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TAV, Chelli e Sirello (FdI): "Grande è la confusione sotto al cielo. Come l'assenza della sindaca"

Se a tutto ciò aggiungiamo il sostanziale niet di Ferrovie alla realizzazione della bretella Fortezza - Panciatichi in quanto interferente...

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Il cantiere Tav Il cantiere Tav © Facebook
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Nel piano strutturale approvato nella precedente consiliatura e recepito dalla nuova Giunta si auspica che la nuova stazione AV Belfiore non venga destinata ad accogliere la totalità dei treni alta velocità, ma prioritariamente i convogli non-stop che oggi corrono tra Milano e Roma senza fermarsi a Firenze.

Un desiderio curioso, soprattutto se si pensa che uno dei principali obiettivi dell’opera è quello di consentire di liberare i binari di Santa Maria Novella e potenziare così il servizio ferroviario metropolitano.

D'altro canto, l'assessore Giorgio, in risposta ad una nostra interrogazione, ha affermato come, ad oggi, lo scenario prospettato implichi l'integrale trasferimento dei servizi AV presso Belfiore, evidenziando, inoltre, come sia proprio questa la soluzione in grado di assicurare i risultati migliori.

Ci domandiamo, a questo punto, se l'assessore, tra un commento social e l’altro, abbia trovato anche il tempo per leggere i nuovi strumenti urbanistici, dei quali rappresenta, fino a prova contraria, uno dei massimi artefici. Come del resto ci chiediamo che fine abbia fatto la sindaca, che sembra aver dimenticato la delega alle grandi opere, volutamente tenuta fuori dalle linee di mandato nel malcelato tentativo di nascondere il quadro delle contraddizioni che fa da sfondo alla sua maggioranza.

Se a tutto ciò aggiungiamo il sostanziale niet di Ferrovie alla realizzazione della bretella Fortezza - Panciatichi in quanto interferente con l'area manutentiva funzionale all'esercizio ferroviario, ma soprattutto con le aree di sedime del futuro people mover di collegamento tra le stazioni Belfiore e S.M.N. (del quale, tuttavia, non sono ancora note con chiarezza le fonti di finanziamento), ecco che il caos è servito. E stavolta non siamo a Careggi, ma a Palazzo Vecchio!

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