Oggi (lunedì 14 novembre) vi raccontiamo una bella storia dell’Alto Mugello. Quella del vulcanico marradese Walter Scarpi, iscritto alla rete italiana facilitatori aree interne, che in occasione della scorsa edizione della sagra delle castagne (Mostra mercato del Marron Buono di Marradi), ha allestito e curato uno stand nel quale cercava di promuovere Marradi come luogo dove trasferirsi e condurre la propria vita e attività lavorativa e sottoponeva un questionario in merito. Così lo descriveva lui stesso sui social prima di iniziare:
Domenica, nel paesello, durante la nostra tradizionale Sagra nobilitata di recente in "Mostra Mercato del Marron Buono di Marradi", lungo il vostro cammino troverete accanto alla Madonnina degli Archiroli un tizio che vi dirà: ciao.
Non so ancora se si metterà la cravatta.
Ma no, macché cravatta.
Avrà comunque l'aria di uno che vi vuole sedurre o convertire, tipo un venditore di aspirapolvere o un volontario che raccoglie le firme contro la droga, o l'eolico, o la vivisezione. Sarà invece lì per chiedervi che cosa ve ne pare di Marradi, se avete voglia di restarci e bisogno di contatti per farlo.Galleria fotografica
Per le vie del centro sfilano ogni ottobre 40.000 persone che bene o male conoscono Marradi e lo apprezzano abbastanza da tornarci ogni anno. Fra di loro ci sarà, statisticamente, anche chi si è stancato da un pezzo del caos della città ed è pronto a farsi tentare dal fascino di una scelta diversa come vivere in mezzo alla natura, in un paese dove tutti credono di conoscersi e alla fine nessuno viene lasciato da solo. Non lo so, proviamo a chiederglielo. Non costa nulla.
Voi, poi, voi più giovani che qui ci siete nati... Come state? Che progetti avete per il futuro? Vi piacerebbe restare, tornare, andarvene via per sempre?
Potete dire la vostra in forma anonima, potete lasciare un recapito per essere ricontattati se volete dire o saperne di più.
Grazie al Comune di Marradi che ha creduto nel progetto e si è occupato pure della stampa dei moduli.
Grazie all'associazione RIFAI, Rete Italiana Facilitatori Aree Interne, per aver sposato l'idea. Lo scopo sociale è fare il possibile per aiutare chi desidera riabitare in montagna.
Grazie alla Pro Loco per aver aderito all'iniziativa e messo a disposizione lo spazio.
Grazie a Walter Naldoni, amico fraterno, che ha concepito lo strumento del questionario (è laureato in Statistica, lavora in Regione all'Ufficio Statistica: qualcosa ci capirà...)
Grazie a Sofia Bassetti per la gentile concessione della foto che ho manifestato (stampato in formato manifesto. Nuova accezione del termine che mi viene in mente ora).
Grazie a Maurizio Brunetti (il sempre indispensabile Iccio) che stavolta mi taglia il legno su misura per il manifesto, grazie a Mirna Gentilini per il cavalletto da pittore su cui sistemarlo.
Vedete, è una cosa da nulla, eppure c'è già da ringraziare un sacco di persone. Comprese voi per la gentilezza.
A domenica. Passate a trovarmi, se fate un giro.
Lo stesso, dopo la prima giornata scriveva:
Ho passato la giornata nella mia postazione al ponte degli Archiroli (ribattezzabile "arco dei selfie") mettendo alla prova la teoria di intercettare, durante la sagra delle castagne, persone interessate a restare, trasferirsi, vivere qui.
Ho potuto contare inizialmente sull'energia irresistibile di Sara Maria Anna Naldoni e Andrea Giorgio, che ringrazio: uno dei due ha sfoderato l'arma scintillante del sorriso, l'altro invece la tecnica, indubbiamente efficace, d'impedire il passaggio fisico dei passanti. Sara tornerà ad aiutarmi, promesso (l'altro, va beh, vedremo).
Scorro velocemente le schede compilate.
Con chi ho parlato oggi?
Con un marradese svizzero appena tornato a vivere a Marradi da pensionato con la svizzera (moglie).
Con un giovane che consiglia d'installare e regalare ai giovani internet parabolico.
Con una marradese che lavora a Imola ed è tornata ad abitare in paese da un anno, facendo la pendolare.
Con ragazzi interessati ai risultati del sondaggio a fini statistici
Con una coppia trasferitasi da poco dalla città in un paese appenninico dell'Emilia Romagna.
Con una coppia che ha già una seconda casa a Marradi e pensa di trasferirsi quando andrà in pensione.
Con una coppia che ha già una seconda casa a Marradi e va bene così.
Con un'assistente domiciliare che ha la madre marradese e vuole (deve) trasferirsi presto in paese
Con due coppie di giovani marradesi e relative neomamme tornate al paesello da Bologna
Con marradesi che suggeriscono interventi di socializzazione da mettere in piedi: spazio gestito da giovani per giovani, attività sportive.
Con una madre fiorentina che patrocina la causa del figlio aspirante agricoltore
Con una smartworker trentenne innamorata della montagna che sogna di venire qua
Con chi vorrebbe insegnare a scuola
Con chi vorrebbe una maggiore frequenza nelle corse dei mezzi pubblici.
Con chi è entusiasta per la notizia che a Marradi c'è una sala prove musicale
Con chi chiede una sala con postazioni di lavoro in rete.
Con chi viene in affitto già da 3 estati, ama camminare ma non disdegnerebbe un pub aperto fino a tarda notte.
Con una napoletana che vorrebbe aprire qui un B&B
Con una coppia che, avendo uno dei due trovato lavoro a Firenze, vuole trasferirsi da Urbino a MarradiCon eccetera
Grazie a tutti per esservi fermati a dire la vostra.
A lui ha dedicato un articolo anche Il Piccolo di Faenza, articolo che trovate qui in immagine (settimanale della Diocesi di Faenza Modigliana). Complimenti per la bella iniziativa.