Ecologista, femminista, progressista. Così in tre parole si puà definire Elly Schlein la donna dei record di cui si è sciorinato tutta la biografia dalla notte della vittoria nelle primarie ad oggi.
Vogliamo solo citare i suoi record dato che in colpo solo ne ha frantumati tre: segretario del Partito Democratico più giovane che con i suoi 37 anni è stata in grado di battere (e pare un secolo fa!) l'ex enfant prodige Matteo Renzi; essere la prima donna alla guida del maggior partito di sinistra del nostro Paese e il terzo record lo divide in condominio con la Premier Giorgia Meloni perché il nostro Paese è da oggi l'unico con due donne leader: una al Governo e una all'opposizione.
La sua militanza altalenante è proprio legata all'uomo che, in qualche modo oggi l'ha portata alla guida del partito ovvero quel Matteo Renzi che non gli piaceva e per cui è uscita dal partito al suo arrivo alla segreteria e che la vide poi fra i volti più noti di OccupyPd movimento lanciato contro i 101 che fermarono la corsa di Romano Prodi al Quirinale e del resto al Pd si è iscritta giusto per diventarne segretaria.
E che sia stato proprio l'ex Rottamatore machiavellico stratega a decretare la sua vittoria inviando i suoi uomini e donne ai gazebo per rovesciare il voto dei circoli Pd e avvicinare al terzo polo i cattolici Dem?
"Abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione e anche stavolta non ci hanno visti arrivare" ha detto in conferenza stampa subito dopo l'ufficializzazione della vittoria Schlein e "un mandato per il cambiamento" pare essere la cifra della sua segreteria inaugurata ieri con il passaggio di consegne con Enrico Letta.
Una vittoria che lascerà molti strascichi ne siamo certi.
Un azzeramento al Nazareno? Molti sono pronti a scommetterci anche se altrettanti sono i pompieri in azione. La stessa cosa succederà anche in via Forlanini a Firenze dove i musi paiono essere ancora più lunghi dato che ieri al passaggio delle consegne della segreteria a Emiliano Fossi la segretaria uscente Simona Bonafè non si è fatta nemmeno vedere?
Un'assenza ingiustificata che nasconde non pochi grattacapi nei tanti nomi grossi dei Dem fiorentini che non erano certo preparati ad affrontare un cambiamento che può spazzarli via come volti di "un vecchio Pd".
Eppure lo schieramento compatto del "partito dei sindaci" accanto a Stefano Bonaccini era netto e coeso al punto che anche Dario Nardella Sindaco di Firenze e della città metropolitana papabile anche lui per la segreteria nazionale ha accettato di fare un passo di lato in cambio (probabilmente) di un posto sicuro a Roma che ora è messo in discussione ed ha rischiato al punto tale di prendersi l'incarico di coordinatore nazionale della campagna bonacciniana.
Il sindaco di Firenze è senza ombra di dubbio uno dei principali sconfitti con un risultato che numericamente parla molto chiaro anche se lui si affretta sul social a fare gli auguri alla neo eletta.
Con lui trema buona parte dell'attuale Giunta (c'è un rimpasto all'orizzonte?) e il futuro stesso delle candidate sindaco in pectore ovvero le attuali Assessore Sara Funaro e Cecilia Del Re anche loro apertamente schierate con Bonaccini insieme alla vicesindaca Alessia Bettini e agli Assessori Giovanni Bettarini e Benedetta Albanese. E ieri pioveva sul bagnato per la Giunta fiorentina dato che i numeri di un anno di attività del consiglio comunale letti dal Presidente del consiglio comunale Luca Milani (schierato con la Schlein) ha sconfessato la democrazia nardelliana con numeri imbarazzanti fra atti approvati in consiglio comunale e portati poi in esecuzione dalla Giunta.
Anche nei quartieri della città non c'è gioia per lo schieramento netto con il governatore emiliano di Michele Pierguidi, Serena Perini e Cristiano Balli rispettivamente presidenti dei quartieri 2, 3 e 5 e di molti consiglieri di circoscrizione e qualche dimissione di consigliere in arrivo.
In giunta sorridono e lo hanno fatto a trentadue denti presentandosi ieri pomeriggio nell'assemblea cittadina gli schelliani Cosimo Guccione e Andrea Giorgio che anche se ultimo arrivato in Palazzo Vecchio odora di promozione a vicesindaco forte della sua consolidata amicizia con il neo segretario regionale Emiliano Fossi, anche se alcuni pensano che per lui sia meglio disegnare in virtù dell'esperienza politica un ruolo nazionale e sorride soddisfatto il Presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni che ha trascinato verso la neo segretaria tutto il popoloso quartiere dell'Isolotto affermando così la sua forza politica da mettere sul piatto della bilancia al momento di pensare al successore di Nardella.
Carte a quarantotto anche nel consiglio comunale di Palazzo Vecchio dove i mal di pancia erano già molti dopo i corteggiamenti renziani che avevano fatto passare a Italia Viva la vicepresidente Barbara Felleca.
Fra i boccacciniani figura il capogruppo Nicola Armentano e con lui i consiglieri Franco Nutini, Letizia Perini, Fabio Giorgetti, Enrico Conti, Francesco Pastorelli e Leonardo Calistri oltre alla civica Mimma Dardano, mentre Massimiliano Piccioli, Laura Sparavigna e forse qualcun'altro è pronto a virare al centro.
Ancora più difficile la posizione del Governatore della Toscana Eugenio Giani forte di avere molti assessori schierato con Schlein fra cui le tre donne di peso Alessandra Naldini, Monia Monni e Serena Spinelli. Unico assessore della sua giunta oltre a lui apertamente schierato con Bonaccini è Leonardo Marras.
Diametralmente opposta la situazione in consiglioregionale con il Presidente Antonio Mazzeo da rieleggere (eventualmente) a marzo e buona parte del consiglio apertamente bonacciniano: Cristina Giachi, Mario Puppa, Elena Rosignoli, Fausto Merlotti, Valentina Mercanti (la sconfitta alla segreteria regionale) Giacomo Bugliani, Criistiano Benucci, Federico Fratoni, Massimiliano Pescini, Ilaria Bugetti, Andrea Vannucci e Lucia De Robertis. Nel frattempo le due consigliere in quota movimento Cinque Stelle Irene Galletti e Silvia Noferi hanno fatto sapere che con la Schlein si può dialogare.
Giani è a un bivio se messo alle strette: può decidere di mollare consegnando la Toscana agli avversari politici oppure di convincere il partito che nel 2025 la già difficile partita con il centrodestra che avanza può avere solo lui come condottiero.
Una cosa è certa. Il 2025 è lontano e per lui non saranno anni facili con Emiliano Fossi che ha già messo sul banco carte molto sensibili: aeroporto di Firenze, Cpr e sanità.
Anche nel nostro territorio del Mugello la situazione è complessa e non facile da leggere al momento. In attesa di aperture, riposizionamenti e decisioni forti è certo che la maggioranza degli amministratori di Mugello e Valdisieve erano "certificati" fra i fan di Bonaccini.
Lo era il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni con la sua delfina Crisitina Becchi che si apprestava (si dice) alla scalata alla poltrona di primo cittadino. Bonacciniana era per certo mezza giunta con gli Assessori Franco Frandi, Alessandro Galeotti e Carlotta Tai e mezzo consiglio comunale con Stefania Ciardi, Luca Del Tempora, Niccolò Grifoni, Laura Taronna e Irene Pieroni. Una sconfitta netta che Omoboni prende con sportività gettando acqua sul fuoco e aprendo alle opposizioni dato che per lui arriva l'elezione in segreteria anche se rimane incerto il futuro sul candidato sindaco Dem a Borgo. Esulta invece l'ex Assessore Gabrielle Timpanelli schierato convintamente con Elly Schlein e che è pronto a scendere nell'arena.
Non se la passa meglio a Dicomano Stefano Passiatore fan di Bonaccini insieme alla sua Assessora Donatella Turchi, al Presidente del Consiglio Comunale Giovanna Carasso e i consiglieri Elia Vettori e David Caramelli.
A San Piero - Scarperia perde ma senza sbattere troppo nel muro Federico Ignesti insieme ai suoi due Assessori Pietro Modi e Marco Recati e la consigliera Marta Cappelli. Il consiglio e gli altri assessori potrebbero però chiedergli un rimpasto di Giunta aprendo così la strada a una futura candidatura di Fiammetta Capirossi?.
A Barberino di Mugello il Sindaco Giampiero Mongatti bonacciniano rischia l'isolamento con la sua vice Sara di Maio apertamente schierata con Schlein e in rampa di lancio; con lui trema Tommaso Triberti di Marradi che ha già annunciato la sua ricanditatura a primo cittadino ma che per mantenere il sogno, lui gianiano di ferro, dovrà buttare giù per forza qualche rospo e accettare qualche compromesso.
Tutta da leggere la situazione di Vicchio con il Sindaco Filippo Carlà Campa attendista e oggi possibilista mentre la sua vice Laura Bacciotti e l'Assessore Franco Vichi sono da tempo apertamente con Bonaccini insieme ai consiglieri Andrea Parigi e Sabrina Landi,
In Valdisieve il trionfo arride decisamente a Monica Marini sindaca di Pontassieve, sostenitrice convinta di Elly e donna forte del Pd metropolitano fiorentino con il consigliere comunale Francesco Rossi. Boccacciniano convinto Vito Maida sindaco di Rufina aperto al dialogo e attendista con l'Assessora Daniela Galanti.