore" di polenta, io mi sento di ringraziare chi tutti gli anni ci invita a "dare una mano". Alla fine, il nostro lavoro (bench sia comunque faticoso mescolare a mano il paiolone) ben poca cosa rispetto al lavoro che fa chi organizza. Il lavoro comincia giorni prima, per cercare i volontari e preparare l'attrezzatura, poi la mattina delle ceneri prima ancora dell' alba c' da attrezzare tutta l'area e poi si comincia a " lavorare sul prodotto" (ieri la prima polenta uscita prima delle 9, se si conta che per prepararla partendo dall'acqua fredda ci vuole un'ora e mezza buona buona...). Alle 14, servita l'ultima porzione, poi c' da smontare e riportare tutto a posto. Gli ultimi tornano a casa a buio.... La polenta solo la punta dell'iceberg. Quindi, a maggior ragione, grazie a chi organizza il tutto, in primis il comitato del carnevale, gli alpini e tutti "i liberi volontari" che di anno in anno si alternano sotto il tendo
Leonardo
ne. E grazie a tutti i "clienti" (se mi permettete, soprattutto ai bambini che vengono accompagnati dalle maestre e che tutti gli anni sono i "clienti" meno chiassosi ma pi divertenti di tutti) che danno un senso al lavoro di tanti Borghigiani che portano avanti la storia del paese. P.S. A noi non fa differenza l'et di chi viene ad aiutare. L'importante lo spirito con cui si partecipa, e "questi vecchietti" di spirito ne hanno molto pi di molti adolescenti... La tradizione va avanti perch c'e questo spirito, e il ricambio c' sempre stato, nel bene e nel male perch oltre alla fatica c' tanto divertimento. E, per la cronaca, i selfie c' l siamo fatti pure noi....
Gianni
HAHAHAHAHAHAHA, BELLINA QUESTA DI BORGHIGIANO!
Gianna
Grandi polentai.Bravi