La Scozia è pronta per riformare e normare il mercato dell’e-cigarette, e per raggiungere tale obiettivo è disposta a dare seguito alle istanze dei cittadini. Nel giugno del 2022, infatti, è stata promossa una pubblica consultazione, per comprendere come sfruttare al meglio le potenzialità della sigaretta elettronica in ambito di lotta al fumo.
Il sondaggio, condotto su un campione di duemila persone, ha messo in luce interessanti risultati. Il 45% degli intervistati è fortemente d’accordo sul fatto che il governo del Paese dovrebbe incentivare i “classici” fumatori di tabacco a passare alle sigarette elettroniche. Il 32% non aveva opinioni in merito e soltanto il 23% si è detto in disaccordo.
Nei dettagli, poco meno della metà degli individui coinvolti nella ricerca erano fumatori o ex, e circa uno su cinque fa o faceva uso di sigarette elettroniche. Il sondaggio, inoltre, ha evidenziato che le e-cig vengono predilette dai consumatori, in quanto più economiche e meno dannose. Il 41% degli intervistati, infatti, ha affermato che li ha aiutati ad allontanarsi dalle normali sigarette.
Non è tutto, soltanto una persona su sei (inclusi vapers e non fumatori) ha auspicato che l’accesso a vaporizzatori e liquidi per sigaretta elettronica fosse più difficile.
Un esponente del governo scozzese, a seguito della consultazione, ha sottolineato come i prodotti del vaping possano rappresentare uno strumento prezioso per quanti desiderano smettere di fumare. Infatti, gli stessi risultati del sondaggio verranno utilizzati come input per le prossime decisioni politiche di regolamentazione del settore.
Lo svapo per laurearsi come paese smoking-free
Come evidenziato dalla ricerca promossa dal governo, dunque, gli scozzesi nutrono grande fiducia nella sigaretta elettronica come strumento di smoking cessation. Inoltre, sono intenzionatissimi a sconfiggere il problema fumo e ad arginare i danni da esso causati.
Non a caso, anche la Scozia (al pari dell’Inghilterra), ha stabilito una data precisa entro la quale laurearsi come Paese “smoking-free”, che significa ridurre le percentuali di fumatori al di sotto del 5%. La data, ora come ora, è fissata al 2034.
L’unico ostacolo? Vi sono, in quanto a percentuali di fumatori, dati piuttosto divergenti a seconda della fascia economica di appartenenza. Nei contesti territoriali più agiati, infatti, i numeri del tabagismo sono inferiori (a circa il 10%). Situazione contraria, invece, nelle aree meno benestanti (con punte del 35%).
Va da sé, infine, che se si vuole raggiungere l’obiettivo di una Scozia smoking-free entro i tempi stabiliti, sono necessarie azioni ulteriori, al fine di ridurre le disuguaglianze nella dipendenza.