Una finestra aperta e rumori sospetti uditi nel cuore della notte hanno fatto scattare nuovamente l’allarme tra i residenti, preoccupati per l’ennesima occupazione dell’ex hotel Airone, situato in via Toselli.
Era risaputo da tempo che il cortile interno, affacciato su piazza Puccini, fosse un punto debole, un accesso vulnerabile spesso sfruttato da chi forza l’ingresso. I residenti, costretti a convivere con le minacce e i comportamenti intimidatori degli occupanti, vivono ormai in uno stato di esasperazione e paura.
Ieri i Carabinieri hanno sgomberato l’edificio, facendo uscire quattro persone. Tuttavia, non sono trascorsi nemmeno tre giorni dall’ultima operazione di liberazione dello stabile. Tra i residenti serpeggia il terrore, soprattutto per chi deve rientrare a casa di notte e parcheggiare nel cortile interno, lo stesso utilizzato dagli occupanti per entrare dopo aver divelto la rete.
Ieri, l’ufficiale giudiziario ha provveduto a mettere in sicurezza l’edificio, serrando finestre e porte. Ma quanto durerà questa situazione? Il presidente del Quartiere 1, Mirko Ruffili, ha sottolineato che l’amministrazione può soltanto segnalare il problema, mentre è la proprietà a dover intervenire concretamente.
Il proprietario dello stabile, l’imprenditore Carlo Vadi, ultrasettantenne e noto anche per la gestione dell’ex hotel Astor e della palazzina occupata in via Bronzino (leggi qui), risulta irreperibile. Ruffili ha annunciato che a febbraio è prevista l’asta giudiziaria per l’hotel Astor, seguita da quella per l’Airone. Tuttavia, entrambe le aste rischiano di andare deserte.
E così, i residenti si domandano: a quando la prossima occupazione?