C’è qualcosa di affascinante nel calcio quando una squadra, ferita ma non abbattuta, trova la forza di ribaltare il destino di una partita. È successo alla Fortis Juventus, che con una vittoria sofferta ma voluta contro il Signa ha riacceso le speranze e dato un po’ di respiro alla sua classifica. Il 2-1 maturato al termine dei novanta minuti racconta più di tre punti: parla di orgoglio, resilienza e della capacità di trasformare un errore in un nuovo inizio.
La partita, però, non era cominciata sotto i migliori auspici per i biancoverdi. Dopo una prima mezz’ora che sembrava più una tregua che una battaglia, entrambe le squadre sembravano quasi attendere che qualcosa – o qualcuno – rompesse l’incantesimo di noia.
È stato un autogol a svegliare la partita: una sfortunata deviazione di Salvadori che ha regalato al Signa un vantaggio inaspettato. L’autorete è sempre una ferita dolorosa, un errore che pesa il doppio perché scava nell’orgoglio. Continua a leggere l'articolo su www.mugellosport.it