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Rotta targa Martiri della Foibe e imbrattata la pietra d'inciampo in via Aretina

Doppio inqualificabile scempio alla memoria nel cuore di Firenze. Condanna unanime della politica fiorentina,

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Una pietra di inciampo Una pietra di inciampo © Ok!News24
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Due episodi squallidi e vergognosi a poche ore di distanza l'uno dall'altro offendono i fiorentini e quella memoria che tutti noi abbiamo il dovere di portare avanti giorno dopo giorno perché non si ripetano le follie del "secolo breve".
Indignano i vandalismi alla targa del Largo Martiri delle Foibe e il vandalismo alla pietra d'inciampo di via Aretina e indignano ancora di più per il fatto che avvengono a pochi giorno da quando con il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo si perpetua il ricordo di queste follie.

"I vandali possono scalfire o rompere una targa ma non possono cancellare nessuna memoria". afferma l'assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani commentando il nuovo atto vandalico alla pietra d'inciampo che, in via Aretina 131, ricorda Bruno Corsi deportato a  Fallingbostel e ucciso a Braunschweig nel 1944 (graffiata a colpi di punteruolo ) e la rottura della targa di Largo Martiri delle Foibe.
"Simili gesti calpestato la memoria collettiva - ha aggiunto - la Shoah e le Foibe sono parte della nostra storia e nessun gesto vigliacco può cancellarne il monito per le future generazioni. Interverremo subito per ripristinare la Pietra d'Inciampo e la targa in Largo Martiri delle Foibe". 

“Ancora uno sfregio alla memoria degli italiani. La targa di Largo Martiri delle Foibe è stata spezzata. Non troviamo parole adeguate ad esprimere il nostro sdegno”. Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi.
“La targa era stata già, più volte, oggetto di azioni vandaliche nel passato. A quanto pare, a Firenze è ancora oggi, nel 2023, difficile assicurare dignità alle vittime della tragedia dell’esodo giuliano-dalmata e agli infoibati dai partigiani di Tito. Da questo punto di vista, è mancata la dovuta severità da parte della sinistra nel riconoscere con chiarezza chi siano le vittime e chi gli aggressori in questa vicenda storica. Questo, combinato con l’inerzia delle amministrazioni pubbliche locali di Firenze nel promuovere iniziative per celebrare la memoria dei fatti, contribuisce ancora oggi a far sì che queste frange di cosiddetti antagonisti non siano state isolate come avrebbero dovuto. Chiediamo con forza che l’amministrazione comunale provveda quanto prima al ripristino della targa e che usi ogni mezzo a sua disposizione per individuare i responsabili di questo gesto vigliacco” aggiungono i consiglieri. 

Federico Bussolin capogruppo Lega a Palazzo Vecchio così commenta “In qualità di membro del Comitato per le pietre d’inciampo, oltreché come capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio, condanno con fermezza gli atti vandalici che hanno colpito la targa di Largo Martiri delle Foibe e una pietra d’inciampo in via Aretina. Firenze non tollera e non tollererà mai che la memoria storica di tragedie che hanno colpito persone innocenti venga cancellata”.
 

I consiglieri del gruppo Centro Emanuele Cocollini, Antonio Montelatici e Ubaldo Bocci così commentano "Gli atti vandalici che hanno colpito la targa di Largo Martiri delle Foibe e una pietra d’inciampo in via Aretina sono vergognosi e non degni della città di Firenze. Chiediamo che l’amministrazione ripristini quanto prima le due testimonianze. Come istituzioni democratiche non ci arrenderemo mai a chi vorrebbe cancellare la memoria storica di simili tragedie”.

 

 

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