Che lo "scudo verde" di Firenze fosse un cerino in mano nei rapporti fra la città e la sua provincia era un fatto così noto. Così come il fatto che, per evitare conflitti interni ai partiti durante la campagna elettorale delle amministrative, che coinvolgeva sia Firenze che molti comuni dell'hinterland, si sia messa la questione "in naftalina", rimandando tutto a data da destinarsi, ovvero lasciando il cerino in mano ai nuovi sindaci.
Ripercorrendo le vicende, ricordiamo che la sua istituzione è stata ideata e lanciata nel 2020, con l’intenzione di avviare il servizio nel 2022. Poi tutto è rimasto prigioniero della campagna elettorale, a causa del "Nardella contro tutti" (altri sindaci) nella città metropolitana (articolo qui).
Si sono svolte riunioni nella città metropolitana fra i sindaci, in cui volavano stracci e parole grosse su un provvedimento divisivo che di fatto esclude Firenze (se non pagando un dazio) dai tantissimi pendolari che già lavorano in città, penalizzati da un servizio pubblico, specie ferroviario, al limite dell'imbarazzante.
Anche l'Ordine degli Ingegneri sul tema si è espresso con parole molto chiare (articolo qui), evidenziando che questa misura avrebbe un senso solo in presenza di parcheggi scambiatori che, ad oggi, però non esistono.
Da sottolineare, infine, come nota di colore, che i pannelli dello "scudo verde", smascherati da giornate ventose che hanno svelato i loro marchiani errori grammaticali, sono diventati virali sui social e hanno comportato ulteriori spese, oltre a stuzzicare l'ironia dei fiorentini (leggi qui).
Un provvedimento, quindi, nato sfortunato e cristallizzato per non danneggiare le campagne elettorali.
Ad oggi, ancora nulla è chiaro e nel consiglio comunale fiorentino il dito nella piaga lo ha infilato Cecilia Del Re, leader di Firenze Democratica, che col suo passato in Giunta conosce qualche scheletro nell'armadio.
"L’Assessore alla mobilità del Comune di Firenze Andrea Giorgio ha detto nel Consiglio Comunale del 21 ottobre che lo Scudo Verde (€ 4.100.000,00 già spesi dal Comune di Firenze) “.....possa essere avviato all’inizio del 2025....attacca la Del Re - dal 2023 un balletto di date che si rincorrono al quale oggi si aggiunge l’attesa dell’Ok da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Avevamo posto una domanda per avere chiarimenti dalla Giunta dato che nelle linee programmatiche della Sindaca non si è trovato infatti neppure una parola in merito a tale importante provvedimento - prosegue - che ha risvolti non solo ambientali ma anche sociali, e neppure nel programma elettorale del Pd si diceva come si intendeva attuarlo - quali divieti e quando sarebbero entrati in vigore, e per chi -, perché oltre al generico richiamo alla qualità dell’aria, venivano solo rassicurati i proprietari di auto d’epoca che non sarebbero stati interessati dai divieti.
Nella domanda odierna, abbiamo quindi chiesto chiarimenti se veniva confermato il modello di gestione della “congestion charge” previsto nel PUMS (Piano urbano per la mobilità sostenibile) - che prevede la tassazione solo dei non residenti a Firenze, e quindi dei lavoratori dell’area metropolitana fiorentina - oppure se c’erano novità e come e quando le avrebbero comunicate ai fiorentini e ai residenti dei comuni contermini.
L’assessore alla mobilità non si è presentato in aula, e la risposta letta da altro membro della Giunta si limitava a riferire che le telecamere all’ingresso della città si sarebbero probabilmente accese a inizio 2025 e solo per i divieti già oggi vigenti (e da molto tempo vigenti, gli euro 0)...
Sul futuro dello scudo verde, quindi, l’orizzonte più che verde è oscuro perché non c’è ad oggi nessuna visione da parte della Giunta e nessun cronoprogramma, oltre a nessuna novità in merito a quell’accordo che il precedente sindaco abbozzò a fine mandato per placare le preoccupazioni degli altri sindaci dei comuni dell’area metropolitana, ma che poi neppure venne firmato perché evidentemente non condiviso.
Così come nessuna risposta è arrivata sulle conseguenze del passaggio sotto le telecamere: multa automatica o tassa da pagare?
In ogni caso, l’unica certezza, quindi, che oggi abbiamo è che i proprietari d’auto d’epoca possono stare tranquilli.
Se questo è il modo di intendere la transizione ecologica e la Grande Firenze, siamo molto preoccupati; perché quel modello di gestione non è “giusto” da un punto di vista sociale, facendo ricadere i costi della transizione ecologica sulle fasce più deboli, e perché non porta con sé nessuna prospettazione di un efficiente sistema di trasporto pubblico per collegare l’area metropolitana”.
L'intervento di Del Re lascia il cerino in mano all'assessore Andrea Giorgio, il quale in un solo consiglio comunale ha dribblato ben quattro domande d'attualità, un record.
Nel frattempo, a Fiesole, le opposizioni, fino a pochi mesi fa al timone del colle, sono preoccupate per le posizioni della nuova sindaca Cristina Scaletti, che a loro dire sembra guardare più agli equilibri del PD che all'interesse dei fiesolani.
"Nel Consiglio Comunale di Fiesole dell' 8 ottobre - scrivono nero su bianco - il nostro gruppo nella preoccupazione di come lo Scudo Verde si rifletterà sul comune di Fiesole e sui comuni della Città Metropolitana, ha presentato un ordine del giorno per impegnare Sindaco e Giunta a farsi promotori, nei confronti del Sindaco di Firenze, per verificare le modalità di attuazione del provvedimento e nel caso per cambiare e/o apportare modifiche atte a garantire la mobilità dei cittadini fiesolani e degli altri cittadini dei Comuni della Città Metropolitana. L’ordine del giorno è stato respinto dalla maggioranza, che ha affermato di non essere al corrente di come il provvedimento Scudo Verde trovi attuazione e quali siano le ricadute sul nostro Comune; in pratica rimangono in attesa di avere informazioni e solo allora avvieranno le necessarie verifiche.
Ignorano l’esistenza dell’accordo di programma del 30 novembre 2023 della Città Metropolitana e i contenuti del piano inviato al Ministero? Oppure sono consci che tutto ciò è stato modificato, ma non conoscono come?
Il tema delle polveri sottili attanaglia Firenze e quindi dovranno essere presi provvedimenti. Nella considerazione che l’applicazione della “ZTL ambientale” è prevista nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana di Firenze (PUMS), il provvedimento poteva essere progettato tenendo conto delle realtà limitrofe; tutto ciò non è avvenuto ed ecco perché abbiamo chiesto all’attuale amministrazione di aprire un confronto nell’interesse comune e che potesse affrontare temi come il raggiungimento dei poli strategici (ospedali, aeroporto, zone produttive, centri commerciali, scuole,......), l’attraversamento della città di Firenze verso le principali direttrici di collegamento stradale e autostradale; la necessità del potenziamento del trasporto pubblico locale, su gomma e su ferro, e della realizzazione di parcheggi scambiatori prima della completa attuazione dello “Scudo Verde.
Inoltre, considerato che è stato più volte ribadito dall’ex Sindaco di Firenze Nardella che “....non sono previsti pedaggi.....” e che lo “Scudo Verde” “....non è una Ztl a pagamento....”; e che nella campagna elettorale per le Amministrative di giugno 2024, l’attuale Sindaco di Firenze Funaro, ha assicurato la non applicazione del pedaggio fino al 2025 ma non ha dato indicazioni per gli anni a venire, abbiamo chiesto conferme sulla non applicazione del “pedaggio” (anche per gli anni futuri) almeno nei confronti dei cittadini residenti a Fiesole e nei Comuni della Città Metropolitana di Firenze. Nella maggioranza è prevalsa l’idea di non disturbare il manovratore; forse è più importante assecondare le scelte fiorentine che gli interessi dei fiesolani?" concludono i Cittadini per Fiesole.
Certo è che il cerino in mano di Andrea Giorgio brucia, parecchio.