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Coverciano, l'occupazione si sposta di pochi metri e il Parco del Mensola è una grande discarica

Nel letto del Mensola in secca un accampamento con bombole e barbecue. Altra occupazione accanto al Palacoverciano. Serve intervenire prima di una piena.

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sotto il ponte di via della Chimera sotto il ponte di via della Chimera © Ok!News24
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Le segnalazioni vanno avanti da mesi. Meglio dire anni dato che a Coverciano il problema del degrado, della discarica nel verde con tanto di cimitero di biciclette ( leggi qui ), del comportamento poco urbano dei residenti delle casette di via della Chinera  (su cui trovando digitando nella ricerca molti articoli nel nostro archvio in cui abbiamo dato la parola a tutti) e delle occupazioni abusive in spazi pubblici come quello della fureria dell'ex caserma Perotti ( leggi qui ) è come un grande gioco dell'oca.


Si sposta, cambia di poche decine  di metri, pare sparito e poi...rieccolo
Se poi aggiungiamo anche "l'occupazione" del ceck point di Rovezzano  ( leggi qui ) e dell'ex deposito del tramvai ( leggi qui ) nella stessa zona possiamo affermare che la parte sud di Firenze è quello a più alta concentrazione di degrado e occupazioni.

Un problema ad oggi irrisolto.

Un problema di degrado urbano e sociale a cui si aggiunge, dallo sgombero dell'area dell'ex caserma in via della Torre, il campo di via De Robertis dove in tende di fortuna ricavate fra i rovi e gli ammassi di masserizie varie vivono alcuni uomini si trova di fianco a un'area di proprietà di Publiacqua vigilata 24ore su 24 dai Vigili Giurati e a due passi dal PalaCoverciano dove adesso, in epoca di centri estivi, gravitano molti bambini.
Sono un gruppetto di signori poco raccomandabili che girano per la città raccattando ferraglie e altre amenità e rovistando nei cassonetti. Al solo avvicinarsi all'area che hanno occupato spaccando la recinzione (com 'è successo personalmente a me) rispondono a male parole dicemdo che quella è casa loro!

Poco più in la, basta percorrere la frequentatissima via della Chimera o scendere con il treno alla stazione di Rovezzano è possibile  scorgere sotto la strada dove adesso è il Mensola in secca una bidonville.

Alcuni volontari hanno osato domenica scorsa provare a ripulire l'area con grande coraggio in tutti i sensi.
Le masserizie accatastate dentro il boosco del parco della Mensola dov'è impossibile anche addentrarsi dalla pila spaventosa di rifiuti è molto grande ed è quindi impossibile rimuoverlo con la sola volontà di cittadini attivi.
Qualcuno obietterà che quello non è il Parco dei Mensola come se pochi centimetri di bosco più in là di quello che dovrebbe essere uno dei parchi più grandi della città possa essere una discarica.
Stupisce anche che la gestione del confinante Lumen che è lì appena oltre il letto del Mensola non abbia visto o segnalato niente.

I signori che vivono come topi fra fognature e sponde in cemento del Mensola non tutte le mattine si svegliano con la luna giusta. Non potrebbe essere altrimenti considerando che sono giovani uomini che vivono ai margini della società magari dopo aver avuto l'illusione che l'Italia fosse un Eldorado. 

Nel letto del fiume che adesso non c'è si scorge un improvvisato barbecue con un po' di carne sopra arrostita alla meno peggio e circondato da un nugolo di mosche. Poco più avanti un falò spento, una bombola del gas, masserizie improvvisate a mo' di armadio e cassettone e una lunga fila di materassi e coperte.

Una situazione davvero imbarazzante per una città come Firenze per il degrado urbano e sociale.

La speranza è una sola, che non sia un forte acquazzone improovviso come quelli che in questa stagione possono avvenire a spazzare via quell'accampamento improvvisato perchè vorrebbe dire portare via oltre a giovani vite umane una quantità enorme di masserizie che abbandonate nel letto di un fiume possono arrecare danni enormi alla città stessa.




 

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