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Nuove scoperte archeologiche a San Pietro in Bossolo. Rinvenuta una sepoltura femminile di epoca antica

Il sito di San Pietro in Bossolo si conferma quindi di rilevante importanza per la ricostruzione della storia del territorio e dei suoi...

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Un'immagine dello scavo Un'immagine dello scavo © Comune di Barberino Tavarnelle
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Prosegue con risultati di rilievo la sesta campagna di scavi archeologici presso il sito di San Pietro in Bossolo, nel territorio di Barberino Tavarnelle. L’indagine, promossa e finanziata dal Comune con la concessione del Ministero per i Beni Culturali e condotta dalla cooperativa Laboratori Archeologici San Gallo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ha portato alla luce una nuova sepoltura che si aggiunge alle tre già individuate nelle campagne precedenti.

Il rinvenimento, localizzato nell’area della pieve, è stato analizzato preliminarmente dall’antropologa Miriam Leonetti, dottoranda dell’Università La Sapienza di Roma, che ha ipotizzato si tratti di una donna adulta, sepolta in una semplice fossa con il corpo disposto in posizione supina e privo di elementi di corredo. L’assenza di oggetti funerari e la postura dello scheletro suggeriscono che la defunta possa essere stata avvolta in un sudario al momento della sepoltura.

La direttrice dello scavo, l’archeologa Chiara Marcotulli, ha evidenziato come questa scoperta, insieme al ritrovamento di frammenti marmorei – tra cui una cornice forse appartenente a un’iscrizione funeraria – confermi l’ipotesi che l’area sia stata utilizzata, tra l’epoca antica e quella medievale, come zona cimiteriale. Tuttavia, l’uso sembrerebbe essere stato irregolare e non sistematico. Le evidenze archeologiche rafforzano anche l’idea, supportata da fonti scritte, di un tentativo fallito di edificare un castello nell’area tra l’XI e il XIII secolo.

Il sito di San Pietro in Bossolo si conferma quindi di rilevante importanza per la ricostruzione della storia del territorio e dei suoi usi funerari. La sua frequentazione nel tempo contribuisce al dibattito scientifico regionale sul passaggio tra l’età tardoantica e il pieno medioevo, anche grazie alle pubblicazioni e agli eventi divulgativi promossi dagli enti coinvolti.

Il sindaco di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli, ha espresso soddisfazione per il riscontro ottenuto dalle visite pubbliche allo scavo, confermando l’intenzione dell’amministrazione di continuare a investire nell’archeologia pubblica. Tra i progetti futuri, vi è l’idea di musealizzare l’area e renderla fruibile in modo permanente, rafforzando così la funzione culturale e didattica del sito, che rappresenta un prezioso legame con le radici più antiche della comunità locale.

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