Questa mattina, martedì 13 luglio, ci ha scritto il nostro lettore Niccolò Atalanti, di Scarperia. Lo ha fatto per denunciare un problema ricorrente che siu manifesta ormai da alcuni anni. Ossia quello dei trattamenti adulticidi contro le zanzare, che sarebbero dannosi anche per le api e più in generale per i piccoli mammiferi.
Lui, che a Scarperia aveva alcune arnie e che è stato costretto a spostarle in altra zona più isolata, ha scritto al comune lo scorso marzo. Mettendo in luice che, come scrive, 'il prodotto utilizzato è altamente tossico per le api e tutti gli insetti pronubi e possiede molte altre potenziali proprietà dannose per l'uomo, gli animali domestici, l'ambiente e tutto l'ecosistema (V. per dettagli il Report ISPRA al link)".
Nella sua missiva al comune spiegava che il trattamento dell'anno prima sarebbe stato molto dannoso in quanto effettuanto in periodo di fioritura e nelle ore centrali del giorno (momento di volo delle api). E spiegando che questo tipo di lotta 'adulticida' contro le zanzare non sarebbe comunque efficace se non accompagnata da trattamenti larvicidi in primavera. E concludendo: "Il possibile beneficio apportato dal trattamento non è assolutamente congruo al potenziale danno prodotto".
A lui hanno poi risposto dal comune (qui trovate un estratto):
In riferimento all’oggetto, vista la comunicazione pervenuta in data 11.03.2021 al prot. n. 5239, non si
ravvisano competenze da parte di questa amministrazione.
La legislazione regionale regolamenta le limitazioni e i divieti cui sottoporre i trattamenti antiparassitari
con prodotti fitosanitari ed erbicidi tossici per le api, con specifico riferimento nella L.R. n. 49/2018. La legge
regionale ammette all'interno dell'ambito agricolo anche l'utilizzo di prodotti fitosanitari potenzialmente
dannosi per le api seppure con alcune limitazioni.
Nello specifico il prodotto utilizzato, così come indicato, non è un fitosanitario, ma un prodotto indicato
per il trattamento contro le zanzare, né il trattamento è stato effettuato in ambito agricolo, pertanto la
fattispecie riportata nella comunicazione non ricade all'interno dei trattamenti soggetti alle limitazioni di
legge.
Nello stesso modo la legislazione regionale non disegna delle competenze specifiche al Comune
nell'autorizzazione per interventi privati, per cui non è necessario presentare una domanda specifica per
effettuare tali trattamenti.
E lui di conseguenza ha di nuovo scritto all'amministrazione, denunciando di aver ricevuto però una risposta di sola circostanza:
Prendo atto della vostra risposta nella quale si denota scarsa conoscenza della materia e mancanza di consapevolezza e sensibilità.
Ricordo che la tutela della salute pubblica e di un animale protetto da una legge nazionale è comunque di competenza delle amministrazioni e degli organi controllori preposti, questo al di là del fatto di voler trovare una scappatoia burocratica come si evince dalla vostra mail.
Sì da il caso infatti che un insetticida faccia danni pari se non superiori ad un pesticida e che il buon senso preveda che una legge che si applica all'agricoltura, si debba esportare anche in ambito privato se, come in questo caso, la stessa permette di evitare danni devastanti all'ecosistema da parte di disinfestazioni fatte senza criterio ed in modo sbagliato.
Scrivo questa risposta in un momento in cui l'apicoltura nazionale sta attraversando un periodo durissimo, forse il peggiore di sempre, dovuto appunto all'utilizzo smisurato di pesticidi e insetticidi, ai cambiamenti climatici (mancanca totale di fioriture e di nettare), alla varroa e purtroppo anche ad atti vandalici come successo proprio di recente, la situazione è diventata davvero crititca.
L'apicoltura deve essere considerata un settore di vitale importanza per l'esistenza della vita stessa e come tale deve essere rispettata e valorizzata, in quanto ricordo che, senza questa attività, le api spariribbero molto presto in quanto i pochi nidi selvatici presenti, purtroppo non sono più in grado di sopravvivere a lungo.Ritengo quindi che sia necessario prendere da parte vostra consapevolezza della situazione e utilizzare il potere nelle vostre mani per aprire dei tavoli di discussione con gli apicoltori e prendere iniziative che vadano verso la tutela dell'apicoltura e dell'ecosistema in generale, come per esempio:
- Maggiori controlli nell'utilizzo di pesticidi/ insetticidi in ambito agricolo, dal momento che molte attività agricole fanno trattamenti durante le fioriture senza rispettare la già citata L.R. n. 49/2018.
- Utilizzo di protocolli già usati da altre amministrazioni per la lotta integrata alla zanzara.- Prendere esempio da altri comuni per avviare un percorso virtuoso e diventare un Comune "Amico delle Api" seguendo il progetto presente in questo sito (clicca qui) per il quale noi saremo ben lieti di collaborare.
Faccio inoltre presente che non ha poco senso quanto da voi scritto riguardo alla mappatura degli apiari, in quanto:
- Gli apiari sono già mappati per Legge e potete richiedere la mappatura alla CIA o al Sistema Veterinario Nazionale tramite ASL.
- Non è rilevante conoscere la mappatura in quanto le api si muovono mediamente a 1 km di distanza ma possono arrivare anche fino a 3, quindi per fortuna sono presenti un po' ovunque.
- Di pari importanza alle api sono gli insetti impollinatori selvatici, per i quali non è dato sapere la mappatura dei nidi.
In seguito a quanto sopra ci auguriamo di vedere fatti concreti anziché risposte di circostanza, anche in relazione ad eventuali iniziative future da parte degli apicoltori.
Cordiali saluti.
Infine un ultimo problema. Il nostro lettore denuncia che, a suo avviso, non avrebbe avuto seguito la seminatura di Facelia (le piante amiche delle api) nelle rotonde di Scarperia. O almeno, come ci scrive, tali piante non sarebbero nate. In quanto al momento in tali rotonde vi sarebbero solo sporadici fiori di tarassaco.