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Nuove teorie sui delitti del “Mostro di Firenze”. Una storia di mafia?

Un profiler rivela scenari inediti tra mafia, collusioni e nuovi documenti: il caso del mostro di Firenze dopo oltre 50 anni di indagini

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libro Mostro di Firenze libro Mostro di Firenze © LM
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Negli ultimi anni sono emerse ipotesi innovative sui duplici omicidi attribuiti al cosiddetto “Mostro di Firenze”, verificatisi tra il 1968 e il 1985. Tra queste, una ricostruzione elaborata dal Profiler Loris Martinelli, consulente legale per alcune figure coinvolte nella vicenda, sta facendo discutere. Le conclusioni di Martinelli si basano su documenti ufficiali, testimonianze e interviste raccolte nel suo libro, recentemente pubblicato, intitolato Il Mostro di Firenze.

Le piste seguite negli anni
In oltre cinquant’anni di indagini, diverse teorie hanno cercato di fare luce su questi tragici eventi. Le piste più note hanno riguardato personaggi come Pietro Pacciani, i “compagni di merende”, i legionari e i cosiddetti mandanti, con una pluralità di scenari investigativi. L’ipotesi di Martinelli si aggiunge a questo complesso panorama, proponendo una lettura storica e criminologica che riflette anche il contesto di un’Italia in evoluzione.

Una nuova interpretazione dei fatti
Secondo quanto riportato nel libro, all’interno della vicenda potrebbero aver avuto un ruolo elementi legati alla criminalità organizzata, incluse ipotesi di collusione da parte di alcuni settori delle istituzioni. Martinelli ipotizza che, in alcune circostanze, si siano verificati episodi riconducibili a dinamiche di ricatto o condizionamento da parte di organizzazioni mafiose. È stato inoltre sottolineato come questi eventi si inseriscano in un periodo di intensa attività giudiziaria contro le mafie da parte di magistrati come Vigna, Chelazzi e Della Monica.

Collegamenti con ulteriori omicidi
La teoria avanzata suggerisce che, dopo il 1985, possano essersi verificati omicidi di testimoni o persone coinvolte in vario modo nella vicenda, in una dinamica ipotizzabile come “eliminazione di testimoni”. Tra gli esempi citati figurano il caso di alcune prostitute fiorentine e quello di Milva Malatesta e del piccolo Mirko Rubino.

Documentazione e riapertura delle indagini
Martinelli evidenzia che le sue ipotesi sono fondate su documenti e testimonianze presenti negli atti ufficiali delle indagini. Questo lavoro è stato recentemente sottoposto alla Procura di Firenze, con il supporto della Cold Cases Association. La relazione, depositata nel dicembre 2023, avrebbe contribuito a riaprire le indagini su alcuni aspetti ancora irrisolti della vicenda.

Per informazioni sul libro Il Mostro di Firenze contattare l'autore tramite [email protected]
 

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