x
OK!Valdisieve

Vicchio. Vendevano semi di Cannabis su internet. Assolti i vertici di Semitalia

  • 698
Vicchio. Vendevano semi di Cannabis su internet. Assolti i vertici di Semitalia Vicchio. Vendevano semi di Cannabis su internet. Assolti i vertici di Semitalia © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Da Luigi Bargelli e  Marco Gasparrini (di Vicchio) riceviamo e pubblichiamo questo comunicato. Sulla richiesta di assoluzione da parte del Pubblico Ministero per il procedimento a loro carico per la vendita di semi di cannabis su internet:

Ad un anno e un mese dall'arresto, finalmente si fa luce sulla nostra posizione. Oggi, 1° giugno si è tenuto  il processo di primo grado sui fatti che portarono all'arresto il 27 aprile del 2010 con l'accusa  di istigazione all'uso di sostanze stupefacenti.

In sede di udienza, lo stesso PM Cutrignelli di fronte al giudice Moneti ha chiesto l'assoluzione perché il reato non sussiste, accorciando i tempi di uno scontro che non avrebbe portato che a questo esito.

Con la sentenza odierna è la  terza volta che Semitalia viene scagionata dalla stessa accusa, in tre diversi procedimenti. Oltre all'arresto, vogliamo ricordare che la procura di Bolzano, titolare dell'indagine, pose sotto sequestro  il sito internet, con cui portavamo avanti il nostro lavoro e tutti i semi. Attendiamo adesso che vengano depositate le motivazioni della sentenza e che venga disposta la restituzione di tutto il materiale di nostra proprietà. Siamo sempre stati convinti di agire nella legalità e questa sentenza lo conferma un'ulteriore volta.

 

E' il 13esimo caso di assoluzione ottenuto dall'avvocato Carlo Alberto Zaina, tra i molteplici altri avuti in Italia per questo reato. L'avvocato difensore commenta: “Con oggi, si consolida l'orientamento giuridisdizionale sulla vendita di semi.” Continua - Questa attività non accompagnata da strumenti di magnificenza sull'uso di sostanze stupefacenti e sulla coltivazione non è reato per la legge italiana, nonostante le opinioni di pensiero e, - aggiunge il legale - , anche qualora ci fossero strumenti legati alla coltivazione, per la legge italiana rimane sempre nei limiti della legalità”.

“Con oggi, si proclama la vittoria della pazienza, di chi ha creduto nella giustizia anche quando questa viene usata per avvalorare pregiudizi etici.” E sull'accaduto conclude “Una vittoria contro la grave decisione della magistratura bolzanina, che il 27 aprile dell'anno passato, reputo' necessario  un arresto di 2 incensurati per un reato di opinione che si è prolungato per 18 giorni di carcere, nonostante la critica mossa da parte nostra per l'uso improprio della misura cautelare, in seguito definita dallo stesso supremo Tribunale della Libertà di Bolzano”.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a