
Quella mattina di marzo, senza che si fossero ancora sopiti i tragici eventi di piazza Dalmazia del 2011 e che già avevano profondamente scosso la comunità senegalese, Firenze rivisse un nuovo episodio di ordinaria follia in occasione dello sconcertante omicidio di Idy Diene, un commerciante ambulante di origine senegalese, freddato a colpi d'arma da fuoco, senza motivo alcuno, sul Ponte Vespucci.
La reazione della comunità senegalese, come di tutta la città, dalle istituzioni ai cittadini, fu immediata, sia nel manifestare sdegno che nel chiedere giustizia.
Ferite come queste resteranno però aperte, almeno finché la nostra società non maturerà quel tanto da non farle succedere più. Solo allora permarranno solo come imprescindibile monito.
Oggi vogliamo ricordare Idy e tutte quelle morti che non hanno un senso e non ci danno pace.