Parole di solidarietà e di accusa nei confronti del governo da parte di Tommaso Romagnoli, Consigliere comunale a Borgo San Lorenzo nonché esponente di rilievo del Movimento 5 Stelle nel Mugello, rispetto alla vicenda dell'ispettore della Polizia provinciale di Firenze ferito al braccio da un colpo di fucile da caccia nelle campagne di Barberino di Mugello, nella notte tra il 19 e il 20 agosto, nel corso di un'operazione antibracconaggio (questo l'articolo).
Le sue parole si aggiungono alle dichiarazioni di solidarietà dell'onorevole Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia (questo l'articolo) e dell'onorevole Andrea Quartini, deputato fiorentino del Movimento 5 Stelle, evidenziando alcuni particolari che approfondiscono la vicenda evidenziando, secondo quanto si legge, delle responsabilità politiche..
Dalla sua comunicazione, si legge che il soggetto che ha colpito il poliziotto sarebbe stato dotato di visori notturni. A colpirlo sarebbero stati dei proiettili a frammentazione che gli hanno procurato molteplici fratture scomposte. Si apprende, inoltre, che i sospettati sarebbero stati prelevati grazie all'intervento delle forze speciali partite da Pisa. Oltre a questo, Romagnoli si sofferma sul ridotto numero di agenti che la Polizia provinciale potrebbe mandare sul campo: si parlerebbe di soli 13 agenti per oltre 40 comuni.
Di seguito le sue parole pubblicate sul blog "Mugello 5 Stelle":
Dopo quanto avvenuto una settimana fa a Barberino di Mugello, ho potuto conoscere di persona il poliziotto ferito per esprimere a lui e a tutta la polizia provinciale la nostra vicinanza e solidarietà a nome del M5S locale, come ha già fatto il deputato Andrea Quartini. Inoltre ho avuto modo di acquisire alcuni dettagli della vicenda che sono stati inizialmente minimizzati da alcuni soggetti politici sulla stampa, e alcune notizie nuove che rendono ancora più grave la situazione rispetto a come è stata presentata. Mi auguro che le indagini della polizia scientifica facciano la massima chiarezza sui fatti e sulle responsabilità. Ci sono alcune responsabilità politiche che mi spingono a sollevare di nuovo questo episodio.
Il 20 agosto un ispettore della polizia provinciale di Firenze è stato ferito da a un soggetto con dei visori notturni e con un fucile da caccia e proiettili a frammentazione, causandogli molteplici scomposte fratture. L’aggressione è avvenuta di notte mentre l’ispettore era appostato con alcuni colleghi in una azione anti bracconaggio a Barberino di Mugello. Grazie all’intervento delle forze speciali partite da Pisa sono stati prelevati i sospettati.
L’azione della polizia provinciale contro il bracconaggio ha anche dei risvolti sulla salute pubblica, dal momento che si può prevenire la diffusione di malattie da carcasse di animali selvatici non conteggiate. La polizia provinciale di Firenze, con oltre 40 comuni da gestire con questa missione di interesse pubblico, ha solo 13 agenti che possono andare sul campo. Regione e città metropolitana devono assumersi la responsabilità politica di sostenere questa preziosa attività con risorse e personale adeguati, invece di assecondare una politica venatoria scellerata.
A questo si aggiunge la responsabilità politica del governo, il quale sta alimentando un clima aggressivo e violento frutto delle politiche che rischiano di incentivare lo stesso bracconaggio, forzando le regole istituzionali sulla caccia.
Nel nostro piccolo, come unione dei comuni possiamo sollecitare la Città Metropolitana a fare
nuovi concorsi per la polizia provinciale, la quale affronta la piaga del bracconaggio con risorse
sempre più limitate e con un clima sfavorevole. È un segnale che la politica locale può dare ed è
il minimo che possiamo fare. Sottoporrò ai colleghi dell’unione un atto in proposito.