Essere studenti al giorno d'oggi richiede un vero e proprio "fisico bestiale". Ogni mattina, si parte con zaini sulle spalle pesanti quanto il Massiccio del Pollino, carichi di libri, computer e tutto il necessario per affrontare la giornata. Poi ci sono i mezzi pubblici, che, per quanto possano essere indispensabili, sembrano un miraggio: passano raramente e, quando lo fanno, sembrano quasi divertirsi a "saltare" le fermate, lasciando i ragazzi a bocca asciutta.
In classe la situazione non migliora. Le aule sono affollate come concerti di Taylor Swift, e la confusione regna sovrana. A peggiorare il tutto, Paolo Crepet, che sembra aver dichiarato guerra agli studenti, descrivendoli come figure mitologiche: metà uomini e metà iPhone 14, simbolo di una generazione iperconnessa e apparentemente distante dalla realtà.
E come se non bastasse, ora anche la mensa scolastica sembra essere diventata un nuovo nemico. I pasti serviti trasformano gli studenti in "personaggi mitologici" metà uomini e metà water closet, a causa di una qualità del cibo che lascia molto a desiderare.
Ma una via d'uscita potrebbe arrivare presto. Il metaverso si propone come una soluzione ai problemi della mensa scolastica. Tra qualche anno, gli studenti, una volta finita la lezione, potranno indossare un visore per la realtà virtuale e sedersi ai tavoli dei migliori ristoranti stellati d’Italia, scegliendo il pranzo dei loro sogni.
Resta però un dettaglio non da poco: come fare a trasformare un pranzo virtuale in una pancia piena reale? E, soprattutto, come convincere il titolare del ristorante virtuale a rilasciare uno scontrino, dato che, nel mondo reale, questa pratica sembra essere spesso altrettanto "virtuale".
La vita degli studenti oggi è una vera e propria avventura, dove la tecnologia promette soluzioni affascinanti, ma rimane ancora da vedere se riusciranno davvero a risolvere i problemi più concreti. Nel frattempo, tra zaini pesanti, mezzi pubblici inaffidabili e mense discutibili, gli studenti continuano a navigare in un percorso che richiede forza, determinazione e un pizzico di ironia.