Se non andiamo errati questa è la quinta strada nella toponomastica di Borgo San Lorenzo, che il consiglio comunale dedica ad un sacerdote, anche se mi si dice non all’unanimità; e questo suscita una punta di amarezza, anche se rispettiamo le altrui idee; ci mancherebbe.
Comunque sia, dopo il “Largo don Lino Chini”, dedicato allo storico per antonomasia del Mugello, componente della famosa famiglia di artisti, scenografi, scrittori, pittori e ceramisti, ecco “Via don Giotto Ulivi”, lo scienziato d’apicultura, nato in Malacoda, eroe risorgimentale, a cui è stato dedicato anche il Liceo di Borgo San Lorenzo, quindi “Largo don Lorenzo Gasperi”, l’altrettanto eroico padre salesiano, che durante la seconda guerra mondiale, riuscì a costo della vita, a convincere il comando tedesco a disinnescare le cariche di tritolo in via Brocchi, vicolo del Castelluccio e via del Canto, strade d’ingresso nel Borgo, che dovevano saltare nel tentativo di sbarrare la strada all’avanzata degli eserciti alleati; ed infine in ordine cronologico “Via Padre Massimo da Porretta”, l’umile religioso facente parte della Congregazione dei Cappuccini, che nel tempo riuscì, a costo di immensi sacrifici, ad innalzare la prima Casa di Riposo per anziani, poveri, soli ed abbandonati, vanto ed onore del Mugello. Quindi un quinto sacerdote, don Rodolfo Cinelli si fregia, alla memoria, di esser ricordato nella toponomastica cittadina in una nuova strada che si trova nella zona di una nuova lottizzazione nell’area delle ex Fornaci Brunori. Prima di essere nominato Pievano di Borgo San Lorenzo, in sostituzione di don Fedro Dei, don Rodolfo Cinelli, nato a Montagnana di Montespertoli, ordinato sacerdote il 5 luglio 1942, fu inviato subito come parroco a Casetta di Tiara in comune di palazzuolo sul Senio (dal 1943 al 1950), quindi a Porto di Mezzo a Lastra a Signa (dal 1950 al 1960), poi a Sant’Andrea a Brozzi in quel di San Donnino (dal 1960 al 1963), ed infine eccolo giungere a Borgo San Lorenzo, nominato pievano di questa importante Pieve, dove rimarrà fino al 1992, per poi restare in Borgo con la fedele sorella Cesarina (è ancora vivente 93 anni), fino alla morte avvenuta nel 2001.
Per ricordare quel che è stato don Cinelli in 30 anni di attività pastorale nel capoluogo mugellano ci vorrebbe molto spazio (intensa attività religiosa, sociale, umanitaria-è stato medaglia d’oro dei donatori di sangue-fondatore della Casa di vacanze di Cavallico, fondatore di associazioni culturali, ricreative, associative, di gruppi giovanili nella musica, nel teatro, del costume e nel folclore, senza contare poi i tanti lavori di restauro e di recupero dell’antica Pieve romanica, dell’attiguo Monastero domenicano e tante tante altre cose ancora da perderne il conto), ma in questo breve contesto storico vogliamo ricordare quel che fece don Cinelli durante la guerra quando era giovane prete a Casetta di Tiara; basti leggere il libro ”Per non dimenticare Casetta di Tiara”, per rendersi conto quel che fece in quei tragici giorni don Cinelli, in favore e in aiuto dei suoi parrocchiani, dei partigiani, della povera gente, dei contadini, divenendo poi bersaglio di tedeschi e dei nazisti che gli misero addirittura una taglia per la sua cattura. Il suo nome è inserito eccezionalmente in una lapide marmorea commemorativa (generalmente nelle lapidi si ricordano i defunti), collocata davanti alla Chiesa di Tiara, dove si ricorda l’eroismo di don Rodolfo Cinelli durante la guerra e più sotto i nomi dei martiri che lasciarono la vita per gli ideali di libertà e democrazia. Quando morì, il 20 dicembre del 2001, tutto un popolo, senza distinzione alcuna, gli rese omaggio all’interno della Pieve, che aveva onorato per 30 anni, accompagnandolo nel suo ultimo viaggio al cimitero della Misericordia, restando per sua volontà nel paese che aveva servito e voluto tanto bene. Una piccola strada ricorderà perennemente questo grande sacerdote. (A.G.)
Galleria fotografica
Foto 1 : Don Rodolfo Cinelli, pievano di Borgo San Lorenzo dal 1963 al 1993.
Foto 2 : La lapide marmorea commemorativa davanti alla chiesetta di Tiara dove è impresso il nome di don Rodolfo Cinelli, all’epoca giovane parroco, durante la seconda guerra mondiale.
Foto 3 : Migliaia di persona al funerale ( 21 dicembre 2001) di don Rodolfo Cinelli
(Foto A.Giovannini)