Il libro di favole mugellane 'Tumb!', scritto da Serena Pinzani ed illustrato da Marta Manetti (uscito nel 2011 edito da Parigi&Oltre di Borgo San Lorenzo e realizzato in sinergia con Giunti Industrie Grafiche) ha ricevuto il premio speciale finalista di seconda fascia (su 350 partecipanti da tutta Italia) in occasione del Concorso Nazionale 'Penne d'Autore' Citta di Torino. Ecco l'intervista che abbiamo realizzato con la scrittrice Serena Pinzani (caporedattrice del Galletto del Mugello): Un importante riconoscimento a livello nazionale per il libro (tutto mugellano) Tumb! Ci spieghi meglio di cosa si tratta? “Trofeo Penne d’Autore” è un Premio Letterario Internazionale che quest’anno è giunto alla 19° edizione. Lo organizza l’omonima associazione letteraria con il sostegno della città di Torino, la Provincia di Torino, la Regione Piemonte e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ considerato un po’ il “Premio Strega” degli autori emergenti. Con “Tumb” ho partecipato nella categoria narrativa edita insieme ad altri 350 autori. Dopo aver superato le semifinali, che già mi sembrava un ottimo traguardo, sono arrivata tra i primi venti libri premiati dalla Giuria. Anzi la Giuria ha eccezionalmente istituito un premio speciale per finalisti di seconda fascia perché era molto propensa a premiare il libro inserendolo tra i dieci finalisti. Sicuramente un bellissimo riconoscimento perché significa che il libro è stato letto e apprezzato nella sua essenza al punto da meritare un premio speciale. Pensate di iscrivere il libro ad altri concorsi? "Sì, sicuramente perché è un bel modo per condividere le proprie esperienze di scrittura e far conoscere le proprie opere. Nel caso di Tumb credo che, insieme al libro, viaggi un po’ tutto il nostro Mugello perché le fiabe sono sì prodotti della mia fantasia, ma hanno tutte un’ambientazione mugellana che esalta le nostre bellezze e le nostre potenzialità. Certo non è semplice scegliere il concorso giusto nel panorama affollatissimo dei premi letterari che talvolta risultano molto al di sotto delle aspettative". Si può immaginare una diffusione regionale per le storie raccontate nel libro? "A più di un anno dall’uscita Tumb ha fatto parlare di sé anche oltre i confini della nostra provincia. Cito in particolare un aspetto a cui sono molto affezionata. La scuola di San Godenzo, che è legata in particolare ad una fiaba del libro, nell’ambito del Progetto Scuola Senza Zaino, che la vede coinvolta ormai da qualche anno, ha citato Tumb in un importante convegno su questa bella esperienza di scuola non tradizionale. La nascita di un libro ed i laboratori che ho condotto nella scuola come esperta esterna sono stati presi a modello di contributo esterno, un esempio riuscitissimo di interazione tra scuola e mondo reale". Tumb! nasce anche grazie al lavoro condotto con i bambini delle scuole... quale episodio ti è rimasto maggiormente impresso? "Tumb nasce proprio dal lavoro con i bambini delle scuole oltre che dalla mia personale passione per la scrittura. Sicuramente sono legatissima a quella che considero la genesi del libro: il primo laboratorio nelle allora classi seconde di Dicomano con una sessantina di bambini attentissimi e super impegnati a creare storie. Un entusiasmo puro, vero che talvolta gli adulti sembrano aver dimenticato e che mi ha dato la spinta necessaria a far partire tutto il progetto editoriale legato a Tumb. Ricordo con molto affetto e soddisfazione anche un laboratorio dell’anno scorso sempre con delle seconde: i bambini recepirono immediatamente il gusto dello scrivere storie e dopo il laboratorio cominciarono a scrivere spontaneamente fiabe, storie e filastrocche in ogni momento libero: a ricreazione, nei momenti di pausa. Il risultato è stato sorprendente: un libro perfettamente confezionato dai bambini con tutte queste storie e tante illustrazioni. “Da quando sei stata in classe non smettono di scrivere” mi disse un’insegnante. E questo è sicuramente il premio più bello che si possa ricevere. Il lavoro illustrativo di Marta è stato prezioso. Cosa portano in più al libro le immagini? "Preziosissimo. L’inizio della nostra collaborazione risale a diversi anni fa, fin dai tempi del “Galletto dei piccoli”, l’inserto che il giornale “Il galletto” dedicava ai bambini. Marta è in perfetta simbiosi con quanto scrivo, ha questo dono stupendo di trasformare le mie storie in immagini bellissime senza che io le debba dare nessuna spiegazione. Coglie il momento giusto della narrazione, tratteggia benissimo i miei personaggi: è come se con i suoi pennelli e le sue matite facesse prima un viaggio nella mia testa perché quello che io immagino lei lo trasforma in realtà. Il fatto poi di essere una bravissima illustratrice e di avere una spiccata poliedricità nelle tecniche pittoriche apporta un valore aggiunto notevole a tutto il libro2. Quale storia ti è piaciuto di più raccontare? "Sono legatissima al mio primo personaggio, Trillino il pesciolino di Bilancino. Ho sempre in mente gli occhi spalancati dei bambini quando ascoltano la storia dalla voce di Patrizia Chini del Teatro Idea di Borgo che spesso mi segue nei laboratori. Con i suoi buffi travestimenti e con la sua capacità narrativa Patrizia riesce davvero a dar vita al personaggio. Amo molto anche Gedeone, l’aquilone timido e insicuro. E’ lui che, con il suo goffo atterrare nel canneto di Bilancino, da il titolo al libro: tumb! Un tonfo sordo che spero non faccia il libro… Tumb è la prima pietra di un progetto in cui l’editore, Parigi&oltre ed in particolare Raffaella Naldi, crede molto e che, proprio per questo, non finirò mai di ringraziare. Una collana di libri per piccoli lettori mugellani, libri dove la fantasia incontra la nostra migliore realtà. E sono molto felice, proprio per questa collana, di aver curato il libro del Prof. Cesare Marrani, “Re bocca di leone”, una storia bellissima che coglie benissimo lo spirito del progetto. Parlaci dei nuovi progetti in ponte. Dobbiamo aspettarci delle sorprese mugellane per i nostri bambini? "Per il futuro si parte sempre da Gedeone… è lui che mi ha ispirato un nuovo filone di storie, un genere un po’ nero che sarà il filo conduttore del secondo volume di fiabe dove ho ripescato leggende e luoghi da paura del nostro Mugello, ovviamente con una bella dose di fantasia. Parallelamente è proprio la paura al centro di nuovi laboratori dal titolo un po’ provocatorio “Chi ha paura della gatta gnuda?”. La scrittura diventa un mezzo per abbattere le nostre paure, anche quelle dei più piccoli, non senza prima averle affrontate in faccia con un lavoro di scavo emozionale per il quale mi avvalgo delle competenze di Matteo Lucii, counselor professionista". Complimenti a Serena e Marta (e a tutto lo staff che ha curato il lbro) dalla redazione di OK!Mugello