26 APR 2025
OK!Valdisieve

In Germania sono risaliti i contagi? Assolutamente no

Ecco come fra numeri e percentuali si prendono grosse cantonate

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Casi attivi in Germani Casi attivi in Germani © Berlino Magazine
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La notizia della ricrescita di casi in Germania dopo l'allentamento delle restrizioni è un grande bluff. Lo spiega bene oggi Berlino Magazine.
Una notizia scritta male e circolata peggio secondo i colleghi tedeschi che snocciolano quella che a loro avviso, da parte italiana è una Schadenfreude ovvero la gioia nell’assistere alla sfortuna altrui.

E' falso infatti che, contrariamente a quanto stanno scrivendo i quotidiani e dicendo i tg e i programmi d'approfondimento italiani in Germania l’epidemia da Covid-19 stia riaccelerando.
Non è così. Vero è invece che i casi totali di contagio cresceranno sempre. Al l'interno di questi numeri infatti ci sono anche (soprattutto e per fortuna) le persone guarite. I casi totali di conseguenza non potranno mai diminuire.
Ciò che possono diminuire sono i nuovi casi giornalieri e soprattutto i casi attivi ovvero il numero di persone al momento con la malattia. Ebbeme questo numero in Germania è in costante calo.
Al 28 aprile sono 36198. Il 21 aprile, una settimana prima, erano 48167. I nuovi casi di positività il 27 aprile sono stati 988, il 28 aprile 1154. Sono i due dati più bassi dal 15 marzo.

Alla base del grande equivoco c'è il documento pubblicato martedì mattina dal Robert Koch Institut (RKI), l’agenzia tedesca per lo studio delle malattie infettive. Quest'agenzia dopo i vari dati e grafici si è soffermata sull’indice R ovvero il cosiddetto indice di contagiosità, ovvero quante persone è in grado di contagiare un singolo infetto.
Secondo i dati dell’istituto, nonostante il numero dei contagi sia in calo quell’indice è in leggero aumento e potrebbe posizionarsi intorno all’1.0 anche se l’intervallo possibile va dallo 0.8 all’1.1. Ad inizio marzo era dato era 3 e un paio di settimane fa si assestava fra lo 0.7 e lo 0.9. L’indice R è un valore importantissimo, ma, come scrive in un altro suo documento lo stesso RKI va letto sempre insieme ai dati sul numero dei casi gravi e dei casi assoluti. Non solo è un numero che per sua natura cambia spesso.
Non a caso nelle considerazioni finali del suo documento l’RKI non aveva messo particolare enfasi su quel numero né lo aveva legato al rilassamento delle restrizioni avvenuto nei giorni precedenti. Il suo direttore aveva infatti semplicemente confermato che era importante rispettare le limitazioni in vigore, non restringerle nuovamente. La chiusura del testo era “La situazione è seria tanto in Germania che nel resto del mondo”.

Purtroppo il dato è stato letto correttamente ad esempio dal Corriere della Sera con il titolo "Coronavirus, Germania, aumenta l'indice di contagio: doccia fredda sulla ripartenza". Nel titolo infatti non si parla di aumento dei contagi giornalieri, ma dell’indice di contagio, quell’R di cui abbiamo parlato prima. Non si fa purtroppo accenno al fatto che l’indice R è molto sensibile ai cambiamenti, né che in termini assoluti i casi attivi in Germania calino sempre di più, ma almeno spiega di cosa si stia parlando.

La stampa internazionale in linea di massima sì è comportata analogamente parlando dell'indice del contagio e non dei casi ufficiali errore in cui sono cadute importanti testate televisive e della carta stampata italiana. Titoli come "Germania, l'epidemia riprende mentre si allentano le misure" oppure " In Germania aumentano i contagi. Rispettare le restrizioni" e ancora "La Germania riapre e aumentano i contagi" sono fuorvianti.

Pensiamo sia solo una leggerezza dovuta al dover interpretare troppi numeri ma il sospetto che la notizia esca proprio nel momento delle polemiche in Italia dovute alla riapertura a metà aiuta i cattivi pensieri dei complottisti.
Che sia un modo per "spaventare" gli italiani e tenerli buoni e impauriti davanti a un lock down che non ha pari al mondo?







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