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'Esplode' la primavera. I proverbi di Aprile, con Alfredo Altieri

  • 1946
'Esplode' la primavera. I proverbi di Aprile, con Alfredo Altieri 'Esplode' la primavera. I proverbi di Aprile, con Alfredo Altieri © n.c.
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Aprile è il mese nel quale la primavera “scoppia” e anche nel passato era visto come il momento della rinascita della natura dopo il lungo periodo invernale. Cominciano le prime fioriture e la terra è nelle condizioni migliori per essere arata e seminata; il clima è più mite del mese precedente, con giornate più lunghe e soleggiate, anche se con un alta piovosità. Ma la pioggia era una benedizione nella civiltà contadina, perché un aprile piovoso voleva dire un copioso raccolto, che portava benefici specialmente alle piante dell'olivo e della vite. Aprile ogni goccia un barile. Quando tuona in aprile, buon segno per il barile. Aprile n'ha trenta; se piove trentuno non fa male a nessuno. Eloquenti questi tre proverbi molto noti, che ci dicono come l'acqua in questo mese fosse considerata una fortuna dai contadini. Terzo aprilante quaranta dì durante. Questo conosciutissimo detto avverte che se piove il 3 di aprile, per i successivi quaranta giorni avremo cattivo tempo con molta piovosità. Abbiamo visto l'importanza della pioggia per la semina, ma non si comprende la ragione per la quale il 3 aprile debba segnare i successivi quaranta giorni; forse riferibile alla fase lunare. C'è da rilevare come il numero 40 rivesta un significato particolare: Attribuito spesso alla pioggia, come ci indica la narrazione del diluvio: “Piovve sopra la terra per quaranta giorni e quaranta notti” (Genesi VII, 12). Quaranta sono gli anni che gli ebrei passarono nel deserto; tanti i giorni del digiuno di Gesù nel deserto, come pure i periodi necessari alla penitenza e così via. Aprile dolce dormire. I primi caldi spesso causano una certa stanchezza e sonnolenza che fanno indugiare volentieri a letto. L'acqua di aprile il bue ingrassa, il porco uccide e la pecora se ne ride. In questo proverbio c'è tutta la saggezza contadina, che avverte come l'erba tenera e bagnata fa bene ai bovini; nuoce ai maiali che ne mangiano troppa; mentre alle pecore che da tempo sono al pascolo non comporta niente di male. D'aprile non t'alleggerire, di maggio vai adagio, di giugno butta via il cuticugno (giubbetto), ma non lo impegnare che potrebbe abbisognare. Il proverbio raccomanda la prudenza, perché nelle prime giornate tiepide e col sole viene la voglia di alleggerirsi, ma la stagione è ancora incerta con correnti d'aria e zone d'ombra. Marzo asciutto, april bagnato, beato il villan che ha seminato. Si rimarca come nei mesi primaverili deve esserci un rapporto fra periodi asciutti e piovosi. D'aprile la vecchia esce dal covile. La nonnina che è stata rintanata in casa tutto l'inverno, ora esce in cerca del sole e quindi approfitta delle belle giornate primaverili. Malignamente qualcuno osserva che, così come le tartarughe e le lucertole, anche i vecchi escono col sole. Quando canta il cucco si dorme dappertutto. Il canto di questo uccello e una certa sonnolenza sono segni inequivocabili che la primavera è proprio arrivata. Il cuculo arriva in Europa, indicativamente, tra la fine di marzo e metà di aprile; è un uccello migratore e tra la fine di luglio e agosto parte per il sud e arriva in Africa equatoriale tra ottobre e novembre. Nebbia di marzo mal non fa, ma quella d'aprile toglie pane e vino. Si sottolinea come la nebbia in questa stagione sia dannosa per la vite e specialmente per il grano, in quanto favorisce la nascita dei funghi del grano chiamati “ruggini”. La “ruggine” è una grave malattia del grano e delle graminacee dovuta a un fungo parassita, che produce sulla pianta delle pustole che emettono spore con polvere color rosso-ruggine. Ancora più temibile è la ruggine nera. Un pericolo conosciuto anche dai romani, infatti, la festa pagana in onore della dea “Robigo”, celebrata il 25 aprile, era stata istituita per proteggere le messi da questa malattia. Quando canta il chiù, il fuoco a letto non si mette più. Gli assioli arrivano tra marzo e aprile dall'Africa settentrionale dove svernano. In questo mese depongono le uova e nella notte cantano il loro unico verso: chiù chiù. Quando arriva questo uccello le giornate sono già tiepide e non bisogna mettere più il caldano appeso al trabiccolo per scaldare il letto. Metti la zucca d'aprile e verrà grossa come un barile. È il momento migliore per seminare le zucche, anche se in particolari condizioni del tempo si può seminare anche di marzo. Quando canta il cuccù, cavolfiore non si mangia più. Indica come questo ortaggio sia tipicamente invernale. Aprile carciofaio. In questo mese i carciofi sono migliori. Quando mignola d'aprile ammannisci un buon barile, quando mignola di maggio n'avrai tanto per l'assaggio, quando mignola di giugno t'ungerai appena il grugno. Il verbo mignolare indica il nascere dei piccoli bocci sui rami dell'olivo (l'infiorescenza dell'olivo è detta mignola). Dunque, se mignala presto si avrà abbondanza di olio, il contrario se ciò accade tardi. Aprile la spiga, maggio al latte, giugno il seme. Il grano matura per fasi: in aprile appare sullo stelo la spiga, in maggio è la volta del chicco molle e lattiginoso, a giugno il chicco si granifica. A San Marco le vacche passano il varco. In questo mese i bovini sono trasferiti ai pascoli sull'Appennino perché l'erba è sufficiente e buona. La leggenda popolare narra che il primo di aprile è il giorno della nascita di Caino il quale, dopo aver ucciso il fratello, peregrinò ramingo per tutta la terra per finire, poi, sulla luna. Alfredo Altieri

 

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