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Tari. 'Il sindaco mistifica la realtà'. Opposizioni all'attacco a Borgo

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Tari. 'Il sindaco mistifica la realtà'. Opposizioni all'attacco a Borgo Tari. 'Il sindaco mistifica la realtà'. Opposizioni all'attacco a Borgo © n.c.
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Comunicato congiunto delle opposizioni di Borgo San Lorenzo sulla tassazione e la Tari. Ecco quanto riceviamo e pubblichiamo:

Il Sindaco Omoboni mistifica la realtà sulla TARI, la nuova tassa dei rifiuti - dichiarano congiuntamente le opposizioni in consiglio. La realtà indiscutibile, perchè attestata dal bilancio previsionale, è che il carico fiscale totale per i borghigiani passerà da 2,970 milioni nel 2013 a 3,144 nel 2014. Pagheranno di più quasi tutte le famiglie perchè gli sconti sono riservati a situazioni inverosimili come famiglie di 6 persone che abitano in meno di 30 mq. Per le aziende miglioramenti solo per quelle categorie, come ristoranti e bar, che nel 2013 erano stati letteralmente rovinati dalla Tares ma i loro benefici saranno pagati nel 2014 dalle altre categorie il cui onere aumenta: fra l'altro salgono le tasse anche per associazioni, musei e luoghi di culto. Inoltre una parte dell'aumento è necessario per far fronte all'insolvenza dei contribuenti che ormai ha raggiunto i 450.000 euro: chi può pagare lo fa anche per gli evasori. L'unico vantaggio per i cittadini è rappresentato dalla riduzione delle componenti tributarie statale e provinciale che però non possono essere ascritte alla giunta di Omoboni che si assume meriti evidentemente non suoi. Nessun miglioramento del servizio imposto a Publiambiente, niente raccolta porta a porta, area ecologica a Rabatta ancora rinviata, sgravi modesti per chi differenzia. Una nuova stangata che si aggiunge agli aumenti delle tariffe dei servizi pubblici, a quello di IMU/TASI e a quello dell'Irpef per un totale di 600.000 euro di nuove tasse a carico dei cittadini borghigiani. Lunedì, al dibattimento in consiglio, le minoranze si opporranno fermamente contro questa politica fiscale insostenibile per imprese e cittadini. Borgo San Lorenzo, 26 settembre 2014 Claudia Masini - Un'Altra Borgo - Rifondazione Comunista Franco Frandi - Dal Cuore di Borgo Luca Ferruzzi - Forza Italia Luca Margheri - Cambiamo, Insieme! Matteo Gozzi - Movimento 5 Stelle
In merito allo stesso argomento il Movimento 5 Stelle ha prodotto anche una nota autonoma. Che pubblichiamo qui sotto (anche questa in versione integrale):
“Numeri, molti numeri. Farciti e serviti con interpretazioni, più o meno strumentali. Che non descrivono la situazione reale”. Mettiamo le virgolette perchè queste erano le parole con cui il Sindaco Omoboni rispondeva il 24 luglio al nostro comunicato stampa con cui evidenziavamo le criticità del bilancio consuntivo 2013 approvato su proposta della sua giunta. Peccato che avessimo ragione noi e che quelle criticità abbiano portato, fra l'altro, a  misure d'emergenza per il bilancio 2014. Ma di questo riparleremo.  Le stesse parole le possiamo usare oggi per commentare il modo in cui ieri il Sindaco ha presentato l'ennesimo aumento di tasse e tariffe disposto dalla sua amministrazione, cioè quello della TARI (ex Tares). In effetti l'aumento TARI (+174.000 euro) segue gli aumenti delle tariffe dei servizi (+100.000 euro a regime), di IMU/TASI (+151.000 euro) e dell'Irpef (+187.000 euro). Un “Grande Slam” fiscale che costa ai cittadini ed alle imprese oltre 600.000 euro l'anno.  Solo che in questo caso le 10 tabelle irte di numeri date ai consiglieri volevano dimostrare l'indimostrabile, cioè che la TARI non aumenta anche se aumenta. Impossibile, nonostante gli sforzi, mistificare la realtà fino a questo punto.  Infatti il totale TARI aumenta da 2,970 (2013, allora era Tares ma l'impianto della tassa è lo stesso)  a 3,144 milioni di euro (2014), + 174.000 euro pari al 5,85%.   Allora qualche domanda:
  1. Perchè l'aumento? Semplice, perchè è aumentato il costo del servizio gestito da Publiambiente, che passa da 2,609 a 2,698 milioni di euro, pari al 3,40%, ovviamente in misura superiore al tasso di inflazione che nel 2013 è stato attorno all'1%, così la municipalizzata si porta a casa un altro po' di margine da gestire per i propri fini.
  2. Borgo ha un impianto di compostaggio concesso a Publiambiente, avrà diritto a qualche sconto? No, non è stato previsto alcun miglioramento.
  3. Potevamo ridiscutere il contratto? Beh, sì, certo, qualcuno lo fa come il sindaco di Marradi, Palazzuolo e Firenzuola (insomma, non proprio New York) ma Omoboni sin dalla campagna elettorale si è incaponito nel dire che Borgo San Lorenzo non ha la forza contrattuale per farlo e da lì non si è più spostato ed allora questo è il risultato: che lo smaltimento della “monnezza” in Toscana costa il doppio che nella vicina ed anche più rossa Emilia Romagna.
 Entriamo nel dettaglio e facciamo subito una premessa: vi diranno che il totale della spesa cala ma solo perchè diminuisce l'addizionale provinciale ed è stata tolta l'addizionale statale (0,30 €/mq). E' un po' come dire che il Sindaco aumenta le tasse ma per fortuna i cittadini hanno trovato dei soldi per terra. Il dato politico è che tutti gli enti legati ai rifiuti hanno abbassato le tasse ma il Comune di Borgo proprio non ce la fa.  Utenze domestiche (abitazioni):
  1. aumenta la parte fissa legata alla superficie della casa e diminuisce quella variabile legata agli abitanti. Con il che la TARI diventa una seconda TASI e si slega sempre di più dalla produzione di rifiuti che di solito è più correlata alla numerosità delle persone;
  2. cambiando i parametri, alcune situazioni hanno un risparmio altre un aggravio: sono più penalizzate le abitazioni grandi e i nuclei familiari piccoli. Il maggior vantaggio è per una famiglia di più di cinque persone che abita in meno di 30 mq: chissà mai quante ce ne saranno a Borgo, la città con il maggior numero di single dopo Firenze nella provincia e dove la famiglia media è formata da 2,33 persone!
  3. Questo per dire che, nella realtà, tutte le situazioni con un minimo di equilibrio fra superficie ed abitanti subiscono un aumento, grande o piccolo che sia.
Utenze non domestiche (aziende):
  1. vengono abbassati i parametri per le imprese che avevano maggiormente sofferto il passaggio alla TARES (ristorazione, fiorai, bar, pizzerie, ecc.);
  2. peccato che il carico venga redistribuito fra tutti gli altri esercizi che vedono aumentare il costo;
  3. viene eliminato, anche perchè non aveva funzionato il meccanismo di sgravio per aziende in difficoltà;
  4. alla fine per molte aziende le tasse salgono nonostante la riduzione delle addizionali provinciali e statali.
 Infine un dato molto interessante: la mancata riscossione della Tares 2013 ammonta ad oggi a circa 450.000 euro, il 16% del totale. Non è evasione perchè il Comune sa benissimo chi è che non ha pagato. È proprio che la gente non ce la fa a pagarla. Il Comune allora ha fatto due cose:
  • ha portato il fondo svalutazione crediti (cioè la previsione di mancato pagamento) da 250.000 a 318.000, addossando i maggiori oneri ai contribuenti in regola tramite aumento delle tariffe: un modo elegante per far pagare agli altri i debiti degli insolventi.
  • ha previsto di procedere in proprio ad accertamento e riscossione. Bene, direte voi, il Comune ha tanti dati che Publiambiente non ha, può incrociare banche dati, mandare i messi comunali a casa, insomma fare la faccia feroce. E poi? Perchè ad un certo punto, se i soldi uno non li ha non li può dare e questo è quello che è successo a molte famiglie ed imprese borghigiane. Il Comune pignorerà conti correnti, stipendi e case? Farà chiudere attività? Lo vedremo presto. Perché?
  • Perchè altrimenti il rischio è che l'accantonamento al fondo svalutazione non sia sufficiente e che i prossimi anni vedano il prodursi di ammanchi di cassa e infine di bilancio che potranno essere coperti solo con nuove tasse.
 Insomma, una tassa esosa, fatta per pagare gli sprechi delle municipalizzate che si trasforma in una ulteriore occasione di vessazione per i cittadini e le imprese.  Il Movimento 5 Stelle si opporrà in Consiglio alle delibere su parametri e regolamento TARI e sosterrà emendamenti per migliorare la delibera.

 

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