Nel pomeriggio del 18 gennaio, dopo un'articolata attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di Firenze Uffizi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP Pezzuti del Tribunale di Firenze, su richiesta del PM Monferini della locale Procura della Repubblica.
Le indagini, serratamente condotte in sole 2 settimane, dal 12 al 27 dicembre scorsi, hanno consentito di raccogliere gravissimi e plurimi elementi indiziari a carico di un 25enne gambiano, già noto alle forze dell’ordine, che si sarebbe reso responsabile di una violenza sessuale e di una rapina aggravata ai danni di una 28enne ucraina alle 05 dell’11 dicembre scorso, in via Tornabuoni.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la donna, mentre rincasava da sola dopo una serata trascorsa a consumare alcol in vari locali con la propria comitiva, sarebbe stata avvicinata nel tragitto dall’indagato che, notatane la vulnerabilità psico-fisica connessa con il precedente consumo di alcolici, l’avrebbe trascinata con la forza in spalla in una nascosta area di cantiere, non visibile ad eventuali passanti sulla pubblica via.
Lì per terra, l’indagato l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale e, dopo averle sottratto l’Iphone per impedirle di chiedere aiuto, si sarebbe dileguato a piedi lasciandola tramortita, in uno stato di incoscienza, costringendola a ricorrere in seguito alle cure mediche dell’Ospedale Careggi.
Nel corso delle indagini, condotte dai Carabinieri di Uffizi in seguito alla denuncia della donna formalizzata presso la Stazione Carabinieri di Santa Maria Novella, è risultato di fondamentale importanza l’esame della videosorveglianza urbana, grazie alla quale è stata ricostruita integralmente la presunta dinamica delittuosa, offrendo uno spunto determinante per il prosieguo delle indagini successive.
All’indagato, rintracciato nel Parco delle Cascine dopo prolungate ricerche e successivamente associato alla casa circondariale di Firenze-Sollicciano, sono contestati i delitti di violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità psico-fisica della vittima e di rapina in luogo tale da ostacolare la pubblica o privata difesa, aggravata poichè finalizzata a conseguire l’impunità della violenza sessuale poco prima verosimilmente perpetrata.
Il procedimento penale nei suoi confronti è tuttora pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.