La tranquilla cittadina di Vicchio, nota per essere il luogo natale del celebre pittore Giotto, si è recentemente trovata al centro di una discussione riguardante il rinnovo del logo della storica Fiera Calda. Il cambiamento, che ha visto la sostituzione di un'immagine di carattere bucolico con un nuovo design, ha scatenato una serie di reazioni contrastanti tra i cittadini e gli appassionati dell'evento.
Il logo precedente, che presumibilmente raffigurava elementi della vita rurale tipica della zona, era diventato nel corso degli anni un simbolo familiare e apprezzato. La sua sostituzione con un nuovo design ha colto di sorpresa molti, generando perplessità e critiche. In risposta alle polemiche, il Comune di Vicchio ha deciso di intervenire, pubblicando un post sui social media per dare voce agli ideatori del nuovo logo, Federica Piazzetti e Mattia Sarti. La loro spiegazione ha gettato nuova luce sul significato e l'ispirazione dietro il design contestato.
Secondo Piazzetti e Sarti, il nuovo logo trae ispirazione direttamente dall'opera di Giotto, in particolare dalle stelle a otto punte dipinte nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Gli ideatori hanno spiegato di aver scelto questo elemento come omaggio al grande maestro, orgoglio di Vicchio, inserendolo in un cerchio per richiamare ulteriormente l'abilità di Giotto nel disegnare cerchi perfetti a mano libera.
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"Sono passati tanti anni da quando il caro amico Paolo Pasquali ci parlò delle stelle di Giotto rese immortali nella celebre cappella degli Scrovegni a Padova... Senza nulla togliere al vecchio logo e alla mucca, fondamentale per la vita e per il latte, siamo passati dalla terra al cielo... a noi va bene così", hanno dichiarato Piazzetti e Sarti, sottolineando il passaggio da un'immagine terrena a una celeste, simbolicamente ricca di significato.
La scelta di basare il nuovo logo su un elemento così intrinsecamente legato alla storia artistica di Vicchio ha offerto una prospettiva diversa sulla questione. Tuttavia, gli ideatori non hanno mancato di notare con una punta di ironia che anche coloro che sostengono di amare Giotto "da sempre" non hanno riconosciuto immediatamente la sua stella nel nuovo design.
Questa controversia solleva interessanti questioni sul rapporto tra tradizione e innovazione, sull'importanza dei simboli comunitari e sul modo in cui l'arte del passato può essere reinterpretata per rappresentare eventi contemporanei. Mentre alcuni cittadini potrebbero ancora preferire il vecchio logo per il suo carattere familiare e la sua rappresentazione diretta della vita locale, altri potrebbero apprezzare il nuovo design per il suo collegamento più profondo con il patrimonio artistico di Vicchio.
In conclusione, mentre il dibattito sul nuovo logo della Fiera Calda di Vicchio continua, è chiaro che questa discussione va oltre una semplice questione di design grafico. Riflette invece il complesso equilibrio tra onorare il passato e abbracciare nuove interpretazioni del patrimonio culturale di una comunità.
leonardo B
Mugello... terra di eterne polemiche sterili... ma vaia vaia