OK!Valdisieve

Atto deplorevole, furto della targa dell'Anei a firenze. Sconcerto tra i soci

Ignoti hanno rimosso la targa identificativa della sezione fiorentina dell’Associazione nazionale ex internati nei Lager nazisti.

  • 66
Il portone con la targa rimossa Il portone con la targa rimossa © Anei
Font +:
Stampa Commenta

Brusco risveglio per i membri della sezione di Firenze dell’Anei, Associazione nazionale ex internati nei Lager nazisti.
Nella mattinata di mercoledì 26 giugno, infatti, alcuni soci hanno notato l’assenza della targa identificativa della sezione che era stata avvitata sul portone della sede di via Michelangelo Buonarroti 13 a Firenze. Potrebbe trattarsi di un atto mirato contro Anei visto che, fortunatamente, almeno le targhe delle altre associazioni che condividono lo stabile con l’Anei (tra cui Aned, Anpi e Fondazione di Studi Storici Filippo Turati) non sono state toccate.

«Sconcerto ed incredulità – ha ammesso il presidente di Anei Firenze, Mauro Perini – Appena conosciuto il fatto, ho chiamato il presidente Roberto Ragazzini della Federazione Regionale toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza, che condivide la sede con noi, per riferire l’accaduto. Il presidente ha manifestato la propria solidarietà nei confronti di Anei e ha espresso sgomento per un atto che non trova spiegazioni. Non siamo di fronte a un atto vandalico aggressivo, ma ad un furto di una targa. Le motivazioni?
O perché qualche balordo le ha attribuito chissà quale valore di metallo pregiato, visto che la targa era nuova e luccicava, oppure siamo davanti a un gesto inqualificabile di dispetto nei confronti della nostra associazione. Le altre targhe sono rimaste al loro posto, quindi potrebbe esserci la volontà di colpire la Memoria ed il significato della nostra associazione che onora, trasmette e difende la memoria degli Imi, gli Internati militari italiani nei Lager nazisti. Ovviamente la targa verrà riposizionata quanto prima e sporgeremo le opportune denunce alle autorità competenti. Non possiamo ignorare la gravità di questo fatto».

 

Lascia un commento
stai rispondendo a