Cantieri fantasma e degrado sono arrivati come conseguenza di recuperi ambientali mai effettuati. Barriere anti rumore mai realizzate inquinano la vita dei pochi che sono rimasti intorno alle gallerie. Milioni di Euro mai spesi, nel migliore dei casi, giacciono dimenticati nelle casse statali.
Dopo il precedente articolo uscito su OKMugello il 2 aprile scorso (articolo qui) in cui ho illustrato il degrado delle aree intorno al tracciato della Variante di valico (vav) mi sono giunte diverse segnalazioni. Denunce che assicuravano la presenza di altre aree degradate, e che mi hanno portato ad effettuare ulteriori sopralluoghi. Il risultato è stato chiaro, le segnalazioni erano veritiere, ma facciamo un passo indietro.
Per illustrare più agevolmente la situazione delle opere incompiute della variante di valico (vav), facciamo un po’ di storia. La variante di valico è stata inaugurata da Matteo Renzi nel dicembre 2015. Il casello “Firenzuola” invece, è stato inaugurato dopo circa un anno, nel gennaio 2017. Calato il sipario dell’inaugurazione però, i lavori non sono mai stati completati. Dopo il taglio del nastro una cappa di silenzio è calata sul progetto. A tutt’oggi, a testimonianza dell’incuria e dell’abbandono, 150 milioni di Euro riposano ancora, nel ventre burocratico della nazione. Un capitale come minimo dimenticato, che dovrebbe essere impiegato per i lavori da effettuare nella vav.
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Per vigilare sui lavori della variante, nel rispetto delle risorse ambientali, fu istituito un osservatorio ambientale dedicato, l’Osservatorio della variante di valico. L’osservatorio, dopo anni di attività, nonostante la contrarietà palese del suo presidente, è stato chiuso, nel più completo silenzio, il 15 giugno del 2018. Con la chiusura vi fu anche l’ennesima promessa, mai mantenuta “Le attività di completamento verranno seguite da un analogo organismo di prossima apertura”.
Compito primario dell’osservatorio era vigilare sull’attuazione del Piano di Recupero e Valorizzazione Ambientale (PREVAM).
Chi vigila ora sul Piano? Chi lo sta attuando? In tutti i siti visitati non ho riscontrato lavori in atto, ne mezzi sul posto, ne operai al lavoro.
L’osservatorio si è riunito per l’ultima volta nel luglio del 2018, e ad oggi nessun altro organismo è stato attivato. Il sito internet dell osservatorio ambientale della variante di valico è chiuso, ed il relativo dominio è disponibile in vendita, aprendolo nel marzo 2019, si leggeva... ”tutte le lavorazioni sono state concluse”. Cosa c’era da nascondere?
Tra le opere incompiute, la circonvallazione di Barberino non è ancora aperta al traffico. (foto 1) I lavori di riqualificazione della S.R. 65 della Futa, (a compensazione della bretella di Firenzuola opera anche questa non realizzata), non sono ancora partiti.
Dopo lo scorso articolo inoltre, in aggiunta alle aree degradate già indicateci dai residenti, grazie a ulteriori segnalazioni, in via di Migneto, oltre la fraz. la Ruzza (Barberino di Mugello), ho trovato un’altra area abbandonata costituita da diversi ettari terrazzati e asfaltati con un prefabbricato abbandonato colmo di rifiuti e documenti (foto 2,3,4 e 5).
Nel piazzale si trovano contenitori di apparecchiature elettroniche abbandonate, e un centinaio di metri di tubature provvisorie con perdite non specificate (Foto 6 e 7).
Nella Fraz. La Ruzza si trova tutt’ora anche un deposito di materiali inerti risultati dagli scavi, praticamente una discarica, che forma una collina di materiale di cui non è mai stato avviato il ripristino ambientale (Foto 8).
Sul versante politico per la verità, in queste settimane, qualcosa si è mosso, seppure debolmente. Intervenendo su una mozione della lista “Barberino che vorrei”, il giovane assessore Paolo Tagliaferri, ha risposto che l’amministrazione avrebbe tenuto “I fari accesi” sul tema dei cantieri abbandonati. Il consigliere Carpini intervenendo anche lui, ha rimarcato che “i fari accesi” sono un po’ poco. Secondo Carpini la giunta comunale non può restare immobile davanti a un problema grave come questo.
La mozione è stata votata all’unanimità da tutto il consiglio comunale di Barberino, speriamo che ora, dopo le parole dell’amministrazione comunale, arrivino i fatti. Questi ultimi dati raccolti sul terreno mostrano e dimostrano che il degrado nel territorio di Barberino è grave e bisogna agire. I “fari accesi” servono al buio, qui il problema è chiaro e sotto il sole, bisogna agire in merito. A tutt’oggi nè il Comune di Barberino, nè quello di Firenzuola, direttamente interessati dal tracciato della variante e dal suo degrado, hanno preso una posizione. Neanche l’Unione dei Comuni del Mugello si è pronunciata. Nessun ente ha compiuto alcuna azione nei confronti della Società Autostrade affinché siano riavviati i lavori della variante. Basta parole ora ci vogliono i fatti.
Furio Camillo.