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Polisportiva Rocca, cercasi nuova vita

Le belle storie di periferia meritano attenzione. Ancora di più se su queste storie il tempo che passa spenge i riflettori che dovrebbero essere accesi

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le case minime di via Rocca Tedalda le case minime di via Rocca Tedalda © Ok!News24
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C'era una volta la Firenze ruggente degli anni '60. Quella sbarazzina e semplice che usciva dalla guerra rimboccandosi le maniche dell'entusiasmo.
In quella Firenze che ricuciva le ferite e ricostruiva le case distrutte dalla guerra nascevano anche i nuovi quartieri popolari. Da Novoli all'Isolotto passando per Rovezzano.

Qui alla periferia sud della città dove c'erano le coloniche e l'erba alta si costruirono le "case minime" di via Rocca Tedalda per rispondere alla crescente domanda di abitazione.
Palazzoni tutti uguali, quasi come formicai, dove si vive fra stanze piccole, umidità e qualche disagio, ma si paga un affitto popolare al comune.

Non è facile vivere qui, non lo è mai stato nemmeno in quei ruggenti anni'60 quando Raffaele Bongo fondò la Polisportiva La Rocca per togliere i ragazzi dalla strada e dai brutti giri.
Lo sport plasma fisici e carattere ma con La Rocca è diventato anche una straordinaria arma sociale per allevare intere generazioni di ragazzi delle "minime" di via Rocca Tedalda.

Podismo oppure calcio per giornate spensierate di sorrisi e amicizia. Roberto Cigni l'attuale presidente racconta delle coppe per le gare regalate da qualche piccolo sponsor, l'attenzione dell'allora presidente del Quartiere 14 Nannotti che tanto si è speso per loro.

Poi tutto piano piano si è spento. Gli sponsor si sono allontanati, gli spazi della Polisportiva diventati sempre più piccoli e stretti. "ma anche le persone sono diverse" ci raccontano in una serata di fine estate fra la scarsa illuminazione della piazzetta che porta il nome del fondatore de La Rocca.

Nostalgico ma non rassegnato Cigni c'invita a guardarci intorno, ad osservare nella penombra che proietta immagini allungate sulle facciate delle "minime" i ragazzi che sono tornati per strada senza alternative.

La polisportiva è ferma, purtroppo, ma ha tanta voglia di ripartire. Per farlo servono sponsor, aiuti e sostegni. "Magari - raccontano - se il Presidente Pierguidi che sappiano essere uomo di sport viene a trovarci ci farebbe piacere dato che non l'abbiamo mai visto da queste parti."



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