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Nuove risorse regionali per la difesa del suolo nella provincia di Firenze

È previsto anche un meccanismo di riparto “di secondo livello”, che consentirà di riassegnare eventuali economie qualora alcune...

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Soldi - immagine di repertorio Soldi - immagine di repertorio © Pixabay
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La Regione Toscana ha approvato una rimodulazione delle risorse destinate ai progetti infrastrutturali dei Comuni, con un investimento complessivo di oltre 6,8 milioni di euro per interventi di protezione dal rischio frane e dissesto idrogeologico. La delibera, approvata lo scorso 11 agosto, conferma l’impegno della giunta regionale nella tutela dei territori e delle comunità, salvaguardando al contempo i progetti di riconversione energetica presentati dalle Aree interne e risultati ammissibili.

È previsto anche un meccanismo di riparto “di secondo livello”, che consentirà di riassegnare eventuali economie qualora alcune domande venissero escluse entro il 22 settembre 2025, a seguito delle verifiche di dettaglio. Gli interventi saranno selezionati secondo criteri di priorità, privilegiando i progetti in grado di garantire maggiori benefici in termini di prevenzione e riduzione del rischio.

In provincia di Firenze sono previsti interventi significativi: a Vicchio, lavori sulla strada comunale per Villore in corrispondenza del ponte di Trasassi; a Barberino di Mugello, il ripristino della frana del Turlaccio, la messa in sicurezza del reticolo idraulico di Mangona e la ricostruzione del ponte al confine con Vernio; a Borgo San Lorenzo, opere di mitigazione del rischio frane sulla strada comunale di Sant’Ansano; a Palazzuolo sul Senio, manutenzione straordinaria sulle strade di Lozzole e Mantigno.

Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha sottolineato come tali risorse rappresentino un investimento concreto nella sicurezza e nella tutela del patrimonio ambientale, mentre l’assessore Monia Monni ha evidenziato la necessità di rendere i territori più resilienti di fronte agli effetti della crisi climatica. Gli interventi finanziati confermano dunque la difesa del suolo come una priorità regionale.

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