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Stile in tavola: il RUNNER

Il runner da tavola si è affermato negli ultimi decenni come un elemento tessile fondamentale nella mise en place contemporanea.

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Stile in tavola: il RUNNER Stile in tavola: il RUNNER © nc
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Capace di coniugare praticità ed estetica, questo accessorio funge da ponte tra la formalità della tovaglia classica e l'essenzialità della tavola nuda, offrendo soluzioni stilistiche versatili per ogni occasione.

Nel panorama dell'arredo tavola, il runner rappresenta una delle evoluzioni più significative, rispondendo a mutate esigenze abitative e stilistiche. Nato forse con funzioni pratiche in contesti conviviali antichi (come i refettori), oggi è un protagonista del design tessile. La sua popolarità deriva dalla sua straordinaria flessibilità: può vestire un tavolo per una colazione informale, definire lo spazio di un tête-à-tête, o aggiungere un livello di complessità cromatica a una tavola formale già apparecchiata con una tovaglia. Il runner non si limita a decorare; dialoga attivamente con il materiale del tavolo sottostante – che sia legno, marmo o vetro – e ridefinisce la geometria della convivialità.

L'evoluzione del runner, da accessorio a protagonista

Sebbene la sua forma attuale sia una conquista del design moderno, l'idea di una "striscia" di tessuto sulla tavola ha radici lontane. Nei lunghi tavoli dei refettori medievali o dei banchetti rinascimentali, strisce di tessuto venivano talvolta posizionate longitudinalmente per assorbire eventuali macchie o per definire lo spazio del commensale di rango, proteggendo la tovaglia principale sottostante, spesso un bene di lusso. La sua affermazione contemporanea, tuttavia, è legata a due tendenze principali del XX e XXI secolo: l'informalità e il minimalismo. Con il progressivo abbandono dei rigidi codici formali nella vita quotidiana, la tovaglia completa è stata spesso percepita come troppo impegnativa per i pasti feriali. Il runner offre una soluzione intermedia: veste la tavola senza coprirla interamente. Inoltre, l'interior design moderno, in particolare quello di matrice scandinava o minimalista, ha posto un forte accento sulla bellezza materica degli arredi. Tavoli in legno massello pregiato, con venature importanti, o superfici in marmo o cristallo, sono diventati protagonisti da esibire, non da nascondere. Il runner permette di valorizzare queste superfici, creando un contrasto materico e cromatico senza occultare il design del tavolo stesso.

La scelta dei materiali e la definizione dello stile

La vera forza del runner da tavola risiede nella sua capacità di adattarsi a qualsiasi contesto, una versatilità determinata primariamente dal materiale con cui è realizzato. La scelta del tessuto definisce il tono dell'apparecchiatura.

  • Il lino; È forse il materiale d'elezione per il runner. Il lino grezzo o stropicciato ("delavé") è perfetto per uno stile rustic-chic, naturale o shabby. Comunica un'eleganza informale e materica. Un lino più fine, magari con un orlo a giorno o un ricamo leggero, si adatta bene a contesti più raffinati ma non rigidi.

  • Il cotone; Rappresenta la scelta più pratica e versatile. Un runner in cotone tinto in filo o con stampe geometriche è ideale per la quotidianità, per le colazioni o per i pranzi in giardino. Le versioni in cotone pesante, come il panama, offrono una buona struttura.

  • Tessuti pregiati (seta, jacquard, fiandra); Quando il runner viene usato in contesti formali, i materiali si nobilitano. Un runner in seta cangiante, in velluto per le feste natalizie, o in tessuto jacquard damascato, magari sovrapposto a una tovaglia in tinta unita, aggiunge un livello di lusso e complessità visiva.

  • Materiali moderni o naturali; Per l'esterno o per tavole molto moderne, esistono runner in materiali tecnici come il PVC intrecciato (facili da pulire), o in fibre naturali come il bamboo, la juta o il rattan, che portano un tocco esotico o decisamente minimal alla tavola.

Geometrie della tavola: le modalità di posizionamento

A differenza della tovaglia, che ha un'unica modalità d'uso, il runner offre diverse possibilità di posizionamento, ognuna con un significato e una funzione specifici.

  • Posizionamento longitudinale (Il classico); È l'uso più tradizionale. Il runner viene steso per il lungo, al centro del tavolo, da un capotavola all'altro. In questo modo, assolve a diverse funzioni:

  1. Creare un asse visivo; (Diventa la "pista" su cui posizionare il centrotavola, le candele o i piatti da portata);

  2. Proteggere la superficie; (Difende il tavolo dal calore delle portate centrali);

  3. Valorizzare i capotavola; (I commensali seduti ai lati corti avranno il runner direttamente di fronte a loro). La lunghezza è importante: può essere più corto del tavolo, per incorniciare solo il centro, o più lungo, con una caduta di circa 20-30 cm per lato, simile a quella di una tovaglia.

  • Posizionamento trasversale (Il "tête-à-tête"); È la modalità più moderna e di design. Anziché un solo runner lungo, se ne utilizzano diversi (due o tre, a seconda della lunghezza del tavolo) posizionati trasversalmente, nel senso della larghezza. Ogni runner serve a definire lo spazio per due commensali seduti uno di fronte all'altro (tête-à-tête). Questa soluzione sostituisce di fatto la tovaglietta americana, ma con un gesto più fluido e contemporaneo che unisce visivamente i due ospiti. Lascia il centro del tavolo e i capotavola completamente scoperti, esaltando il materiale del tavolo.

  • La sovrapposizione; In contesti formali, il runner può essere sovrapposto a una tovaglia classica. Questa tecnica, chiamata layering (stratificazione), è usata per aggiungere profondità. Si gioca sui contrasti: una tovaglia bianca o avorio può essere "rotta" da un runner centrale di un colore forte (come il rosso a Natale, o l'oro per una cerimonia) o di un materiale diverso (es. un runner di pizzo su una tovaglia di lino).

Runner, tovaglietta o tovaglia? Una guida alla scelta

La scelta tra i diversi tipi di biancheria da tavola dipende dal contesto, dal grado di formalità e dall'effetto desiderato.

  • La tovaglia rimane la scelta d'obbligo per le cene formali, le cerimonie e le occasioni tradizionali. Copre interamente il tavolo, uniforma la superficie e comunica un senso di importanza e solennità.

  • La tovaglietta americana (placemat) è la soluzione più informale. Definisce il singolo posto tavola ed è perfetta per i pasti veloci, le colazioni o per tavoli piccoli. Tende a isolare i commensali.

  • Il runner si colloca esattamente nel mezzo. È più elegante della tovaglietta e meno impegnativo della tovaglia. Usato longitudinalmente, unisce i commensali lungo un asse centrale; usato trasversalmente, crea intimità tra le coppie di ospiti. La sua forza è la capacità di "vestire" la tavola senza nasconderla, celebrando sia il cibo che il design.

IN SINTESI

Il runner è un accessorio tessile che ha rivoluzionato la mise en place, offrendo un'alternativa versatile alla tovaglia tradizionale. La sua funzione è duplice: estetica e pratica. La scelta del materiale (dal lino al cotone, fino al jacquard) ne determina il grado di formalità. Il suo posizionamento, longitudinale per creare un asse centrale o trasversale per definire un tête-à-tête, permette di adattarlo a ogni occasione, valorizzando la superficie del tavolo e definendo lo stile della convivialità moderna.

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