Renovo e Legambiente. Intervista esclusiva a Stefano Arvati © n.c.
Ha fatto molto discutere, nei giorni scorsi, la presa di posizione di Legambiente, che poneva critiche e domande precise a Renovo in merito alla sostenibilità del progetto biomasse in Mugello (centrale di Petrona) e alla disponibilità in zona di legname sufficiente ad alimentare la centrale (clicca qui per l'articolo di OK!Mugello). Proprio su questo OK!Mugello ha intervisto in esclusiva il patron di Renovo, Stefano Arvati. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande:
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Legambiente pone ora queste domande sulla sostenibilità dell'impianto, eppure è vostro partner nell'iniziativa. Immagino che ne avrete parlato quando avete presentato loro l'iniziativa. Non erano emersi questi punti di criticità?
"Legambiente, pur convinta della virtuosità del progetto che stiamo sviluppando, come peraltro ribadito nel comunicato del 5 novembre, ha sempre sottolineato l’importanza di un approvvigionamento proveniente da filiera corta. Noi siamo convinti di aver risposto ai dubbi dell’Associazione con il Piano di approvvigionamento depositato qualche giorno fa"."Noi teniamo in gran considerazione la ricerca condotta da IBIOnet come, peraltro, altre ricerche prodotte da Istituti come Enama e Arsia e ne abbiamo grande rispetto. Noi, però, siamo andati un passo oltre, basando il nostro piano di approvvigionamento su rilevazioni reali svolte sul territorio in questi mesi con la collaborazione di tutte le imprese forestali che vi operano".
- Entriamo nel merito. Nella sua nota in merito alla disponibilità di legname Legambiente porta delle cifre precise e cita il rapporto Cnr IbioNet. Nella vostra risposta, invece, voi parlate di uno 'studio preciso e accurato sulla reale disponibilità di biomasse', senza però entrare nel merito. Potete essere più precisi? In cosa contestate il rapporto Cnr? Perché le vostre stime differiscono dalle loro?
"Molte delle imprese forestali operanti sul territorio del Mugello hanno già deciso di aderire al Piano Integrato di filiera presentato, dimostrando di credere nella validità e nella solidità del progetto. Inoltre c’è da considerare che il mercato della legna da ardere è in forte flessione, mentre sta crescendo quello del pellet, quindi è chiaro che il nostro progetto rappresenti una reale opportunità professionale per queste imprese, che non trovano più sbocchi per la loro legna".
- Fate riferimento anche al Piano Integrato di Filiera con le imprese mugellane, quale tipo di contratti stipulerete con loro? Cosa vi garantisce che non sceglieranno destinazioni più remunerative per la legna, come la vendita diretta per stufe o caminetti?
"Come ho già detto, il Piano di approvvigionamento è frutto della collaborazioni di questi mesi con le imprese del luogo e con proprietari terrieri che si è concretizzato in una Rete d’Impresa e nel Piano integrato di Filiera. Siamo quindi convinti che la partecipazione di tutti gli attori della filiera garantisca la validità e la sostenibilità del progetto".
- Ultima domanda. In merito al Piano di Approvvigionamento che avete presentato alla Conferenza dei Servizi: potete essere più precisi? Cosa vi fa pensare che sarà economicamente vantaggioso per le imprese andare a tagliare quelle porzioni di bosco che, per posizione o accessibilità, finora non sono state prese in considerazione?


