È iniziata da un paio di settimane la sperimentazione dei Pir (Punti di Intervento Rapido), con sei strutture attive in cinque città dell’Asl Toscana Centro. L'obiettivo è estendere il servizio ad altre realtà della Toscana dopo sei mesi di test. Fino ad oggi, sono state assistite duecento persone, coinvolti cinquantaquattro medici di continuità assistenziale e assunti ventuno infermieri specificatamente per il nuovo progetto. I Pir sono stati pensati per offrire una risposta ai bisogni sanitari non di emergenza dei cittadini e per decongestionare i pronto soccorso. Sono tre i modelli di Pir attualmente in fase di test.
Gli ambulatori da città che sono operativi presso le Case di Comunità, questi ambulatori sono aperti per dodici ore al giorno, cinque giorni a settimana. Le sedi includono le Piagge a Firenze, Sovigliana a Vinci, Il Ceppo a Pistoia e Centro Est a Prato. L'accesso avviene tramite indicazione del medico di famiglia o del numero 116117.
Il Pir presso pronto soccorso, che è collocato vicino al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli "San Giovanni di Dio", questo modello è aperto sette giorni su sette dalle 08:00 alle 20:00. Gli infermieri del triage indirizzeranno qui i pazienti con codici minori. Vi è infine il Pir presso ospedale, già attivo presso il Serristori di Figline Valdarno, si tratta di un'implementazione del centro medico avanzato già operativo con buoni risultati. Questo punto è accessibile direttamente sette giorni su sette dalle 08:00 alle 20:00.
“L’idea della sperimentazione è nata dall’esperienza del centro medico avanzato di Figline. ha spiegato il presidente della Toscana, Eugenio Giani - L’obiettivo è estendere il servizio a tutta la regione per rivoluzionare l’accesso ai bisogni sanitari urgenti non di emergenza.” I Pir territoriali mirano a garantire accessibilità e tempestività delle cure, oltre a ridurre la pressione sui pronto soccorso, dove il 40-42% degli accessi riguarda codici minori. Federico Gelli, direttore della sanità toscana, sottolinea che molti cittadini si recano al pronto soccorso per un'errata percezione della propria situazione o per comodità di accesso.
“Stiamo già vedendo risultati positivi nelle prime settimane di sperimentazione. - aggiunge l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini - Vogliamo evitare accessi impropri e sovraccarichi nei pronto soccorso, offrendo risposte rapide ai cittadini per situazioni sanitarie minori.” Niccolò Biancalani, segretario regionale della Fimmg, elogia l'iniziativa come parte di una riforma sanitaria più ampia che aiuterà a migliorare la presa in carico dei pazienti da parte dei medici di famiglia.
Nei punti di accesso rapido presso le Case di comunità, le prestazioni saranno gratuite. Nei Pir presso gli ospedali, varranno le regole dei pronto soccorso e in assenza di particolari esenzioni si pagherà un ticket di 25 euro. Questa sperimentazione rappresenta un passo importante verso un sistema sanitario più efficiente e accessibile per tutti i cittadini toscani.