E' stato diffuso sul sito di Devurbe.net, il sito della rete civica di Vicchio di Mugello, il primo comunicato del Comitato Crinali Liberi, il quale spiega le motivazioni della loro contrarietà al mega-progetto (di cui al momento i cittadini non hanno la possibilità di conoscere il progetto).
COMITATO PER LA TUTELA DEL CRINALE MUGELLANO
Il Comitato è nato a Villore il 29 novembre in seguito a un’assemblea popolare, indetta per contrastare il progetto di costruzione di un impianto eolico industriale della ditta AGSM di Verona sul crinale appenninico tra i comuni di Vicchio e Dicomano.
Il crinale tra i gioghi di Villore e di Corella è una porzione della dorsale appenninica, su cui corre il sentiero CAI 00 (denominazione europea: E 1), con altitudini vicine ai mille metri e scenari che spaziano dalle Apuane al Falterona, sulle alte valli tra Toscana e Romagna. Boschi con ampie faggete, pascoli e acque incontaminate hanno negli ultimi decenni ricostituito un vero polmone verde, da cui l’uomo si è in gran parte ritirato.
Oasi di biodiversità di grande pregio paesaggistico e culturale (di Vicchio sono figli Giotto, Beato Angelico e Cellini), su questa pendice montana si stanno da decenni organizzando forme di vita alternativa e sostenibile, con una ricrescita felice della popolazione, che in questo territorio cerca, con le proprie risorse e le proprie braccia, una soluzione sostenibile al disastro ambientale.
Le presentazioni pubbliche del progetto sono avvenute in incontri organizzati dai Comuni di Vicchio e Dicomano in cui la ditta AGSM, nella persona dell’Ing. Giusti, ha illustrato a grandi linee le sue intenzioni costruttive, prospettando la propria iniziativa d’interesse privato come un sacrificio per il bene di tutti, a soluzione della crisi energetica dichiarata in autunno a Parigi (COP25).
Colpiti dall’ampiezza della manovra abbiamo verificato l’inutilità del progetto. Dai dati incontrovertibili raccolti negli ultimi anni da fonti imparziali è ormai chiaro che quella dei grandi impianti eolici industriali non è una risposta all’emergenza energetica, ma soltanto un’ulteriore speculazione economica, bruttissimo esempio di green-washing, pagato a caro prezzo dai cittadini, ingannati dai politici e dai grandi gruppi finanziari padroni dell’energia.
Dalle poche e generiche informazioni date alla cittadinanza siamo riusciti a ricostruire lo scenario disastroso che incombe sul nostro territorio: nel confronto con altri progetti simili già realizzati in territori analoghi, si comprende facilmente che l’eventuale costruzione comporterà uno stravolgimento irreversibile del territorio, con nuove strade funzionali al peso e alle dimensioni di mezzi speciali, nuove linee di alta tensione e altri manufatti impattanti e nocivi per tutti.
Il progetto dell’impianto eolico industriale è stato depositato alla Regione Toscana il 31.12.2019, con richiesta di rilascio di Autorizzazione Unica e Valutazione di Impatto Ambientale. La documentazione è in modalità protetta, e quindi ancora non fruibile al pubblico. Quel che si sa è riassunto in questa scheda:
Il progetto è ubicato in località Monte Giogo di Villore nel Comune di Vicchio (FI) e in località Monte Giogo di Corella nel Comune di Dicomano (FI) e prevede anche la realizzazione di opere accessorie ubicate in località Pruneta nel Comune di San Godenzo (FI) e in località Contea nel Comune di Rufina (FI). Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto eolico denominato “Impianto eolico Monte Giogo di Villore” composto da n. 8 aerogeneratori di altezza massima all'hub [il mozzo] pari a 99 metri e potenza complessiva pari a 29,6 MW, nonché da opere accessorie necessarie all'allaccio alla rete elettrica nazionale, che avverrà mediante un cavidotto interrato di lunghezza circa 20 km con tensione di 30 kV, che congiungerà l'impianto eolico ad una sottostazione (CP) esistente gestita dalla società e.distribuzione, in adiacenza della quale verrà realizzata una nuova cabina utente grazie alla quale la tensione verrà elevata a 130 kV per poter essere immessa nella rete di Alta Tensione; e la tensione verrà elevata a 130 kV per poter essere immessa nella rete di Alta Tensione.
(Testo tratto dalla ”schedaweb” di presentazione del progetto sul portale della Regione Toscana)
Con questa lettera/appello, che vuole essere una presentazione pubblica delle nostre intenzioni, vogliamo invitare la popolazione del Mugello e della Toscana alla mobilitazione per fermare questo scellerato progetto, e chiedere l’appoggio della società civile italiana e internazionale, e di quanti vogliano e possano impegnarsi per fermare l’ennesimo disastro ambientale che ci si vuole imporre senza tenere conto delle sue ripercussioni, non solo naturalistiche ma anche economiche, turistiche e sociali su un territorio sensibile e fragile, e sulla popolazione che vi abita. Per ottenere i nostri obiettivi useremo tutti gli strumenti leciti, organizzando eventi, diffondendo materiali e idee in tutti i modi che sapremo trovare.
Invitiamo quindi a sostenerci e aiutarci cittadini, tecnici e associazioni, enti e amministratori – e tutti coloro che hanno a cuore il benessere sociale, il territorio, le comunità e il paesaggio della montagna toscana, e hanno il coraggio di schierarsi contro le speculazioni che la pubblica amministrazione non vuole e non riesce a fermare.
I nostri contatti sono:
www.crinaliliberi.org
[email protected]
facebook: crinaliliberi
Vicchio e Dicomano, gennaio 2020
Mugelli Giampiero
personalmente ho visto questi impianti nelle colline tra Melfi e il golfo di Manfredonia hanno distrutto un ambiente bellissimo senza poi trarre vantaggi per un simile scempio perché vedere quei paloni elicoidali che girano, non tutti a seconda del vento e della posizione e come vedere i pali della tranvia in piazza stazione e in centro a Firenze sono d'accordo che tutto è una speculazione in sfavore dell'ambiente e del territorio. Non sa da fare