Marija Pavlovna Demidova © nc
Si è tenuta presso la tomba della principessa Marija Pavlovna Demidova, situata nel Parco Mediceo di Pratolino, la cerimonia Panikhidain per il 69° anniversario della sua morte. L’evento, promosso dall’Associazione Italia Russia di Firenze, si svolge da trent’anni per ricordare l’ultima discendente del ramo fiorentino dei Demidov.
Venerdì 19 luglio, alla sepoltura della principessa, si è celebrato il solenne servizio liturgico ortodosso per il riposo dei defunti. La cerimonia ha visto la partecipazione della Sindaca di Vaglia Silvia Catani, dell’Arciprete Georgjy Blatinskjy, della Prof.ssa Gabriella Tozzetti, presidente dell’Associazione Italia Russia di Firenze, della Dott.ssa Margherita Bianchi, presidente della Fondazione Demidoff a Firenze, e del Gonfalone del Comune di Vaglia. I volontari organizzatori, tra cui Cristiana Bossi, e il Coro diretto dalla Prof.ssa Ksenia Astrapenko con le cantanti professioniste Yulia Shishko e Alexandra Bystrova, hanno reso omaggio alla memoria della principessa.
Marija Pavlovna Demidova, ultima erede della famiglia russa di industriali che acquistò la tenuta di Pratolino nel 1872, si spegneva a Pratolino il 21 luglio 1955. Erede del Parco all'inizio del secolo scorso, Marija si dedicò al restauro e recupero degli immobili del parco. Vedova dal 1916, si trasferì definitivamente nella Villa Paggeria, dedicandosi a numerose attività benefiche. Durante la Seconda Guerra Mondiale, non abbandonò Pratolino nonostante l’occupazione tedesca e i bombardamenti alleati. Alla sua morte, fu sepolta nel parco, vicino alla Cappella progettata da Bernardo Buontalenti nel 1580.
Grazie all’impegno della parrocchia di via Leone X e ai giovani volontari fiorentini ed europei, la commemorazione della principessa Marija Pavlovna Demidova continua a essere un appuntamento annuale di grande rilevanza, frutto anche dell’iniziativa di Giuliano Bartolacci, appassionato del Parco di Pratolino. L’Associazione Italia Russia di Firenze, con il supporto di numerosi volontari e istituzioni, mantiene viva la memoria di una figura che ha segnato profondamente la storia e la cultura di Firenze.
