Aggiornamento delle ore 11:30 - Dalle prime ore dell’alba di venerdì 18 gennaio, a conclusione di mirata attività investigativa denominata “IN VILLA”, i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo hanno eseguito due provvedimenti cautelari, uno agli arresti domiciliari e l’altro che dispone l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, emessi dal GIP presso il Tribunale di Firenze (Dott. Gianluca MANCUSO), su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze (Sost. Proc. Dott. Fabio DI VIZIO), nonché un decreto di perquisizione personale e domiciliare nei confronti dei suddetti ed altri dieci indagati. L’operazione ha impegnato oltre quaranta militari dell’Arma di Borgo San Lorenzo e del Comando Provinciale di Firenze, con il supporto di un’unità cinofila.
L’attività è stata avviata a seguito di un controllo effettuato nel mese di luglio scorso dai Carabinieri, a Borgo San Lorenzo, lungo il viale Pecori Giraldi. In quell’occasione è stata notata un’autovettura, con a bordo due 21enni. A causa del forte odore di marijuana promanante dal veicolo, i Carabinieri effettuavano una perquisizione personale e veicolare, rinvenendo 18 grammi di sostanza stupefacente e denaro contante per € 30, sequestrati assieme ad un telefono cellulare. Le successive indagini si sono sviluppate attraverso la ricostruzione della rete di collegamenti dei due giovani con loro coetanei assuntori di sostanze stupefacenti. I Carabinieri, infatti, hanno rinvenuto numerosi messaggi di testo, rilevati dall’analisi degli apparati telefonici, aventi ad oggetto, sebbene con linguaggio criptico, numerose compravendite di hashish e marijuana. Tali operazioni hanno consentito di appurare come i due giovani fossero abitualmente dediti all’attività di spaccio nel territorio di Borgo San Lorenzo. Gli indagati, per il periodo estivo fino al 18 luglio (data del controllo), hanno creato una rete di smercio al minuto capace di raggiungere i vari acquirenti, alcuni anche minori, tra ex compagni di scuola, conoscenti della loro età e amici. Grazie a questi contatti, uno dei due indagati, dotato di forte carisma e grande capacità di gestione dell’attività illecita, ha creato un vero e proprio “giro” di spaccio, divenendo il riferimento di giovani assuntori della zona, incurante dei rischi di un controllo da parte delle forze dell’ordine. La ricostruzione non è stata agevole: mai si è fatto esplicito riferimento allo stupefacente nelle interlocuzioni tra spacciatori e acquirenti. Le sostanze erano chiamate “Kinder”, “Cacao” o “Balaur”, oppure descritte con “emoticon” raffiguranti tavolette di cioccolata in miniatura; l’espressione “prenota un tavolo” fa riferimento all’opzione di un acquisto di stupefacente. Le sostanze venivano acquistate da due fornitori di Firenze che sono identificati e risultano tra gli odierni indagati. Quanto emerso dal traffico telefonico ha poi trovato riscontro nelle informazioni testimoniali dei consumatori che hanno infatti ammesso che i dialoghi rinvenuti si riferivano a compravendite di stupefacente, ceduto dai due destinatari dei provvedimenti cautelari. L’indagine ha anche permesso di evidenziare come il primo abbia curato personalmente le consegne in giro per il Mugello con la sua auto; altre volte, lo scambio ha avuto luogo nella “Villa Pecori” di Borgo San Lorenzo. Gli altri dieci indagati rispondono a vario titolo di violazioni alle norme sul traffico illecito di sostanze stupefacenti, ai sensi del DPR 309/90, sebbene per fatti di minore gravità. Nel corso delle perquisizioni finalizzate alla ricerca di stupefacenti, sono stati sequestrati complessivamente 23 grammi di hashish e marijuana, due bilancini e un essiccatore artigianale mentre due decreti di perquisizione non sono stati eseguiti per irreperibilità dei destinatari, entrambi di origine marocchina. L’obiettivo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze e dell’Arma, perseguito anche con l’intervento di oggi, è quello di tutelare i giovani, specie quelli minori, dalla diffusione delle sostanze stupefacenti, riconoscendo loro il diritto di crescere e vivere in un ambiente sociale sano, come peraltro auspicato dagli stessi genitori.