Nella mattinata di oggi, Venerdì 23 agosto, è stata ricevuta nella Prefettura di Firenze, alla presenza del Vicecapo di Gabinetto Eugenio di Agosta, una delegazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi di Firenze e dell’Associazione Toscana dei Medici Dirigenti ASSOMED con la quale è stato affrontato il tema relativo alle aggressioni ai danni del personale sanitario. La delegazione era composta da: dottor Pietro Dattolo (Presidente dell'Ordine), dottor Gerardo Anastasio (Segretario regionale ASSOMED) e dal dottor Massimo Martelloni (Consigliere regionale ASSOMED).
Durante l'incontro, la Prefettura ha rassicurato i medici sul costante monitoraggio di un fenomeno, la cui frequenza è diventata sempre più drammatica a partire dal crescente clima di odio e sfiducia (alimentato da una disinformazione sempre più invasiva) nei confronti del personale medico-sanitario e di coloro che si occupano di Scienza che ha preso piede nel corso dell'emergenza pandemica da Covid-19.
E' stato, inoltre, ribadito l'impegno costante da parte delle Forze di polizia nell'assicurare un sereno svolgimento delle attività dei professionisti nel settore medico-sanitario. Secondo quanto emerge dal comunicato diffuso dalla Prefettura di Firenze sull'incontro di questa mattina, dovrebbe essere convocata a breve una seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che per l'occasione sarà estesa anche agli attori istituzionali più interessati da questa tematica.
Negli ultimi giorni la cronaca è tornata a parlare di aggressioni contro gli operatori sanitari. L'ultimo caso nato ci porta a Campobasso, presso l'Ospedale Vincenzo Cardarelli, dove un uomo che aveva accompagnato la moglie al pronto soccorso, nella notte tra il 20 e il 21 agosto, ha raggiunto senza autorizzazione il reparto radiologia, dove la moglie stava venendo trasportata, inveendo contro il personale e rendendo necessario l'intervento delle Forze dell'Ordine.
Sono dati preoccupanti quelli diffusi dall'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS) nella relazione redatta alla fine del 2023. Si parla di 16 mila episodi di aggressione, avvenuti lo scorso anno, che hanno coinvolto 18 mila operatori e operatrici. Secondo questa relazione, le professioni più colpite sarebbero nell'ordine: infermieri, medici e OSS.
I due terzi delle aggressioni sarebbero ai danni di donne e i luoghi più rischiosi risultano essere il Pronto soccorso, le Aree di degenza, i servizi psichiatrici e gli ambulatori. Secondo il rapporto, i principali responsabili delle aggressioni sarebbero i pazienti per il 69%, mentre il restante 28% sarebbe imputabile ai parenti. Le aggressioni nel 68% dei casi è di tipo verbale mentre nel 26% di tipo fisico e al 6% per quanto riguarda i danni contro la proprietà.
Una situazione difficile, contro la quale si sono iniziati a muovere i primi passi. Lo scorso 4 aprile è, infatti, entrato in vigore il Decreto legislativo numero 31 del 19 marzo 2024 che modifica il Codice di procedura penale, introducendo la procedibilità d'ufficio nel caso di lesioni ai professionisti sanitari e socio-sanitari, a prescindere dalla gravità delle stesse e dalla volontà della vittima di sporgere denuncia.
L'incontro di questa mattina e la seduta in programma, costituiscono un ulteriore tassello nella strategia di sicurezza partecipata che vede gli ospedali al centro di rinnovate politiche di sicurezza quali spazi urbani essenziali per la collettività.