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Sicurezza: il grande bluff della chiusura dei minimarket

Dopo la passeggiata di Sindaca e Assessore era atteso il provvedimento. Ma non per tutti e scatta il gioco dei quattro cantoni.

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via Palazzuolo via Palazzuolo © Ok!News24
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L'inghippo c'è. Quello che era stato annunciato come uno dei provvedimenti più importanti per garantire la sicurezza a Firenze è invece un clamoroso bluff che, paradossalmente, a lungo termine potrebbe rivelarsi più deleterio.

Il provvedimento di chiusura alle ore 21 dei minimarket, ammesso e non concesso che siano solo loro il problema (e tutti sappiamo che non è così), riguarda solo alcune vie, per l'esattezza 19 in tutta la città, quelle che nel corso del Cosp sono state considerate pericolose.

Il piano predisposto da Palazzo Vecchio è quindi una foglia di fico, dato che devono chiudere alle 21 solo i minimarket posti in: via Maso da Finiguerra, via Palazzuolo, via dell'Agnolo, piazza e via San Jacopino, via Nazionale, via Benedetto Marcello, via Maragliano, via Ponte alle Mosse, via Guelfa, via Panicale, via Chiara, via Rocca Tedalda, via de' Vanni, via Canova, via Villa Demidoff, via delle Panche, via Caccini e piazza IV Novembre.

"Così diamo una risposta concreta ai ripetuti fenomeni d'insicurezza e illegalità segnalati dalle forze dell'ordine, dai quartieri e dai cittadini," afferma l'assessore alla sicurezza, Giorgio, dimostrando da una parte la sua inesperienza sul tema, ma anche su basilari norme di legge e di buon senso, che bollano il provvedimento come discriminatorio e pericolosamente inefficace, limitandosi a spostare il problema.

Il banalissimo gioco dei quattro cantoni: non posso comprare in via Maso da Finiguerra, ad esempio? Bene, giro l'angolo e vado in Borgognissanti, dove i negozi possono restare aperti, generando così il gioco dei quattro cantoni.

Una misura inutile e demagogica che molto probabilmente sarà cassata dalla magistratura amministrativa, in quanto discriminatoria, dato che chi ne è colpito farà ricorso, sapendo bene di vincerlo.

La soluzione c'era ed era semplice, peraltro già inserita nel "Patto per Firenze," firmato e mai applicato a suo tempo da Dario Nardella e rispolverato lo scorso 4 gennaio dalla Fondazione Caponnetto, che proponeva i suoi punti sulla sicurezza (articolo qui), ovvero:

"a stretto coordinamento con le forze di polizia, possono essere create squadre miste Gdf - polizia municipale per controlli a tappeto negli esercizi commerciali in funzione anti-riciclaggio; creare squadre miste di polizia locale insieme a Carabinieri e Pds, con Ispettorato Lavoro ed Asl per il rispetto delle normative sul lavoro e sulla salubrità dei luoghi."

 

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