Matteo ha 6 anni e soffre di una forma di autismo. Come ogni bambino ama andare a scuola, stare con i propri compagni e ricevere attenzioni. Matteo però per tutte queste cose che ama fare ha bisogno di un aiuto in più, di una figura che lo segua passo dopo passo.
Lunedì (14 settembre, ndr) per Matteo, come per molti altri bambini, è suonata una campanella speciale. La prima 'vera' campanella, quella che ti introduce nel mondo dei grandi. Il primo giorno della prima classe elementare alla Gianni Rodari di Molino del Piano nel Comune di Pontassieve. In questo giorno così bello però per Matteo ed i suoi genitori è stata anche rivelata un'amara sorpresa: nessuna maestra di sostegno era ancora stata nominata.
"Matteo lunedì era veramente emozionato, la foto che gli ho scattato parla da sola. Non c'è bisogno di parole. Un giorno speciale per ogni bambino e per ogni genitore. Sempre lunedì io e mia moglie abbiamo però scoperto che, nonostante le iscrizioni fossero state ad aprile e nonostante i numerosi solleciti all'Ufficio scolastico provinciale, ancora per lui nessuna maestra di sostegno era stata nominata" ; spiega ad Ok!Valdisieve il padre di Matteo Francesco Manzini.
"Nonostante la grande disponibilità ed aiuto - continua Manzini - rivolto a Matteo nei primi giorni di scuola da parte del corpo docenti, della nuova direttrice del Comprensivo di Pontassieve e di una collaboratrice scolastica, ho espresso che per protesta non avrei più mandato mio figlio a scuola fin quando non fosse stata presente la nomina di una maestra di sostegno e che, per tali assenze, non avrei presentato alcuna giustificazione scritta."
Francesco non sa bene se sia stata casualità o il fatto di non aver taciuto ma da ieri (17 settembre, ndr) Matteo ha una maestra di sostegno. La figura che lo seguirà passo dopo passo nel mondo dei grandi assieme ai suoi compagni che da subito gli hanno voluto bene. "Vedere Matteo entrare in classe con il sorriso e sommerso dagli applausi dei suoi compagni, che tanto gli piacciono, mi rende felice", spiega il papà.
"Vorrei rivolgere un messaggio - conclude Francesco a Ok!Valdisieve - ai genitori di molti bambini e ragazzi come Matteo che in questi giorni mi hanno scritto e/o chiamato e anche a quelli che non lo hanno fatto ma si trovano nella stessa situazione: Non rassegnatevi mai, non cedete ai soprusi. Se qualcosa di ingiusto viene compiuto parlate sempre. Se tutti tacciamo niente cambierà mai"